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Oscar Wilde: vita e opere dell'autore

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Oscar Wilde è una delle figure più brillanti e controverse della letteratura del XIX secolo. Scrittore, poeta, drammaturgo e critico, Wilde è ricordato per il suo spirito provocatorio, il suo stile estetico e la sua visione della vita come un’opera d’arte. La sua produzione letteraria riflette una profonda critica alla società vittoriana, ma anche un’insaziabile ricerca del bello e dell’eleganza. Attraverso i suoi scritti, Wilde cercò di rompere le convenzioni sociali e letterarie del suo tempo, promuovendo l’estetismo come una filosofia di vita.

La vita di Oscar Wilde

Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde nacque il 16 ottobre 1854 a Dublino, in Irlanda, da una famiglia benestante e colta. Suo padre, Sir William Wilde, era un famoso chirurgo, mentre sua madre, Jane Francesca Elgee, era una poetessa e una fervente nazionalista irlandese. Wilde ricevette un’educazione di alto livello, prima al Trinity College di Dublino e poi al Magdalen College di Oxford, dove si distinse per la sua intelligenza e per il suo gusto per la letteratura classica. Durante il suo periodo a Oxford, Wilde sviluppò il suo interesse per l’estetismo, un movimento culturale che predicava la supremazia dell’arte sulla vita quotidiana e che ebbe un’influenza duratura sul suo pensiero e sulla sua produzione.

Dopo aver completato gli studi, Wilde si trasferì a Londra, dove divenne rapidamente una figura di spicco nei salotti letterari. Il suo spirito arguto e il suo stile di vita eccentrico lo resero famoso tanto quanto le sue opere. Pubblicò la sua prima raccolta di poesie nel 1881, intitolata semplicemente Poems, e iniziò a scrivere saggi critici e recensioni per varie riviste.

Nel 1884 sposò Constance Lloyd, con la quale ebbe due figli, nonostante Wilde fosse in realtà omosessuale: all’epoca l’omosessualità era infatti considerata un crimine in Inghilterra e una delle figure centrali nel destino tragico dell’autore fu proprio il suo amante Lord Alfred Douglas.

Nel 1895, infatti, Wilde fu accusato di "gross indecency" (atti osceni) a causa della sua relazione con Douglas. Dopo una serie di processi umilianti, Wilde fu condannato a due anni di lavori forzati. Durante la prigionia, scrisse De Profundis, una lunga lettera rivolta a Douglas in cui rifletteva sulla sua vita, il suo dolore e il suo rapporto con la sofferenza.

Dopo il rilascio nel 1897, Wilde si trasferì in Francia, dove visse in esilio fino alla sua morte. Ridotto in povertà e in disgrazia, morì a Parigi il 30 novembre 1900, all’età di 46 anni.

Lo stile di Oscar Wilde e l’estetismo

Oscar Wilde è celebre per il suo stile letterario unico che mescola eleganza formale, ironia e una profonda critica della società. Wilde fu uno dei principali esponenti del movimento estetico, che affermava che l’arte dovesse essere fine a sé stessa e che la bellezza fosse il valore supremo. Questo concetto, noto come "art for art’s sake" (l’arte per l’arte), si opponeva alle nozioni moralistiche e utilitaristiche della letteratura del suo tempo.

Lo stile di Wilde è caratterizzato da un uso sapiente della satira e del paradosso. I suoi personaggi, spesso dotati di un acume straordinario, esprimono idee provocatorie che sfidano le convenzioni sociali e morali dell’epoca vittoriana. In particolare, Wilde si serviva della sua prosa per smascherare l’ipocrisia della società in cui viveva, mettendo in discussione i valori borghesi del matrimonio, della morale e del decoro.

L’estetismo di Wilde non era solo una questione teorica o letteraria, ma una vera e propria filosofia di vita. Wilde credeva che la vita stessa dovesse essere vissuta come un’opera d’arte, dove ogni gesto e ogni scelta riflettessero un ideale di bellezza e perfezione. Questo ideale lo portò a vivere in modo spregiudicato e a costruire la propria immagine pubblica con grande attenzione ai dettagli.

Un altro elemento distintivo dello stile di Wilde è la sua capacità di mescolare il tragico e il comico. Molte delle sue opere, in particolare le commedie, giocano sulla tensione tra leggerezza e profondità, tra risata e riflessione. Questa dualità rende le sue opere non solo divertenti, ma anche estremamente profonde.

Le opere più importanti di Oscar Wilde

La produzione letteraria di Oscar Wilde è variegata e include poesie, racconti, saggi, commedie e un romanzo. Tra le sue opere più importanti troviamo:

Il ritratto di Dorian Gray

The Picture of Dorian Gray (Il ritratto di Dorian Gray) è l’unico romanzo di Oscar Wilde, pubblicato per la prima volta nel 1890 e successivamente ampliato nel 1891. L’opera racconta la storia di Dorian Gray, un giovane di straordinaria bellezza che, grazie a un desiderio espresso davanti a un ritratto, riesce a conservare la sua giovinezza mentre il quadro invecchia al posto suo. Liberato dai limiti della moralità e del tempo, Dorian si abbandona a una vita di edonismo e corruzione, senza mai mostrare alcun segno esteriore del degrado interiore. Tuttavia, la sua anima, riflessa nel ritratto, si deteriora fino a diventare un’immagine mostruosa.

Il romanzo esplora temi come la vanità, la decadenza e l’immortalità, mettendo in luce le conseguenze di una vita dedicata esclusivamente al piacere. Wilde usa Dorian per rappresentare la tensione tra bellezza esteriore e decadenza morale, e attraverso il personaggio di Lord Henry, introduce il lettore all’idea che la vita debba essere vissuta attraverso il piacere, senza riguardo per la morale. Questo tema riflette le idee dell’estetismo, ma allo stesso tempo mette in guardia contro i suoi eccessi. Il romanzo fu accolto con critiche aspre, soprattutto per i suoi sottintesi omosessuali e il suo messaggio moralmente ambiguo.

L’importanza di chiamarsi Ernesto

The Importance of Being Earnest (L’importanza di chiamarsi Ernesto) è una delle commedie più brillanti e amate di Wilde, pubblicata per la prima volta nel 1895. L’opera è una satira della società vittoriana, con un intreccio complicato che ruota attorno a identità e inganni. La trama segue le vicende di due giovani uomini, John Worthing e Algernon Moncrieff, che usano entrambi il nome "Ernesto" per celare la loro vera identità e poter condurre una vita più libera e avventurosa.

La commedia gioca con il tema dell’onestà e della rispettabilità, esplorando come i personaggi tentino di conformarsi alle aspettative sociali mentre allo stesso tempo cercano di sottrarsi alle loro responsabilità. Il titolo stesso è un gioco di parole, poiché il nome "Ernesto" richiama la parola inglese "earnest", che significa "onesto" o "sincero". Wilde utilizza questo gioco linguistico per mettere in luce l’ipocrisia della società vittoriana, che dà grande importanza alle apparenze piuttosto che alla vera natura delle persone.

Con dialoghi rapidi e battute argute, L’importanza di chiamarsi Ernesto rimane una delle opere più rappresentative del genio comico di Wilde e della sua critica sociale sottile e penetrante.

De Profundis

De Profundis è una lunga lettera che Oscar Wilde scrisse durante la sua prigionia a Reading Gaol, indirizzata al suo amante Lord Alfred Douglas. Completata nel 1897, ma pubblicata postuma nel 1905, l’opera è un’intensa riflessione personale sul dolore, sulla sofferenza e sulla redenzione. In essa, Wilde rivede la sua vita, la sua caduta in disgrazia e il tradimento da parte di Douglas, ma è anche una meditazione sulla sua trasformazione spirituale.

In De Profundis, Wilde non è più l’uomo brillante e mondano di un tempo, ma un individuo che affronta la solitudine e la disperazione della prigionia. Tuttavia, attraverso questa sofferenza, Wilde arriva a una nuova comprensione della spiritualità e dell’umanità. L’opera si conclude con una sorta di accettazione del suo destino e con un desiderio di riconciliazione. De Profundis rappresenta un lato diverso di Wilde, quello più vulnerabile e riflessivo, e fornisce una visione intima della sua agonia interiore e della sua ricerca di senso in un mondo che lo ha emarginato.