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Gli ordini cavallereschi: cosa sono e come si sono diffusi

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

Gli ordini cavallereschi rappresentano una delle istituzioni più emblematiche del Medioevo, con un’eredità che si è protratta fino ai giorni nostri. Nati in un contesto di guerra, religione e valori feudali, essi ebbero un ruolo cruciale nella difesa della cristianità, nella protezione dei pellegrini e nello sviluppo di una cultura del codice cavalleresco. Queste organizzazioni, che mescolavano elementi di milizia e monachesimo, crearono un sistema di regole, diritti e doveri a cui i membri dovevano attenersi rigorosamente. Oltre a questo, gli ordini cavallereschi hanno svolto un ruolo significativo nella storia politica e militare di vari regni europei, lasciando un segno indelebile nella cultura occidentale.

Cosa sono gli ordini cavallereschi

Gli ordini cavallereschi sorsero nel Medioevo, a partire dall’XI secolo, in gran parte come risposta alla necessità di proteggere i pellegrini cristiani che viaggiavano verso la Terra Santa e di difendere i territori conquistati durante le Crociate. La loro origine, infatti, è strettamente legata al fenomeno crociato e alla militarizzazione della fede. Il concetto alla base degli ordini cavallereschi fu una combinazione unica di valori militari e religiosi, dove il cavaliere non era solo un guerriero, ma anche un difensore della fede cristiana.

Questi ordini erano costituiti da gruppi di uomini che facevano voto di povertà, castità e obbedienza, simili ai monaci, ma che avevano anche il compito di combattere. Gli ordini religiosi-militari, come i Templari, gli Ospitalieri e i Teutonici, rappresentano alcuni dei più noti esempi. Questi cavalieri avevano il compito di difendere i deboli, combattere contro i nemici della cristianità e proteggere le strade e i luoghi sacri. Nel corso dei secoli, gli ordini cavallereschi si trasformarono, passando dall’essere puramente militari a svolgere anche funzioni cerimoniali e di prestigio sociale, mantenendo comunque un legame stretto con la nobiltà europea.

Le tipologie di ordine cavalleresco

Gli ordini cavallereschi si distinguono principalmente in due grandi categorie: ordini religiosi-militari e ordini laici.

  • Ordini religiosi-militari: questi ordini erano caratterizzati dalla combinazione di un ideale religioso e una missione militare. Gli appartenenti a tali ordini prendevano voti simili a quelli monastici, come la castità, la povertà e l’obbedienza, ma si dedicavano anche alla guerra e alla difesa dei territori cristiani. Il più famoso di questi fu l’Ordine dei Cavalieri Templari, fondato nel 1119 con l’obiettivo di proteggere i pellegrini diretti a Gerusalemme. I Templari erano noti per la loro ricchezza e il loro potere politico, tanto da diventare una minaccia per vari sovrani europei, che infine portarono alla loro soppressione. Un altro ordine di grande importanza fu l’Ordine degli Ospitalieri, che si dedicava inizialmente all’assistenza dei pellegrini malati o feriti, ma presto si trasformò in un’organizzazione militare. L’Ordine Teutonico, nato in Germania, era invece focalizzato sull’espansione e la difesa del cristianesimo nell’Europa orientale, particolarmente in Prussia e nei paesi baltici.
  • Ordini laici: a partire dal tardo Medioevo, molti ordini cavallereschi persero il loro carattere religioso-militare e si trasformarono in ordini onorifici, spesso legati alla monarchia e alla nobiltà. Questi ordini, pur mantenendo un legame simbolico con il mondo cavalleresco, avevano scopi prevalentemente cerimoniali e di prestigio. Tra gli ordini laici più noti si annovera l’Ordine della Giarrettiera in Inghilterra, fondato nel XIV secolo dal re Edoardo III come riconoscimento di valore e lealtà alla corona. Simile fu l’Ordine del Toson d’Oro, istituito nel 1430 dal duca di Borgogna per premiare i cavalieri più fedeli. Questi ordini laici sopravvissero alla caduta del sistema feudale e continuarono a esistere fino all’età moderna, mantenendo una funzione di prestigio e rappresentanza.

I diritti e i doveri all’interno dell’ordine

Appartenere a un ordine cavalleresco non era solo un onore, ma comportava anche una serie di doveri rigorosi e codificati. I membri di un ordine cavalleresco dovevano rispettare un insieme di regole molto severe, sia sul piano morale che su quello militare.

Tra i principali doveri vi era l’obbligo di difendere la fede cristiana contro gli infedeli, in particolare durante le Crociate. Questo significava prendere parte attiva alle campagne militari e impegnarsi in una vita di sacrifici e privazioni. I cavalieri dovevano seguire un codice d’onore, che imponeva loro di agire con lealtà, giustizia e coraggio. In battaglia, era considerato vergognoso fuggire o mostrare codardia, e l’ordine prevedeva dure punizioni per chi violava tali principi.

Oltre ai doveri militari, i cavalieri avevano responsabilità anche sul piano spirituale. Come membri di un ordine religioso-militare, essi erano tenuti a partecipare alle funzioni religiose quotidiane, a pregare regolarmente e a rispettare i voti di povertà, castità e obbedienza. Le regole interne variavano da ordine a ordine, ma generalmente ogni cavaliere era sottoposto a un rigido regolamento che disciplinava anche la sua vita privata.

Tra i diritti dei cavalieri vi era la possibilità di ricevere terre e titoli in cambio dei loro servizi militari. Molti ordini cavallereschi erano proprietari di vasti feudi, e i cavalieri che dimostravano particolare valore potevano ottenere il controllo di castelli, villaggi o interi territori. Questi privilegi rafforzavano il legame tra gli ordini cavallereschi e la nobiltà, contribuendo al loro potere e influenza politica.

Gli ordini cavallereschi in Italia

In Italia, gli ordini cavallereschi ebbero una diffusione particolarmente significativa, grazie anche alla posizione strategica della penisola durante le Crociate e alla vicinanza con la Santa Sede. Tra i principali ordini cavallereschi che operarono in Italia vi fu l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, più tardi noto come Ordine di Malta, che aveva importanti sedi a Roma e in altre città italiane. I cavalieri di questo ordine si dedicarono non solo alla difesa della cristianità, ma anche all’assistenza ai pellegrini e ai malati.

Un altro ordine di rilievo in Italia fu l’Ordine del Santo Sepolcro, legato direttamente alla Chiesa cattolica e dedito alla protezione dei luoghi sacri in Terra Santa. Questo ordine mantenne un forte legame con la città di Roma, dove godeva del sostegno papale.

Anche l’Ordine Teutonico ebbe una presenza significativa in Italia, soprattutto nelle regioni del nord-est, dove alcuni dei suoi membri si stabilirono e contribuirono alla difesa dei confini cristiani contro le invasioni degli infedeli.

Con il declino delle Crociate e la trasformazione degli ordini cavallereschi in organizzazioni prevalentemente onorifiche, l’Italia vide la nascita di nuovi ordini, legati alle monarchie locali e al prestigio della nobiltà. Tra questi, uno dei più noti fu l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, fondato dai Savoia nel XVI secolo. Questo ordine combinava gli ideali cavallereschi con un impegno nella beneficenza e nell’assistenza ai malati, mantenendo un forte legame con la Casa Reale di Savoia.

Gli ordini cavallereschi in Italia rappresentavano quindi una combinazione di religione, militarismo e nobiltà, con un impatto duraturo sulla storia del paese. Oggi molti di questi ordini sopravvivono in forma simbolica e onorifica, continuando a rappresentare un simbolo di prestigio e dedizione ai valori tradizionali della cavalleria.