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Dialogo della moda e della morte: riassunto e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il “Dialogo della Moda e della Morte” è una delle più celebri Operette morali di Giacomo Leopardi, composta tra il 15 e il 18 febbraio 1824. In questo dialogo, Leopardi personifica due entità astratte: la Moda e la Morte, presentandole come sorelle, entrambe figlie della Caducità. L’opera si distingue per un tono prevalentemente comico, arricchito da battute dal contenuto lugubre, e offre una profonda riflessione sulla società contemporanea, criticando la vanità e l’apparenza tipiche del consumismo.

Dialogo della Moda e della Morte: il riassunto

Il “Dialogo della Moda e della Morte” è la terza delle Operette morali di Leopardi. Inizia con la Moda che chiama la Morte, la quale risponde che verrà da lei quando sarà il momento. La Moda replica di essere immortale e si presenta come sorella della Morte, entrambe nate dalla Caducità. La Morte, inizialmente, non la riconosce a causa della sua cecità e della sua natura di nemica della memoria.

La Moda spiega che entrambe decidono del destino dell’umanità: la Morte uccidendo e la Moda imponendo tendenze. Fornisce esempi di mode che ha introdotto, come forare orecchie, labbra e nasi per appendere ornamenti, bruciare le carni con stampi roventi per creare tatuaggi, deformare le teste dei bambini con fasciature, storpiare le persone con calzature troppo strette e soffocarle con busti e corsetti eccessivamente stretti. Queste pratiche, sebbene seguite per vanità, causano sofferenze, malattie e talvolta la morte.

La Moda sottolinea che, grazie alle sue influenze, la vita stessa è diventata “più morta che viva”, priva di ideali e passioni, tanto che questo secolo può essere definito “il secolo della morte”. Inoltre, ha eliminato l’usanza di cercare l’immortalità attraverso azioni eroiche, impedendo agli uomini di rimanere vivi nella memoria dei posteri. Infine, propone alla Morte di unire le forze per continuare a influenzare l’umanità, decisione che la Morte accetta.

Dialogo della Moda e della Morte: analisi e spiegazione

Il “Dialogo della Moda e della Morte” è un’opera che riflette la visione pessimistica di Leopardi sulla società del suo tempo. Attraverso la personificazione della Moda e della Morte, l’autore critica la superficialità e la vanità umana, evidenziando come la ricerca ossessiva dell’apparenza possa condurre alla rovina fisica e morale.

La Moda è rappresentata come una forza potente e persuasiva, capace di imporre comportamenti e usanze che, sebbene apparentemente innocue o estetiche, hanno conseguenze deleterie sulla salute e sulla vita delle persone. Le pratiche descritte, come piercing, tatuaggi, deformazioni craniche e l’uso di abbigliamenti scomodi o pericolosi, sono esempi di come la moda possa spingere gli individui a compiere atti dannosi pur di conformarsi alle tendenze del momento.

La Morte, d’altro canto, è presentata come una figura cieca e priva di memoria, che agisce inevitabilmente sulla vita umana. La sua interazione con la Moda mette in luce come quest’ultima faciliti il suo compito, abbreviando la vita delle persone attraverso l’introduzione di usanze nocive. La collaborazione tra le due sorelle simboleggia l’alleanza tra vanità e mortalità, suggerendo che la ricerca superficiale dell’apparenza conduce inevitabilmente alla decadenza e alla morte.

Leopardi utilizza un tono ironico e satirico per mettere in evidenza l’assurdità di certe pratiche sociali e la cecità con cui gli individui le seguono. La critica si estende alla società industriale e consumistica nascente, vista come promotrice di valori effimeri e superficiali, in contrasto con gli ideali di sobrietà e profondità del passato.

Inoltre, l’opera riflette sul concetto di immortalità. La Moda sottolinea come, a causa sua, gli uomini abbiano smesso di aspirare all’immortalità attraverso azioni eroiche o degne di memoria, poiché la ricerca dell’apparenza ha soppiantato quella della gloria eterna. Questo porta a una società priva di profondità, dove gli individui vivono una vita “più morta che viva”, senza scopi elevati o passioni autentiche.