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La conversione di Alessandro Manzoni

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Alessandro Manzoni è considerato uno dei più grandi autori della letteratura italiana, noto soprattutto per il suo capolavoro I Promessi Sposi. Un aspetto fondamentale della sua vita che ha influenzato profondamente non solo il suo pensiero, ma anche la sua produzione letteraria, è stata la sua conversione al cattolicesimo. Questo evento, avvenuto in un periodo cruciale della sua vita, ha portato a un cambiamento radicale nei temi e nei valori delle sue opere, marcando una netta distinzione tra la produzione antecedente e quella successiva. La conversione di Manzoni ha segnato il passaggio da un interesse letterario prevalentemente mondano e laico a una visione fortemente etica e religiosa, nella quale il cattolicesimo ha assunto un ruolo centrale.

Quando avvenne la conversione di Manzoni

La conversione di Alessandro Manzoni al cattolicesimo avvenne intorno al 1810, un periodo chiave della sua vita adulta. Nato e cresciuto in un ambiente prevalentemente laico e illuminista, Manzoni si era allontanato da una fede religiosa tradizionale, abbracciando piuttosto le idee razionaliste e secolari dell’epoca. Tuttavia, durante un viaggio a Parigi, venne introdotto negli ambienti cattolici più ferventi, tra cui il salotto di Madame de Staël, una figura influente della cultura cattolica del tempo. Qui Manzoni venne esposto a un fervore religioso che gradualmente iniziò a scuotere le sue convinzioni laiche.

Il punto di svolta per Manzoni fu l’incontro con sua moglie, Enrichetta Blondel, di origine protestante, che, convertitasi al cattolicesimo, influenzò profondamente anche la sua spiritualità. La loro unione fu segnata da una forte componente religiosa e dall’impegno comune nel vivere una vita conforme ai valori del cattolicesimo. La conversione di Manzoni, dunque, non fu improvvisa né frutto di un singolo evento traumatico, ma piuttosto il risultato di un progressivo avvicinamento alla fede, che culminò in una sincera adesione alla dottrina cattolica.

La sua conversione non fu solo personale, ma divenne un punto cardine della sua vita pubblica e letteraria. Manzoni iniziò a vedere la religione come la risposta ai dubbi esistenziali e filosofici che lo avevano accompagnato fino a quel momento. L’approfondimento delle Scritture e della dottrina cattolica gli offrì una nuova prospettiva sul mondo e sulla condizione umana, influenzando profondamente la sua poetica e il suo modo di concepire la letteratura.

Le opere successive alla conversione

Dopo la conversione, Alessandro Manzoni si dedicò con rinnovato entusiasmo alla scrittura, e questo evento influenzò radicalmente i temi e i valori presenti nelle sue opere. La sua nuova visione religiosa cominciò a riflettersi in modo marcato, non solo nei soggetti trattati, ma anche nel modo in cui venivano rappresentati i personaggi e le vicende storiche. Le opere successive alla conversione sono caratterizzate da un forte spirito cristiano, che si manifesta sia nella rappresentazione della Provvidenza divina sia nell’accento posto sui valori della giustizia, della carità e del perdono.

Uno dei cambiamenti più evidenti nella produzione di Manzoni dopo la conversione fu il suo modo di vedere la storia e la società. Nelle sue opere precedenti, come nelle sue poesie giovanili, l’attenzione era rivolta principalmente a temi mondani e legati alla sfera pubblica e politica. Dopo la conversione, Manzoni iniziò a interpretare la storia attraverso il filtro della Provvidenza divina, vedendo nel corso degli eventi umani la mano di Dio che guida le vicende verso un fine ultimo di giustizia e redenzione. Questo approccio è evidente nel suo celebre romanzo I Promessi Sposi, dove la trama è permeata dalla convinzione che, nonostante le sofferenze e le ingiustizie, la Provvidenza agisce in modo invisibile per portare il bene e la salvezza.

Ne I Promessi Sposi, l’influenza della conversione cattolica di Manzoni emerge chiaramente. La rappresentazione della sofferenza umana, soprattutto attraverso i personaggi di Renzo e Lucia, è strettamente legata alla visione cristiana del sacrificio e della speranza nella giustizia divina. La figura di Fra Cristoforo, uno dei personaggi centrali del romanzo, incarna i valori della carità e del perdono cristiano, mentre la narrazione della peste e delle sue conseguenze mette in luce la fragilità della condizione umana e la necessità di una redenzione spirituale.

Inoltre, Manzoni inizia a riflettere profondamente sul concetto di Providentia (Provvidenza), che diventa un tema centrale non solo nel suo romanzo, ma anche nelle sue tragedie e nei saggi. La Provvidenza, per Manzoni, non è solo un’entità astratta, ma una forza concreta che interviene nel corso delle vicende umane, indirizzandole verso il bene, anche quando le circostanze appaiono disperate. Questo elemento è particolarmente visibile nelle figure dei santi e dei martiri che popolano le sue opere, e che sono spesso presentati come esempi di virtù cristiana e di adesione alla volontà divina.

Un altro aspetto della conversione che influenzò profondamente la produzione letteraria di Manzoni fu la sua adesione ai principi morali del cattolicesimo, che si riflette non solo nelle tematiche, ma anche nel linguaggio e nello stile delle sue opere. Manzoni si impegnò a creare una letteratura che fosse moralmente edificante, in linea con i valori della Chiesa cattolica. Questo si tradusse in una particolare attenzione alla verità storica e alla giustizia sociale, che divennero temi ricorrenti nelle sue opere storiche e nei suoi saggi.

Dopo la conversione, Manzoni abbandonò progressivamente la poesia, considerata un genere troppo legato all’idealismo giovanile, per dedicarsi a generi più riflessivi e morali, come il romanzo storico e il saggio. Questo cambiamento di stile e di genere fu profondamente influenzato dal suo nuovo impegno religioso, che lo portò a cercare forme letterarie che meglio si adattassero alla sua visione del mondo. Il romanzo storico, in particolare, gli permetteva di conciliare la sua passione per la storia con il desiderio di trasmettere valori cristiani e di indagare il ruolo della Provvidenza nel corso degli eventi umani.