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Charles Baudelaire, vita e opere del poeta francese

Considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave della corrente del Simbolismo, fu affiliato al movimento parnassiano e grande modernizzatore del genere lirico, nonché anticipatore del Decadentismo

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

Biografia

Nato a Parigi nel 1821. Suo padre morì quando lui aveva sei anni e godette di un felice e breve periodo di tutte le attenzioni della madre; però quando lei si risposò con un militare in carriera, lui si sentì abbandonato. Con la maggiore età entrò in possesso dell’eredità paterna che, però, dissipò in pochi anni con il suo tenore di vita; fu allora che il patrigno lo mise sotto la custodia di un notaio, dal quale Baudelaire riceveva un modesto vitalizio mensile.

L’importanza tra i contemporanei

È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave della corrente del Simbolismo, affiliato al movimento parnassiano e grande modernizzatore del genere lirico, nonché anticipatore del Decadentismo. I “Fiori del male”, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.

L’ammirazione per Poe

Importante fu la scoperta dell’opera dello scrittore americano Edgar Allan Poe, per cui Baudelaire ebbe una spiccata predilezione e all’opera del quale dedicò saggi e traduzioni.

Le opere

Nel 1851 scrisse “Sul vino e sull’hascisc”, che in seguito ampliò nel volume “I paradisi artificiali”.
Nel 1857 uscì la prima edizione de “I Fiori del male che suscitò uno scandalo immediato fino a portare Baudelaire a subire un processo. Venne condannato per oltraggio alla morale pubblica e religiosa: sei poesie della raccolta furono censurate e l’autore costretto a pagare un’ammenda.

La poesia Baudelairiana

Nella visione di Baudelaire la poesia si libera e ascende alla purezza, non è più soggetta al vincolo delle strutture della metrica e della sintassi tradizionali. Questa forma moderna, e per i contemporanei inedita, si libra così verso un deciso e perenne sperimentalismo, col poeta che assume una posizione che è possibile definire centrifuga rispetto alla comune visione borghese.

I fiori del male

Secondo la stessa opinione del poeta “I fiori del male” sono la cronaca del viaggio attraverso quell’inferno che, per lui, è l’esistenza, un percorso in cui i sentimenti, la religione e la decadenza che conduce alla morte vengono rese attraverso una lente cupa, fosca, profondamente pessimista e priva di appigli consolatori, mentre la percezione dell’orrore e di una presenza demoniaca attraversa tutta la raccolta poetica.

Il poeta, esiliato nella società borghese

Enorme importanza acquista in questo senso la figura del poeta stesso, il suo ruolo di “inaccettabile” per una società sempre più gretta; lui che viene dipinto come uno spirito elevato, capace di una profonda percezione e comprensione intima della realtà, grazie una capacità che lo pone ad un livello superiore, elevato rispetto alla massa delle persone. Al contempo, però, egli è incapace di relazionarsi al quotidiano, di muoversi nella routine giornaliera: un’immagine che il poeta rappresenta attraverso la figura dell’Albatros, cui nel volume dedica una poesia così intitolata. Per via di metafora, il poeta è dunque un uccello che appare maestoso e potente quando sorvola gli oceani, ma che le sue stesse dimensioni rendono goffo una volta a terra, quando con difficoltà cammina sul ponte delle navi tra gli uomini comuni.