Carlo Goldoni: vita, opere e teatro
Francesca Mondani
DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2
Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.
Carlo Goldoni è considerato uno dei maggiori drammaturghi italiani, noto per la sua straordinaria capacità di riformare il teatro italiano e per aver creato personaggi e situazioni che rappresentano un punto di svolta nel mondo della commedia. La sua carriera è strettamente legata alla sua visione della vita sociale e alla sua capacità di osservare con acume le dinamiche umane.
- La vita di Carlo Goldoni
- La riforma del teatro ad opera di Carlo Goldoni
- Le opere più importanti di Carlo Goldoni
La vita di Carlo Goldoni
Carlo Goldoni nacque a Venezia il 25 febbraio 1707 in una famiglia benestante. Sin da giovane dimostrò un forte interesse per il teatro, passione che lo accompagnò per tutta la vita. Tuttavia, su pressione della famiglia, studiò inizialmente giurisprudenza all’Università di Pavia, dove conseguì la laurea. Nonostante la formazione giuridica, Goldoni non abbandonò mai la sua inclinazione per la scrittura teatrale, che iniziò a praticare attivamente già durante gli anni di studio.
Nel corso della sua carriera, Goldoni visse tra diverse città italiane, tra cui Venezia, Firenze, Milano e Roma, lavorando come autore teatrale e anche come direttore artistico di alcune compagnie teatrali. Le sue esperienze nei vari contesti sociali e culturali d’Italia lo ispirarono a rappresentare la vita quotidiana nelle sue commedie, distinguendolo dai suoi contemporanei per il suo realismo.
Goldoni è soprattutto famoso per la sua riforma teatrale, che cercava di superare la rigida struttura della commedia dell’arte, che dominava la scena italiana dal XVI secolo. Nel 1762, lasciò Venezia per trasferirsi a Parigi, dove lavorò presso la Comédie-Italienne, riuscendo a farsi un nome anche in Francia. Passò gli ultimi anni della sua vita a Parigi, dove morì il 6 febbraio 1793. Nonostante le difficoltà economiche e personali che affrontò negli ultimi anni, il suo contributo al teatro italiano rimane indiscusso.
La riforma del teatro ad opera di Carlo Goldoni
La riforma teatrale di Goldoni è una delle sue conquiste più rilevanti. Quando Goldoni iniziò la sua carriera, il teatro italiano era dominato dalla commedia dell’arte, una forma teatrale basata su personaggi stereotipati, chiamati maschere, e su dialoghi improvvisati. Questo genere, sebbene estremamente popolare, era diventato ripetitivo e limitato nella sua capacità di rappresentare la varietà delle esperienze umane.
Goldoni si distinse subito per la sua volontà di introdurre un teatro più realistico e strutturato. Egli credeva che il teatro dovesse riflettere la vita reale e i sentimenti delle persone comuni. Per questo motivo, una delle prime innovazioni introdotte da Goldoni fu l’uso di copioni scritti al posto della consueta improvvisazione della commedia dell’arte. Goldoni riteneva che la scrittura fosse fondamentale per costruire trame complesse e personaggi più sfaccettati.
Un altro aspetto cruciale della sua riforma era il tentativo di umanizzare i personaggi. Goldoni trasformò le figure rigide e stereotipate della commedia dell’arte in personaggi realistici, che agivano e parlavano come persone vere. Ad esempio, i classici personaggi come Pantalone o Arlecchino non scomparvero del tutto nelle sue opere, ma vennero adattati e modernizzati, diventando più verosimili e meno macchiette comiche.
Goldoni sosteneva inoltre che il teatro dovesse servire come specchio della società. Le sue opere riflettono il mondo borghese della Venezia del XVIII secolo, con le sue contraddizioni, i suoi conflitti e le sue dinamiche sociali. Nelle sue commedie, le relazioni umane, l’amore, il matrimonio, la gelosia e l’inganno sono rappresentati in modo sincero, ma spesso con toni leggeri e ironici.
Le opere più importanti di Carlo Goldoni
Carlo Goldoni ha scritto oltre 200 opere, molte delle quali sono considerate capolavori del teatro italiano. Tra le sue commedie più celebri vi sono I rusteghi (1760), Le baruffe chiozzotte (1762) e Il servitore di due padroni (1746), che rappresentano perfettamente la sua riforma teatrale.
I rusteghi è una commedia che riflette lo scontro tra tradizione e modernità, uno dei temi centrali nelle opere di Goldoni. La trama ruota attorno a quattro uomini che si oppongono alle nuove tendenze della società veneziana e cercano di controllare le loro famiglie con rigide regole patriarcali. Tuttavia, le giovani generazioni si ribellano alle loro imposizioni, mettendo in luce la necessità di cambiamento.
Quest’opera è ambientata nella cittadina di Chioggia, vicino a Venezia, e racconta le dispute amorose e familiari tra i pescatori locali. Goldoni ritrae con grande maestria la vita quotidiana dei cittadini di Chioggia, utilizzando un linguaggio vivace e colorito che cattura perfettamente il dialetto locale.
Una delle opere più popolari di Goldoni, Il servitore di due padroni, è una brillante commedia degli equivoci in cui il protagonista, Truffaldino, si ritrova a servire due padroni contemporaneamente senza che nessuno dei due lo sappia. La commedia è un perfetto esempio della capacità di Goldoni di combinare situazioni comiche con un’abile costruzione narrativa.
La locandiera
La locandiera (1753) è senza dubbio una delle opere più celebri di Carlo Goldoni e rappresenta un punto di svolta nella sua produzione teatrale. La protagonista dell’opera, Mirandolina, è una locandiera intelligente, indipendente e consapevole del proprio fascino. La trama ruota attorno alla sua capacità di manipolare e sedurre tre uomini: il Conte di Albafiorita, il Marchese di Forlipopoli e il Cavaliere di Ripafratta, tutti ospiti della sua locanda.
Mirandolina rappresenta un personaggio femminile rivoluzionario per l’epoca: non solo sfida i ruoli tradizionali delle donne, ma dimostra di avere una mente acuta e un forte senso di autonomia. Il suo rifiuto di innamorarsi del Cavaliere di Ripafratta, che ha giurato di non cedere mai all’amore, e la sua successiva decisione di sposare il suo umile servitore Fabrizio, evidenziano il suo pragmatismo e la sua volontà di restare padrona della propria vita.
Dal punto di vista strutturale, La locandiera rappresenta una commedia raffinata, con dialoghi brillanti e un ritmo veloce, che mette in luce la vivacità e la furbizia dei personaggi. L’opera esplora temi come il potere delle apparenze, la manipolazione sociale e le dinamiche di classe.
La donna e il garbo
La donna e il garbo è una delle commedie meno conosciute di Goldoni, ma rappresenta un esempio significativo del suo stile e delle sue tematiche. L’opera ruota attorno al tema del comportamento sociale e del ruolo della donna nella società veneziana del XVIII secolo. La protagonista è una giovane donna che utilizza il suo garbo e la sua intelligenza per navigare le insidie delle relazioni sociali e familiari.
In questa commedia, Goldoni esplora il concetto di garbo non solo come eleganza nei modi, ma anche come astuzia e capacità di adattamento alle circostanze. La protagonista riesce a risolvere i conflitti e a ottenere ciò che desidera senza mai perdere la propria dignità e il rispetto degli altri, dimostrando una profonda comprensione della psicologia umana e delle dinamiche sociali.
La donna e il garbo mette in luce l’abilità di Goldoni nel creare personaggi femminili forti e complessi, capaci di giocare un ruolo attivo nella società, contrariamente ai ruoli passivi e subordinati generalmente assegnati alle donne nelle commedie precedenti.