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Chopin, biografia e opere del pianista

Alessio Abbruzzese

Alessio Abbruzzese

GIORNALISTA

Nato e cresciuto a Roma, mi appassiono fin da piccolissimo al mondo classico e a quello sport, dicotomia che ancora oggi fa inevitabilmente parte della mia vita. Potete leggermi sulle pagine de Il cuoio sul Corriere dello Sport, e online sul sito del Guerin Sportivo. Mi interesso di numerosissime altre cose, ma di quelle di solito non scrivo.

Fryderyk Franciszek Chopin nacque il 1º marzo 1810 a Żelazowa Wola presso Sochaczew, nel Ducato di Varsavia, da Nicolas, precettore francese emigrato in Polonia nel 1787, e Justyna Krzyżanowska. Era il secondogenito della coppia, che ebbe altre tre figlie: Ludwika (1807-1855), Izabela (1811-1881) ed Emilia (1812-1827). Nell’ottobre 1810 la famiglia si trasferì a Varsavia, presso il cui Liceo Nicolas fu assunto come insegnante di francese. In casa, la musica era praticata abitualmente: Nicolas suonava il flauto e il violino, Justyna il pianoforte. Fryderyk intraprese lo studio sistematico di quest’ultimo strumento nel 1816 sotto la guida del ceco Wojciech Żywny (1756-1842), che lo avrebbe seguito fino al 1821; già dal 1817 iniziò a esibirsi in pubblico e a cimentarsi con la composizione. Tra i nove e dieci anni cominciò a soffrire della tosse cronica da cui sarebbe stato affetto tutta la vita, e che costituisce probabilmente il sintomo di una tubercolosi polmonare. Tra il 1923 e il 1826 frequentò il Liceo cittadino, dove durante il primo anno ricevette lezioni di organo da Wilhelm Würfel (1790-1832), e dal 1826 al 1829 il Conservatorio di Varsavia, formandosi in particolare con il compositore Józef Elsner (1769-1854). Cominciò allora a dedicarsi assiduamente allo studio del Clavicembalo ben temperato di Bach – che avrebbe portato avanti negli anni a venire – e a manifestare interesse per la musica popolare. Dal 1827 al 1829 proseguì la propria formazione presso la scuola superiore di musica dell’Università locale. L’11 agosto 1829 debuttò a Vienna, iniziando una carriera internazionale di compositore ed esecutore. Nel 1831 si stabilì a Parigi. Ridotti progressivamente gli impegni concertistici, trovò nei salotti privati un ambiente più consono alle proprie esibizioni. Per garantire la propria sussistenza si affidò soprattutto all’esercizio dell’insegnamento privato; si trovò tuttavia a fronteggiare una situazione economica sempre più incerta, che determinò l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nel 1835 si fidanzò con la contessa Maria Wodzińska (1819-1879). Il rapporto ebbe però breve durata: fu interrotto in seguito al rifiuto della famiglia della contessa.
Nella sua permanenza parigina Chopin entrò in contatto con i musicisti di spicco del tempo: frequentò Friedrich Kalkbrenner (1785-1849), Ferdinand Hiller (1811-1885), Vincenzo Bellini (1801-1835), Hector Berlioz (1803-1869), e strinse una profonda amicizia con Franz Liszt (1811-1886). Nell’agosto 1835 il viaggio di ritorno da un incontro – l’ultimo – con i genitori a Karlsbad offrì l’occasione per una tappa a Lipsia, dove Chopin conobbe Felix-Mendelssohn (1809-1847), Robert Schumann (1810-1856) e la moglie di questi, Clara Wieck (1819-1896). Nell’estate 1838 il musicista iniziò una lunga e tempestosa relazione con la scrittrice George Sand (1804-1876). Nel novembre di quell’anno Chopin partì con l’amante e i due figli di lei, Maurice (1823-1889) e Solange Dudevant (1828-1899), per Palma di Maiorca, per un soggiorno presso la certosa di Valldemossa che si sarebbe rivelato disastroso: le piogge continue, il clima malsano dell’isola minarono definitivamente la sua salute. Nel febbraio del 1839 i quattro rientrarono in Francia, trascorrendo un primo periodo a Marsiglia per spostarsi poi, in giugno, a Nohant-Vic. Chopin trascorse gli anni che seguirono tra quest’ultimo centro e Parigi, convivendo con George, Maurice e Solange, fino al termine della relazione con la scrittrice, avvenuta nel marzo del 1848. Affetto da condizioni di salute sempre più gravi, fu assistito da una sua allieva scozzese, Jane Stirling (1804-1859), che lo convinse a seguirla in Inghilterra. Ne ricavò però un ulteriore peggioramento della malattia, che lo spinse a rientrare a Parigi. Morì nella sua casa parigina il 17 ottobre del 1849.

Le opere di Chopin

Con poche eccezioni, la produzione di Chopin è circoscritta all’ambito strettamente pianistico. Ciò nonostante, essa raccoglie al suo interno un ampio campionario di generi e forme: vi figurano in particolare tre Sonate (n. 1 in do minore op. 4, 1827; n. 2 in si bemolle minore op. 35, 1839; n. 3 in si minore op. 58, 1844), quattro Ballate (n. 1 in sol minore op. 23, 1835; n. 2 in fa maggiore op. 38, 1839; n. 3 in la bemolle maggiore op. 47, 1841; n. 4 in fa minore op. 52, 1842), quattro Scherzi (n. 1 in si minore op. 20, 1832; n. 2 in si bemolle minore op. 31, 1837; n. 3 in do diesis minore op. 39, 1839; n. 4 in mi maggiore op. 54, 1842), i ventiquattro Preludi op. 28 (1839), ventun Notturni, cinquantanove Mazurche, diciassette Polacche, diciannove Valzer, tre raccolte di Studi (op. 10, 1833; op. 25, 1837; Trois nouvelles études per il Méthode des méthodes de piano di Ignaz Moscheles and François-Joseph Fétis, 1839), lavori come la Fantasia op. 49, la Barcarola op. 60, la Berceuse op. 57. Al pianoforte è destinata inoltre la parte principale di due Concerti, in cui l’impiego dell’orchestra è per lo più limitato a una funzione di sostegno del solista.

Lo stile di Chopin

Lo stile di Chopin appare caratterizzato dall’assimilazione di un lirismo tipico dell’opera italiana (riscontrabile in particolare nel disegno melodico ad ampie campate, d’ascendenza belliniana) all’interno di un linguaggio modellato sulle specificità strumentali del pianoforte; un linguaggio in cui le peculiarità costruttive e le tecniche d’esecuzione sono sfruttate in funzione espressiva, e nella definizione di un’espressività nuova, tipicamente pianistica.