I terremoti: differenza tra scala Richter e Mercalli
I terremoti sono uno dei fenomeni naturali più potenti e affascinanti del nostro pianeta, manifestazioni della dinamica interna della Terra che ricordano la continua evoluzione della sua crosta.
Questi eventi sismici non solo hanno plasmato la geografia del nostro mondo nel corso di milioni di anni, ma influenzano direttamente la vita umana, la società e l’ambiente.
In questo articolo ci addentreremo nel cuore di questi fenomeni sconvolgenti, esaminando come avvengono, perché si verificano e, soprattutto, come la scienza moderna li misura e interpreta.
- Come si formano i terremoti
- La scala Richter nei terremoti
- La scala Mercalli nei terremoti
- Il confronto tra scala Richter e Mercalli
Come si formano i terremoti
I terremoti si originano principalmente lungo le faglie terrestri, zone di frattura nella crosta terrestre dove si accumula energia a causa del movimento delle placche tettoniche. Quando questa energia supera la resistenza delle rocce, si libera improvvisamente, provocando le vibrazioni che percepiamo come terremoti. Questi eventi possono variare enormemente in termini di potenza, durata e impatto, dai leggeri tremori che a malapena si avvertono fino a catastrofici sconvolgimenti capaci di radere al suolo intere città.
Ma è possibile misurare un terremoto? La risposta è sì, però ci sono metodi diversi a seconda di cosa vogliamo misurare.
Differenza tra magnitudo e intensità dei terremoti
Nello studio dei terremoti, due concetti fondamentali ma spesso confusi sono la magnitudo e l’intensità.
La magnitudo misura l’energia rilasciata alla sorgente del terremoto, indipendentemente dalla sua posizione o dalla percezione umana. Si tratta di un valore unico per ogni terremoto, calcolato sulla base delle registrazioni sismiche
Al contrario, l’intensità descrive gli effetti di un terremoto sulla superficie terrestre, sugli edifici e sugli esseri umani, variando da luogo a luogo in base alla distanza dall’epicentro, alla geologia locale e ad altri fattori.
La scala Richter nei terremoti
Se vogliamo determinare quanta energia si è sprigionata durante la scossa, possiamo servirci dei sismografi, particolari strumenti che registrano le onde sismiche tracciando un segno tanto più ampio quanto più forte è la scossa.
In questo caso si misura – in una scala da 1 a 10 – la magnitudo (parola che significa “grandezza"), secondo la cosiddetta scala Richter, dal nome del sismologo che l’ha ideata.
Durante i terremoti più violenti l’energia che si libera è circa £$100\ 000$£ volte quella della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
La scala Mercalli nei terremoti
Ma è anche possibile classificare un sisma sulla base degli effetti che produce e che possiamo osservare direttamente.
In questo caso si utilizza la scala Mercalli, che non si basa su delle misure strumentali, ma sull’intensità del terremoto. Questa scala prevede 12 scalini: dal più debole, il grado £$1$£, non percepito dall’uomo, al più devastante, il grado £$12$£, che prevede la distruzione totale di ogni opera umana.
Il confronto tra scala Richter e Mercalli
Non c’è sempre corrispondenza tra intensità e magnitudo; può accadere che due terremoti di diversa magnitudo provochino effetti identici e quindi siano dello stesso grado Mercalli, o viceversa due terremoti con la stessa energia possono provocare danni molto differenti a seconda di dove avvengono.