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L'influenza del giansenismo in Manzoni

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il giansenismo è stato un movimento religioso, filosofico e politico sviluppatosi nel XVII secolo, basato sulla teologia di Cornelio Giansenio. Questo movimento ha avuto una notevole influenza su vari intellettuali europei, tra cui Alessandro Manzoni.

Le origini del giansenismo

Il giansenismo è un movimento teologico e religioso nato nel XVII secolo, ispirato agli scritti di Cornelio Giansenio (1585-1638), vescovo di Ypres. La sua opera principale, l’Augustinus, pubblicata postuma nel 1640, proponeva una rigorosa interpretazione del pensiero di Sant’Agostino, in particolare sulla grazia divina e sul peccato originale. Secondo Giansenio, l’uomo è intrinsecamente corrotto a causa del peccato originale e, senza la grazia divina, è incapace di compiere il bene o di salvarsi.

Il giansenismo metteva in discussione il concetto di libero arbitrio, affermando che la salvezza dell’uomo dipende esclusivamente dall’intervento di Dio. Questo approccio teologico si contrapponeva alle dottrine ufficiali della Chiesa cattolica, dando vita a tensioni e conflitti. Il movimento, pur condannato dal papato, influenzò profondamente la cultura e la spiritualità europee, trovando un terreno fertile soprattutto in Francia e in Italia.

In Italia, il giansenismo divenne una corrente di pensiero che coinvolse sia il mondo religioso sia quello intellettuale, favorendo una riflessione critica sul rapporto tra fede, morale e società. Le sue idee, caratterizzate da un forte senso di austerità morale e da una visione pessimistica della natura umana, ebbero una particolare risonanza in Alessandro Manzoni, uno degli autori più rappresentativi della letteratura italiana.

La conversione di Manzoni e l’influenza del giansenismo

La conversione di Alessandro Manzoni al cattolicesimo, avvenuta nel 1810, rappresenta un punto di svolta nella sua vita e nella sua produzione letteraria. Nato in una famiglia di idee liberali e illuminate, Manzoni trascorse una giovinezza lontana dalla fede, fino a quando, a Parigi, entrò in contatto con ambienti religiosi influenzati dal giansenismo. Questo incontro avvenne grazie alla vicinanza di Manzoni a figure come Luigi Tosi ed Eustachio Degola, sacerdoti di ispirazione giansenista che contribuirono a plasmare la sua sensibilità religiosa.

Il giansenismo, con la sua visione dell’uomo come creatura fragile, corrotta dal peccato originale e salvabile solo attraverso la grazia divina, trovò un terreno fertile nella sensibilità manzoniana. Manzoni accolse molti dei principi morali e spirituali del giansenismo, integrandoli con un profondo senso di ortodossia cattolica. Questa influenza si riflette chiaramente nella sua produzione letteraria, dove temi come la provvidenza divina, la redenzione e la critica alla società si intrecciano in modo significativo.

Temi giansenisti nelle opere di Manzoni

L’influenza del giansenismo è particolarmente evidente nei grandi capolavori di Manzoni, in particolare I promessi sposi. Questa opera, oltre a essere un romanzo storico, rappresenta un approfondito studio della condizione umana e della relazione tra l’uomo e Dio. I temi giansenisti emergono attraverso diversi elementi della narrazione:

  • La provvidenza divina: ne I promessi sposi, la presenza della provvidenza permea ogni evento, mostrando come Dio guidi le vicende umane verso un fine superiore. Questo tema rispecchia la concezione giansenista della totale dipendenza dell’uomo dalla grazia divina, che interviene per portare giustizia e conforto anche nelle situazioni più drammatiche.
  • L’umiltà e la redenzione: i personaggi più virtuosi del romanzo, come Fra Cristoforo e Lucia, incarnano l’ideale giansenista di umiltà e fede. Fra Cristoforo, in particolare, è un personaggio che, attraverso un percorso di penitenza e sacrificio, dimostra come la redenzione sia possibile grazie alla grazia di Dio e alla rinuncia all’orgoglio umano.
  • La critica alla società: la visione giansenista della decadenza morale si riflette nella descrizione delle ingiustizie sociali e delle corruzioni dei potenti. Don Rodrigo, l’Innominato e la nobiltà decadente rappresentano il lato oscuro della natura umana, incapace di elevarsi senza l’intervento divino.
  • Il contrasto tra giustizia divina e giustizia terrena: Manzoni mette in evidenza l’inadeguatezza della giustizia umana, spesso piegata agli interessi personali e alla corruzione, contrapponendola alla giustizia divina, che opera secondo un disegno superiore e infallibile.

Questi temi, pur affondando le loro radici nella dottrina giansenista, sono trattati da Manzoni con una sensibilità profondamente cattolica, che pone l’accento sulla misericordia divina e sulla possibilità di redenzione per tutti.

Il dibattito sul giansenismo di Manzoni

Il rapporto tra Alessandro Manzoni e il giansenismo è stato oggetto di dibattito tra gli studiosi. Da un lato, alcuni ritengono che Manzoni abbia abbracciato solo gli aspetti morali del giansenismo, utilizzandoli come base per la sua visione cristiana del mondo, senza però adottare le posizioni più controverse, come la predestinazione. Dall’altro lato, ci sono interpretazioni che vedono nel giansenismo una componente più strutturale del pensiero manzoniano, capace di influenzarne profondamente la visione teologica e la rappresentazione della realtà.

In ogni caso, è evidente che il giansenismo abbia lasciato un’impronta significativa nell’opera di Manzoni, contribuendo a definire il suo stile unico, caratterizzato da un equilibrio tra profondità morale e intensità narrativa.

Il giansenismo come chiave di lettura per l’opera manzoniana

Per comprendere appieno l’opera di Alessandro Manzoni, è essenziale considerare l’influenza del giansenismo sulla sua visione del mondo. Questo movimento, con il suo pessimismo antropologico e la sua enfasi sulla grazia divina, ha fornito a Manzoni gli strumenti per riflettere sulle grandi questioni dell’esistenza umana. Nei suoi romanzi, il giansenismo diventa una lente attraverso cui leggere le vicende dei personaggi e il loro rapporto con le sfide della vita.

L’attenzione di Manzoni per la condizione umana, la sua critica alle ingiustizie sociali e la sua fiducia nella provvidenza divina trovano nel giansenismo una fonte di ispirazione che va oltre la dimensione teologica, diventando una chiave di lettura per la realtà storica e sociale del suo tempo.