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La locandiera di Goldoni: trama, riassunto e personaggi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La Locandiera di Carlo Goldoni è una delle commedie più rappresentative e celebri del teatro italiano del XVIII secolo. Scritto nel 1753, questo testo segna un punto di svolta nella produzione teatrale dell’autore veneziano, che si allontana dai canoni della commedia dell’arte per abbracciare un realismo più moderno. Al centro della vicenda troviamo Mirandolina, un personaggio femminile di grande complessità, simbolo di una nuova idea di donna, indipendente e astuta, capace di affrontare e manipolare con intelligenza gli uomini che cercano di dominarla.

L’opera riflette le dinamiche sociali e culturali della Venezia del Settecento, portando in scena non solo situazioni comiche, ma anche temi profondi come le differenze di classe, la condizione della donna e la libertà di scelta. La Locandiera si distingue per la sua vivacità, la brillantezza dei dialoghi e l’arguzia delle situazioni, rendendola ancora oggi un classico intramontabile.

La locandiera: trama e riassunto

La trama della Locandiera si svolge a Firenze e ruota attorno alla figura di Mirandolina, la proprietaria di una locanda. La sua bellezza e intelligenza attirano numerosi corteggiatori, tra i quali spiccano il Marchese di Forlipopoli e il Conte d’Albafiorita. Il Marchese, un nobile decaduto, cerca di ottenere il favore della locandiera facendo leva sul suo titolo, nonostante le sue evidenti difficoltà economiche, mentre il Conte, un ricco borghese, cerca di conquistarla con regali e attenzioni.

Entrambi sono respinti con grazia da Mirandolina, che rimane però impassibile, trattandoli con distacco e furbizia. La situazione cambia quando arriva alla locanda il Cavaliere di Ripafratta, un uomo altezzoso e convinto misogino, che si vanta di essere immune al fascino femminile. Mirandolina, irritata dal suo atteggiamento sprezzante verso le donne, decide di sedurlo come una sfida personale, per dimostrargli che anche lui non può resistere al potere della seduzione.

Mirandolina, con la sua arguzia, riesce a far innamorare il Cavaliere, che si ritrova travolto dai sentimenti che aveva sempre disprezzato. Tuttavia, nel momento in cui il Cavaliere cede alle sue emozioni, Mirandolina lo respinge, dichiarando la sua intenzione di non farsi mai dominare da un uomo. Alla fine, per ribadire la sua indipendenza e chiudere ogni possibilità di ulteriori corteggiamenti, la locandiera annuncia il suo matrimonio con Fabrizio, il fedele servitore della locanda. Questa decisione, sebbene non frutto di amore passionale, rappresenta un gesto di pragmatismo e di controllo sulla sua vita e sul suo destino.

La commedia si conclude con la sconfitta dei tre corteggiatori: il Marchese e il Conte, già da tempo ignorati, e il Cavaliere, umiliato dall’astuzia di Mirandolina. Attraverso questo gioco di seduzione e potere, Goldoni mette in luce l’abilità di una donna di controllare gli uomini che la circondano, giocando con le loro debolezze e contraddizioni.

La locandiera: i personaggi principali

I personaggi principali della Locandiera incarnano diversi tipi sociali e caratteri, che Goldoni utilizza per esplorare i temi della commedia e per mettere in scena dinamiche di potere e seduzione.

Mirandolina è la protagonista indiscussa. Astuta, indipendente e dotata di un grande spirito di osservazione, Mirandolina è una figura moderna per l’epoca. Rifiuta di essere sottomessa al potere maschile e utilizza la sua intelligenza per manipolare gli uomini, pur mantenendo un atteggiamento di cortesia e rispetto apparente. Nonostante le avances costanti, Mirandolina rimane padrona di sé e dei suoi desideri, dimostrando che una donna può essere indipendente in una società dominata dagli uomini.

Il Cavaliere di Ripafratta è un nobile misogino e altezzoso, convinto che nessuna donna possa farlo innamorare. La sua sicurezza viene scossa dalla sfida che Mirandolina gli lancia, portandolo infine a capitolare sotto il suo fascino. Tuttavia, quando finalmente si rende conto di essere innamorato, è ormai troppo tardi. Il suo personaggio rappresenta la presunzione maschile che Goldoni vuole smascherare e deridere.

Il Marchese di Forlipopoli è un nobile decaduto che, nonostante la sua povertà, cerca di mantenere la sua dignità aristocratica. Usa il suo titolo per cercare di conquistare Mirandolina, ma la sua presunzione lo rende una figura comica e patetica. Il suo personaggio rappresenta l’aristocrazia ormai priva di potere reale, aggrappata a privilegi ormai vuoti.

Il Conte d’Albafiorita è il contrappunto al Marchese. Un ricco borghese che tenta di comprare l’affetto di Mirandolina con regali costosi, il Conte rappresenta l’emergente classe borghese che cerca di affermarsi attraverso il denaro. Tuttavia, anche lui viene rifiutato dalla locandiera, che non si lascia corrompere dalle sue ricchezze.

Fabrizio, il servitore di Mirandolina, è il personaggio che alla fine sposa la locandiera. Rappresenta l’uomo comune, fedele e rispettoso, che alla fine vince il cuore di Mirandolina non con la seduzione o il denaro, ma con la sua presenza costante e la sua umiltà. Il suo matrimonio con Mirandolina è un gesto pragmatico da parte di lei, che preferisce un compagno che le garantisca stabilità e tranquillità.

La locandiera: analisi e commento dell’opera

La Locandiera è molto più di una semplice commedia degli equivoci. Attraverso la figura di Mirandolina, Carlo Goldoni esplora temi profondi legati alla condizione femminile, ai rapporti di potere e alla natura umana. Mirandolina rappresenta un tipo di donna moderna e indipendente, che non si lascia schiacciare dalle convenzioni sociali. Il potere della seduzione, al centro della trama, non è solo un gioco, ma una forma di controllo che Mirandolina usa per mantenere la sua libertà. Attraverso la sua abilità di giocare con i sentimenti degli uomini, dimostra che l’intelligenza e l’astuzia possono essere più efficaci della forza o del denaro.

Un altro aspetto centrale dell’opera è la critica sociale che Goldoni offre attraverso i personaggi maschili. Il Cavaliere, il Marchese e il Conte rappresentano tre diverse classi sociali: la nobiltà altezzosa, l’aristocrazia decadente e la borghesia emergente. Tutti e tre cercano di conquistare Mirandolina con i mezzi a loro disposizione, ma falliscono miseramente. Goldoni sembra suggerire che nessuna di queste classi ha più il potere di dominare, e che è piuttosto la capacità individuale di navigare le relazioni sociali che determina il successo.

Mirandolina, alla fine, decide di sposare Fabrizio, un uomo di classe inferiore, ma che rappresenta la scelta più saggia dal punto di vista pratico. Questo matrimonio non è frutto di passione, ma di pragmatismo, e sottolinea la volontà di Mirandolina di non lasciarsi mai guidare dai sentimenti, ma dalla ragione.

Dal punto di vista stilistico, la Locandiera si caratterizza per un uso brillante dei dialoghi e per la vivacità delle situazioni. I giochi di parole, gli scambi rapidi e l’ironia costante rendono la commedia divertente e accattivante, ma allo stesso tempo profondamente riflessiva. Goldoni riesce a mantenere un equilibrio tra leggerezza e serietà, creando un’opera che può essere letta su più livelli: da un lato, come una commedia di intrattenimento, e dall’altro come una riflessione sulla società del tempo.