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Laurea in Biotecnologie: cosa si studia e cosa fare dopo

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REDAZIONE

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La Facoltà di Biotecnologie rappresenta una scelta ideale per coloro che desiderano immergersi nell’affascinante mondo della biologia applicata e delle sue tecnologie. Il corso di studi permette di esplorare l’interazione tra biologia e tecnologie avanzate, offrendo agli studenti competenze fondamentali per sviluppare soluzioni innovative in settori come la salute, l’agricoltura, l’ambiente e l’industria alimentare.

Le biotecnologie sono una disciplina in costante evoluzione, in grado di combinare scienza e tecnologia per migliorare la qualità della vita, contribuendo allo sviluppo sostenibile e alla creazione di nuove terapie e prodotti biologici. Gli studenti di questo corso di laurea si trovano a lavorare a stretto contatto con il progresso scientifico, grazie all’acquisizione di competenze teoriche e pratiche che li preparano per affrontare le sfide future in vari ambiti.

Cosa si studia a Biotecnologie

Il corso di laurea in Biotecnologie è un percorso di studio multidisciplinare che si sviluppa su tre anni e prevede lo studio di materie scientifiche di base, insieme a discipline più specifiche legate alle applicazioni biotecnologiche. Gli studenti acquisiscono una solida preparazione scientifica che abbraccia la biologia, la chimica e la tecnologia, e imparano a utilizzare strumenti avanzati per comprendere e manipolare i sistemi biologici.

Le principali materie studiate includono:

  • Biologia molecolare: gli studenti approfondiscono i meccanismi molecolari che regolano il funzionamento delle cellule. Si studiano il DNA, l’RNA e le proteine, nonché i processi di trascrizione, traduzione e replicazione genetica. Questa disciplina è fondamentale per capire le basi della genetica e le sue applicazioni biotecnologiche.
  • Chimica: sia la chimica generale che la chimica organica sono centrali nello studio delle biotecnologie. La comprensione delle reazioni chimiche che avvengono negli organismi viventi è essenziale per sviluppare tecniche di manipolazione biologica e per applicare i principi della chimica alle biotecnologie industriali.
  • Biochimica: la biochimica studia i processi chimici che avvengono negli organismi viventi. Gli studenti apprendono come funzionano le vie metaboliche e come le molecole biologiche, come enzimi e proteine, interagiscono e partecipano ai processi vitali. Questa conoscenza è essenziale per comprendere le applicazioni biotecnologiche in campo farmaceutico e alimentare.
  • Microbiologia: la microbiologia è lo studio dei microrganismi, che svolgono un ruolo chiave nelle biotecnologie. I microbi vengono utilizzati in vari processi biotecnologici, dalla produzione di farmaci e vaccini alla depurazione delle acque. Gli studenti imparano a lavorare con batteri, virus e funghi, comprendendone l’utilizzo pratico.
  • Ingegneria genetica: una delle discipline cardine del corso di laurea, l’ingegneria genetica si occupa della manipolazione dei geni per modificare o migliorare organismi viventi. Gli studenti studiano tecniche avanzate come il clonaggio genico, l’editing genetico e la terapia genica, tutte fondamentali per le applicazioni biotecnologiche.
  • Biotecnologie industriali: questa materia si concentra sull’applicazione delle biotecnologie a livello industriale. Gli studenti imparano a sviluppare processi produttivi che sfruttano microrganismi o enzimi per la produzione di beni, come biocarburanti, prodotti chimici e materiali biodegradabili.
  • Biotecnologie farmaceutiche: in questo ambito si studiano le tecnologie utilizzate per la produzione di farmaci e vaccini, sfruttando tecniche biotecnologiche per la sintesi di nuovi medicinali e la produzione su larga scala. Gli studenti apprendono le basi per lo sviluppo di terapie innovative, come la produzione di anticorpi monoclonali o la terapia genica.
  • Biotecnologie alimentari: questo settore si occupa dell’applicazione delle biotecnologie alla produzione e miglioramento degli alimenti. Gli studenti studiano tecniche per migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, e sviluppare nuove fonti di cibo utilizzando microorganismi e biotecnologie avanzate.
  • Bioinformatica: gli studenti imparano ad applicare l’informatica allo studio delle sequenze biologiche e genomiche. La bioinformatica è essenziale per analizzare grandi quantità di dati biologici, facilitando la comprensione dei genomi e l’individuazione di geni target per la manipolazione genetica.

Oltre alla formazione teorica, il corso di laurea prevede numerose attività pratiche di laboratorio, dove gli studenti mettono in pratica le conoscenze acquisite, utilizzando tecnologie avanzate per eseguire esperimenti di biologia molecolare, microbiologia e biochimica. Durante il percorso, gli studenti hanno anche l’opportunità di partecipare a progetti di ricerca e tirocini presso aziende biotecnologiche, ospedali o istituti di ricerca.

Cosa fare dopo Biotecnologie

La laurea in Biotecnologie apre le porte a numerosi sbocchi professionali in settori strategici dell’economia e della ricerca scientifica. I laureati in biotecnologie sono molto richiesti in diversi ambiti, grazie alla loro capacità di applicare conoscenze scientifiche avanzate in contesti pratici e tecnologici.

Tra gli sbocchi lavorativi più comuni troviamo:

  • Ricercatore scientifico: i laureati in Biotecnologie possono intraprendere la carriera di ricercatore, sia in ambito accademico che industriale. Possono lavorare in università, istituti di ricerca pubblici o privati, e aziende biotecnologiche, concentrandosi su progetti di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, terapie e prodotti.
  • Biotecnologo farmaceutico: uno degli sbocchi più importanti per chi si laurea in Biotecnologie è nel settore farmaceutico. Qui, i biotecnologi lavorano allo sviluppo di nuovi farmaci, vaccini e terapie innovative, come la terapia genica e i farmaci biologici. Questo ambito richiede competenze avanzate in biologia molecolare e chimica farmaceutica.
  • Tecnico di laboratorio: i biotecnologi trovano impiego anche come tecnici di laboratorio, sia nel settore industriale che in ambito sanitario. Questo ruolo prevede l’uso di strumentazioni avanzate per condurre esperimenti e analisi su campioni biologici, contribuendo allo sviluppo di nuovi prodotti e alla realizzazione di test diagnostici.
  • Biotecnologo industriale: chi si specializza nelle biotecnologie industriali può lavorare nella produzione di biocarburanti, bioplastiche e altri prodotti ecologici che utilizzano processi biotecnologici. Le competenze acquisite permettono ai laureati di sviluppare e migliorare processi produttivi sostenibili in vari settori industriali.
  • Consulente per la sostenibilità ambientale: i biotecnologi possono lavorare come consulenti, aiutando le aziende a sviluppare pratiche più sostenibili. Questo ruolo prevede l’applicazione delle biotecnologie per ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive, migliorare la gestione dei rifiuti o sviluppare tecniche per la bioremediation.
  • Bioinformatico: il crescente utilizzo dei dati biologici ha creato una forte domanda di bioinformatici, capaci di analizzare e interpretare grandi quantità di dati genetici e genomici. I bioinformatici lavorano principalmente in ambito di ricerca, contribuendo allo sviluppo di nuovi strumenti per l’analisi genetica e la medicina di precisione.
  • Divulgatore scientifico: i laureati in biotecnologie possono dedicarsi alla divulgazione scientifica, lavorando per riviste specializzate, enti pubblici o aziende del settore. Questo ruolo prevede la comunicazione e la promozione della conoscenza scientifica presso il grande pubblico o presso gli esperti di settore.

Per chi desidera proseguire gli studi, la laurea triennale in Biotecnologie permette di accedere a corsi di laurea magistrale in aree specialistiche, come biotecnologie farmaceutiche, biotecnologie industriali, biotecnologie per l’ambiente, o biotecnologie mediche. Inoltre, per chi è interessato alla ricerca scientifica, è possibile continuare con un dottorato di ricerca, che consente di lavorare in istituti di ricerca avanzata o di accedere a posizioni accademiche.

Dove studiare Biotecnologie

In Italia, il corso di laurea triennale in Biotecnologie è offerto da numerose università, molte delle quali vantano una forte tradizione di eccellenza accademica e ricerca scientifica nel settore biotecnologico. La maggior parte dei corsi di laurea in Biotecnologie è a numero chiuso, con un test di ammissione obbligatorio, che prevede una selezione basata sulle competenze in matematica, biologia e chimica.

Alcune delle università italiane dove è possibile studiare Biotecnologie includono:

  • Università degli Studi di Milano: uno dei principali atenei italiani per quanto riguarda le biotecnologie. Il corso di laurea in Biotecnologie prevede un’ampia formazione teorica e pratica, con un forte orientamento alla ricerca scientifica. L’accesso al corso è a numero chiuso, con un test di ammissione basato su materie scientifiche.
  • Università degli Studi di Bologna: una delle università più prestigiose d’Italia, l’Università di Bologna offre un corso di laurea in Biotecnologie con un’ampia offerta formativa, che spazia dalle biotecnologie farmaceutiche a quelle industriali. Il corso è a numero chiuso e prevede un test di selezione per l’accesso.
  • Università degli Studi di Padova: l’Università di Padova propone un corso di laurea in Biotecnologie che copre un ampio spettro di materie, con un forte focus su genetica, microbiologia e biotecnologie industriali. Il corso è a numero chiuso e prevede il superamento di un test di ammissione.
  • Università degli Studi di Torino: il corso di laurea in Biotecnologie dell’Università di Torino offre un percorso formativo che include numerose attività di laboratorio e tirocini. Il corso è a numero chiuso, con test di ammissione obbligatorio.
  • Università di Roma “La Sapienza”: La Sapienza è una delle università più grandi d’Italia e offre un corso di laurea triennale in Biotecnologie che prevede l’accesso tramite test di ammissione. Il corso copre vari ambiti, tra cui le biotecnologie ambientali, farmaceutiche e industriali.

In generale, studiare Biotecnologie in Italia richiede di superare un test di ammissione per accedere ai corsi triennali. Questo garantisce una selezione basata sulle competenze di base, necessarie per affrontare con successo questo percorso altamente scientifico e tecnologico.