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I bestiari medievali: cos'erano e a cosa servivano

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

Nel Medioevo, i bestiari rappresentavano una delle forme di letteratura più affascinanti e simboliche. Questi libri, riccamente illustrati e spesso scritti in latino, descrivevano animali reali e fantastici, attribuendo loro significati allegorici e morali. I bestiari non erano solo opere di intrattenimento o di studio della natura, ma veri e propri trattati di sapienza morale e religiosa, utilizzati per insegnare lezioni morali attraverso l’osservazione del mondo animale. La loro influenza fu enorme, lasciando un segno profondo nella cultura e nell’arte medievale.

Cos’è un bestiario

Un bestiario è una raccolta di descrizioni di animali, spesso accompagnate da illustrazioni, che risale al Medioevo. Questi testi combinavano elementi di storia naturale, mito, e simbolismo religioso, presentando ciascun animale come un simbolo di virtù o vizi umani. I bestiari medievali descrivevano non solo animali reali, come leoni, elefanti o serpenti, ma anche creature mitiche come grifoni, unicorni e draghi.

I bestiari si basavano su tradizioni antiche, in particolare su testi come la “Physiologus”, un’opera greca del II secolo d.C. che descriveva animali con un’interpretazione simbolica cristiana. Nel corso del Medioevo, la tradizione del bestiario si arricchì, integrando nuove conoscenze sugli animali provenienti dalle esplorazioni geografiche e dai contatti con altre culture, come quella araba.

Ciò che distingue i bestiari medievali dai moderni trattati di zoologia è l’approccio simbolico. Gli animali non erano semplicemente studiati dal punto di vista naturalistico, ma venivano utilizzati come metafore per insegnare lezioni morali e religiose. Ad esempio, il leone era visto come simbolo di Cristo, a causa della sua forza e maestosità, mentre il serpente era associato al male e alla tentazione. Ogni animale aveva un significato preciso che rimandava a un valore cristiano o a un insegnamento etico.

A cosa serviva il bestiario medievale

Il bestiario medievale aveva una funzione didattica e morale. Il suo scopo principale era quello di insegnare i valori cristiani attraverso le allegorie che legavano gli animali a comportamenti virtuosi o peccaminosi. Attraverso l’osservazione del comportamento degli animali, i lettori o gli ascoltatori dei bestiari potevano apprendere lezioni di moralità e riflettere sulla propria condotta.

Nelle scuole e nei monasteri, i bestiari erano utilizzati come strumento di educazione religiosa. I monaci li leggevano e interpretavano come parte della loro formazione spirituale. Attraverso la meditazione sugli animali, si potevano comprendere concetti complessi della dottrina cristiana, come la lotta tra il bene e il male o il perdono dei peccati. Il bestiario, in questo senso, serviva come una sorta di “bibbia illustrata” per coloro che cercavano di approfondire la loro fede.

Inoltre, il bestiario aveva una funzione politica e sociale. Le sue allegorie potevano essere utilizzate per trasmettere messaggi sull’ordine sociale e sull’autorità. Ad esempio, i re e i nobili erano spesso associati a animali nobili e forti, come i leoni o le aquile, mentre i sudditi potevano essere rappresentati da animali più umili, come pecore o cervi. Queste rappresentazioni sottolineavano l’idea dell’ordine divino stabilito da Dio, dove ogni creatura aveva un ruolo ben definito.

La simbologia degli animali nei bestiari influenzò anche l’arte medievale. Gli animali descritti nei testi venivano spesso riprodotti in sculture, vetrate e affreschi, contribuendo a decorare chiese e cattedrali. Le immagini degli animali non solo arricchivano visivamente i luoghi di culto, ma servivano anche a trasmettere i messaggi spirituali e morali che i bestiari contenevano. Anche nella letteratura cavalleresca e nelle cronache storiche si possono trovare riferimenti agli animali e ai loro significati simbolici, derivati proprio dai bestiari.

Le tipologie di bestiario

Esistono diverse tipologie di bestiario, ciascuna con le proprie caratteristiche e funzioni. Anche se tutti i bestiari condividevano lo stesso intento allegorico, la varietà di approcci e di animali descritti differiva a seconda del contesto culturale e delle finalità dell’opera.

  • Bestiari moralizzati: avevano come obiettivo principale quello di insegnare lezioni morali attraverso la descrizione degli animali. Ogni animale era descritto con le sue caratteristiche fisiche e comportamentali, seguite da una spiegazione allegorica che collegava l’animale a un concetto etico o religioso. Ad esempio, il pellicano, che si credeva nutrisse i propri piccoli con il proprio sangue, era visto come simbolo di sacrificio e associato a Cristo.
  • Bestiari scientifici: cercavano di combinare il sapere scientifico con l’interpretazione allegorica. Questi testi includevano osservazioni più accurate sul comportamento degli animali, basandosi sulle conoscenze disponibili all’epoca, ma non tralasciavano l’aspetto simbolico. Anche se l’intento principale rimaneva quello di insegnare lezioni morali, in questi bestiari si può notare un tentativo di rappresentare la realtà naturale in modo più dettagliato e preciso.
  • Bestiari fantastici: in queste opere, una grande parte degli animali descritti era costituita da creature mitologiche o immaginarie. Questi bestiari includevano draghi, unicorni, grifoni e altre creature leggendarie, ognuna delle quali veniva interpretata secondo la simbologia cristiana. Gli animali fantastici avevano spesso una funzione di rappresentazione del male o delle tentazioni che l’uomo doveva affrontare. Il drago, ad esempio, simboleggiava il diavolo e la lotta contro il peccato.
  • Bestiari illustrati: uno degli aspetti più caratteristici dei bestiari medievali era la loro ricca iconografia. Questi testi erano spesso accompagnati da splendide illustrazioni, che rappresentavano gli animali descritti in modo dettagliato e talvolta stilizzato. Le immagini non erano solo decorative, ma avevano una funzione didattica, permettendo anche ai lettori meno istruiti di comprendere il significato simbolico degli animali.
  • Bestiari popolari: oltre ai bestiari di matrice religiosa e scientifica, esistevano anche bestiari di tradizione popolare, dove gli animali erano descritti secondo le credenze e le superstizioni del popolo. Questi testi riflettevano il rapporto più immediato e quotidiano delle persone con la natura e gli animali, spesso attribuendo loro poteri magici o capacità straordinarie.

Attraverso la descrizione degli animali, reali o immaginari, questi testi non solo fornivano insegnamenti morali e religiosi, ma riflettevano anche il modo in cui l’uomo medievale percepiva e interpretava il mondo naturale. I bestiari erano strumenti di conoscenza e di riflessione, che univano l’osservazione della natura all’introspezione spirituale, e la loro influenza si estese ben oltre il Medioevo, lasciando tracce profonde nell’arte e nella letteratura dei secoli successivi.