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Disortografia: cos'è e come trattarla nei bambini

Maria Taverna

Maria Taverna

PSICOLOGA CLINICA E DINAMICA

Psicologa clinica e dinamica, esperta nell'uso di tecniche cognitivo-comportamentali e profonda conoscitrice dei processi di comunicazione efficace. La sua esperienza pluridecennale nel campo delle disabilità le ha permesso di sviluppare una predisposizione all'individuazione e al trattamento degli stati di burnout, ansia e difficoltà nelle relazioni. Lo sviluppo ed il potenziamento delle sfere più personali dell'io individuale, attraverso il superamento di stati di blocco o difficoltà emotive, costituisce il nucleo centrale dei suoi trattamenti, che siano individuali, di coppia o di gruppo.

La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che riguarda la scrittura, influenzando in particolare la capacità di rispettare le regole ortografiche. Le persone affette da disortografia possono avere difficoltà a scrivere in modo corretto dal punto di vista della grammatica e della sintassi, pur avendo una normale intelligenza e una corretta comprensione del linguaggio parlato.

La disortografia non è legata a problemi di vista, udito o di motricità, ma dipende da una difficoltà nel collegare i suoni ai segni grafici corrispondenti. Questo disturbo può causare frustrazione e disagio nei bambini, soprattutto in ambito scolastico, rendendo fondamentale un intervento tempestivo e mirato per supportare chi ne è affetto.

Che cos’è la disortografia

La disortografia è una difficoltà specifica che colpisce la capacità di scrivere correttamente dal punto di vista ortografico, ovvero seguendo le regole della lingua scritta. Questo disturbo si manifesta con la presenza di errori frequenti nella scrittura, come omissioni, inversioni o sostituzioni di lettere e sillabe, che rendono il testo poco chiaro o difficile da leggere. A differenza della disgrafia, che riguarda la qualità del tratto grafico e la forma delle lettere, la disortografia è strettamente legata alla componente linguistica della scrittura, influenzando la corretta trasposizione dei suoni in segni scritti.

La disortografia è spesso associata ad altri disturbi dell’apprendimento, come la dislessia o la disgrafia, ma può presentarsi anche in forma isolata. Non è causata da un deficit intellettivo, ma da una difficoltà nell’acquisizione delle regole ortografiche che regolano la scrittura. Questa difficoltà può emergere già nei primi anni di scuola, quando il bambino inizia a imparare a leggere e scrivere, e può persistere se non viene affrontata con interventi specifici.

Chi soffre di disortografia fatica a memorizzare e applicare correttamente le regole ortografiche, come l’uso delle doppie, l’accentazione, la distinzione tra suoni simili (come "c" e "g" o "p" e "b"), o la divisione corretta delle parole in sillabe. Questo disturbo può influenzare la qualità del percorso scolastico, poiché la scrittura è una competenza fondamentale che coinvolge molteplici discipline. Tuttavia, con il giusto supporto, è possibile migliorare le abilità ortografiche e ridurre gli errori.

I sintomi della disortografia

I sintomi della disortografia si manifestano principalmente nella qualità della scrittura e negli errori frequenti che vengono commessi durante la stesura di testi. Questi errori non sono casuali, ma seguono uno schema preciso legato alla difficoltà di memorizzare e applicare le regole ortografiche. Ecco i principali sintomi della disortografia:

  • Omissioni di lettere o sillabe: uno dei sintomi più comuni della disortografia è l’omissione di lettere o sillabe all’interno delle parole. Ad esempio, una parola come "gatto" potrebbe essere scritta come "gato", oppure "cane" potrebbe diventare "cae". Questi errori derivano dalla difficoltà nel collegare correttamente i suoni alle lettere corrispondenti.
  • Inversioni di lettere: le persone con disortografia possono invertire l’ordine delle lettere all’interno delle parole. Ad esempio, una parola come "tavolo" potrebbe essere scritta come "tavolo", oppure "banca" potrebbe diventare "bacna". Questi errori sono legati a una difficoltà nella percezione della sequenza corretta dei suoni.
  • Sostituzioni di lettere simili: un altro sintomo frequente è la sostituzione di lettere che presentano suoni simili. Ad esempio, le lettere "p" e "b", "d" e "t", oppure "f" e "v" possono essere facilmente confuse e usate in modo intercambiabile. Questo porta a errori come scrivere "bello" al posto di "pello" o "dente" al posto di "tente".
  • Errori di uso delle doppie: la disortografia può causare difficoltà nell’uso corretto delle doppie. Le persone affette da questo disturbo tendono a omettere le doppie o a usarle in modo eccessivo. Ad esempio, una parola come "sacco" potrebbe essere scritta come "saco", mentre "palla" potrebbe diventare "pala". Questa difficoltà è legata alla percezione della lunghezza dei suoni consonantici.
  • Errori di accentazione: un altro sintomo comune della disortografia è la difficoltà a usare correttamente gli accenti nelle parole. Chi soffre di disortografia può omettere l’accento o usarlo in modo errato, creando confusione nella lettura e nella comprensione del testo. Ad esempio, una parola come "perché" potrebbe essere scritta senza accento, oppure l’accento potrebbe essere posto su una lettera sbagliata.
  • Difficoltà nella divisione in sillabe: la disortografia può influenzare anche la capacità di suddividere correttamente le parole in sillabe. Chi ne è affetto tende a separare le parole in modo errato, rendendo difficile comprendere il significato del testo. Ad esempio, una parola come "bicicletta" potrebbe essere suddivisa in modo scorretto come "bi-cic-letta", creando confusione nella lettura.
  • Errori nell’uso delle regole grammaticali: la disortografia può causare difficoltà anche nell’applicazione delle regole grammaticali, come l’uso delle maiuscole, la punteggiatura o la concordanza tra soggetto e verbo. Questi errori non sono legati a una mancanza di comprensione delle regole, ma alla difficoltà di metterle in pratica durante la scrittura.

Come trattare la disortografia

Il trattamento della disortografia richiede un approccio personalizzato e mirato, che coinvolga insegnanti, specialisti e genitori. Nonostante la disortografia non possa essere "curata" in senso stretto, è possibile adottare strategie educative e tecniche specifiche per migliorare le abilità ortografiche e ridurre gli errori nella scrittura. Ecco i principali metodi per trattare la disortografia:

  • Diagnosi precoce e intervento tempestivo: la diagnosi precoce è fondamentale per affrontare efficacemente la disortografia. Identificare il disturbo già nei primi anni di scuola permette di intervenire tempestivamente, evitando che le difficoltà si accumulino e influenzino negativamente il percorso scolastico. Uno specialista, come un logopedista o un neuropsichiatra infantile, può valutare le capacità di scrittura del bambino e formulare una diagnosi accurata.
  • Piano Didattico Personalizzato (PDP): una volta diagnosticata la disortografia, è fondamentale creare un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che preveda l’adozione di strumenti compensativi e misure dispensative. Gli strumenti compensativi possono includere l’uso di software di correzione automatica, quaderni speciali o applicazioni educative che facilitano la scrittura. Le misure dispensative, invece, consentono allo studente di evitare alcune attività particolarmente faticose, come la copiatura di lunghi testi.
  • Logopedia: la logopedia è uno degli interventi più efficaci per trattare la disortografia. Il logopedista lavora con il bambino per migliorare la consapevolezza fonologica, ovvero la capacità di riconoscere e distinguere i suoni del linguaggio, e la capacità di trasporre correttamente questi suoni in segni scritti. Attraverso esercizi mirati, il logopedista aiuta il bambino a memorizzare e applicare le regole ortografiche in modo più consapevole e automatico.
  • Strumenti compensativi e tecnologie assistive: le nuove tecnologie offrono un valido supporto per chi soffre di disortografia. L’uso di software di correzione ortografica o di applicazioni educative che forniscono esercizi interattivi sull’ortografia può aiutare a ridurre gli errori e a migliorare la precisione nella scrittura. Anche l’uso di dispositivi digitali, come tablet o computer, può facilitare la scrittura e permettere di evitare gli errori tipici della scrittura manuale.
  • Supporto educativo: gli insegnanti svolgono un ruolo cruciale nel trattamento della disortografia. È importante che il bambino riceva un’educazione personalizzata, che tenga conto delle sue difficoltà e che utilizzi metodi didattici che favoriscano l’apprendimento delle regole ortografiche in modo progressivo e strutturato. Ad esempio, l’uso di giochi didattici, schede di esercizi visivi o attività pratiche può rendere l’apprendimento più efficace e coinvolgente.
  • Supporto psicologico: la disortografia può influenzare negativamente l’autostima e la motivazione scolastica del bambino, soprattutto se le difficoltà non vengono riconosciute e affrontate adeguatamente. Un intervento psicologico, che aiuti il bambino a gestire le proprie emozioni e a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie capacità, può essere di grande aiuto.

In conclusione, la disortografia è un disturbo che può rappresentare una sfida significativa per chi ne è affetto, ma con un intervento tempestivo e il giusto supporto, è possibile migliorare le abilità di scrittura e ridurre gli errori ortografici, garantendo a chi soffre di questo disturbo un’esperienza scolastica più serena e soddisfacente.