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Chi è, cosa fa e come diventare traduttore in Italia

Virgilio Scuola

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REDAZIONE

Virgilio Scuola è un progetto di Italiaonline nato a settembre 2023, che ha l’obiettivo di supportare nell’apprendimento gli studenti di ogni ordine e grado scolastico: un hub dedicato non solo giovani studenti, ma anche genitori e insegnanti con più di 1.500 lezioni ed esercizi online, video di approfondimento e infografiche. Ogni lezione è pensata e realizzata da docenti esperti della propria materia che trattano tutti gli argomenti affrontati dagli studenti durante il percorso scolastico, anche quelli più ostici, con un linguaggio semplice e immediato e l'ausilio di contenuti multimediali a supporto della spiegazione testuale.

Il mercato della traduzione professionale continua a crescere, con una domanda sempre più alta di esperti qualificati in grado di connettere culture e facilitare la comunicazione globale. Infatti, nell’era digitale, le opportunità per chi desidera diventare traduttore sono più numerose che mai.

Tuttavia, il percorso per diventare traduttore richiede più di una semplice conoscenza delle lingue straniere. È necessario acquisire competenze specifiche, strumenti professionali e strategie di business efficaci.

Il percorso formativo del traduttore

La formazione accademica rappresenta il primo passo fondamentale per chi desidera intraprendere la carriera di traduttore professionista.

Il percorso universitario più indicato è la laurea in traduzione e interpretariato, disponibile in diverse prestigiose università italiane. Tra le principali istituzioni che offrono corsi di laurea LM-94 troviamo:

  • Università Ca’ Foscari di Venezia;
  • Università di Bologna (sede di Forlì);
  • Università degli Studi di Udine;
  • Università degli Studi di Trieste.

Oltre alla formazione universitaria, i futuri traduttori devono acquisire competenze specifiche attraverso corsi di specializzazione. La specializzazione settoriale è fondamentale per distinguersi nel mercato e si concentra su ambiti come la traduzione tecnico-scientifica, giuridica o editoriale.

Certificazioni e accreditamenti professionali

Per attestare le proprie competenze, i traduttori possono ottenere diverse certificazioni riconosciute. La certificazione più rilevante è quella secondo la norma UNI 11591:2015, che definisce i requisiti per otto profili professionali specifici, tra cui traduttore tecnico-scientifico e giuridico-giudiziario.

Inoltre, è possibile iscriversi a importanti associazioni di categoria come:

  • AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti);
  • ANITI (Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti);
  • ITI (Institute of Translation & Interpreting).

Un’ulteriore opportunità di accreditamento è l’iscrizione all’albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU) del tribunale, particolarmente importante per chi desidera specializzarsi in traduzioni giuridiche.

Costruire posizionarsi sul mercato

Per costruire una carriera solida nel campo della traduzione, è fondamentale padroneggiare gli strumenti tecnologici e sviluppare una presenza professionale distintiva.

I CAT tools rappresentano una componente essenziale del lavoro del traduttore. Questi strumenti permettono di migliorare significativamente la produttività e la qualità delle traduzioni. Tra i principali strumenti da conoscere troviamo:

  • SDL Trados Studio;
  • memoQ;
  • Wordfast Pro;
  • Déjà Vu;
  • OmegaT (versione gratuita).

La creazione di un portfolio efficace richiede una selezione accurata dei lavori più rappresentativi. È consigliabile creare portfolio tematici per diversi segmenti di pubblico, limitandosi a 8-10 esempi di alta qualità per ciascuna categoria.

È importante includere informazioni di contesto per ogni traduzione, evidenziando le peculiarità dell’estratto e le sfide superate. Inoltre, prestare attenzione alla riservatezza, evitando di includere dati sensibili dei clienti senza esplicita autorizzazione.

Il posizionamento sul mercato richiede una chiara identificazione delle proprie competenze specifiche. Un traduttore professionista deve possedere:

  • Perfetta padronanza della lingua madre e delle lingue di lavoro;
  • Conoscenze approfondite in ambiti specifici (economico, giuridico, tecnico);
  • Capacità di utilizzare efficacemente gli strumenti di traduzione assistita.

Come gestire il lavoro da traduttore

Nel mercato della traduzione, le tariffe variano in base a diversi fattori. Per le lingue europee più comuni, i prezzi oscillano tra 15 e 28 euro a cartella. Un traduttore professionista può tradurre mediamente 2.500 parole al giorno, con una tariffa media di 0,05 euro per parola.

Le tariffe possono essere calcolate secondo diverse unità di misura:

  • A parola: metodo più trasparente e diffuso;
  • A cartella (1.500 caratteri): utilizzato principalmente in ambito editoriale;
  • A riga (55 caratteri): comune in area germanofona.

Per avviare l’attività di traduttore è necessario aprire la Partita IVA con il codice ATECO 74.30.00. Il regime fiscale più vantaggioso per chi inizia è quello forfettario, che prevede:

  • Tassazione al 5% per i primi 5 anni;
  • Limite di fatturato di 85.000 euro annui;
  • Coefficiente di redditività del 78%.

Inoltre, i traduttori devono iscriversi alla Gestione Separata INPS, con un’aliquota del 26,23% sul reddito annuo lordo.

Diventare un traduttore professionista richiede una combinazione strategica di formazione accademica, competenze tecniche e capacità imprenditoriali. La laurea specialistica rappresenta solo il punto di partenza. Certamente, gli strumenti CAT, le certificazioni di settore e una solida presenza online costituiscono elementi fondamentali per distinguersi nel mercato attuale.