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Amleto: trama, riassunto e analisi dell'opera

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Amleto, una delle più celebri tragedie di William Shakespeare, è considerata una delle opere più complesse e profonde della storia della letteratura. Ambientata in un mondo cupo e segnato dall’inganno e dalla vendetta, la tragedia esplora temi universali come il dubbio esistenziale, la corruzione morale e la fragilità della condizione umana.

Il personaggio di Amleto, il tormentato principe di Danimarca, è diventato un simbolo dell’uomo moderno, dilaniato tra l’azione e l’inazione, tra l’essere e il non essere. La forza dell’opera risiede non solo nella sua trama intricatissima, ma soprattutto nella sua straordinaria capacità di indagare l’animo umano e i suoi dilemmi etici ed esistenziali.

Amleto: trama e riassunto

La trama di Amleto si sviluppa attorno alla figura del principe di Danimarca, Amleto, il quale viene sconvolto dalla morte improvvisa del padre, il re, e ancor di più dal matrimonio repentino della madre, la regina Gertrude, con lo zio Claudio, che ha preso il posto del re defunto sul trono. Amleto è profondamente turbato da questi eventi, ma il suo turbamento si trasforma in disperazione e rabbia quando il fantasma del padre gli appare rivelandogli che è stato proprio Claudio a ucciderlo per usurpare il trono.

Questo incontro cambia radicalmente la vita di Amleto, che giura vendetta contro lo zio usurpatore. Tuttavia, Amleto non agisce immediatamente; il suo carattere riflessivo e filosofico lo porta a dubitare di sé stesso e della legittimità del fantasma. Inizia così un periodo di tormento interiore per il giovane principe, che finge di essere impazzito per confondere Claudio e nascondere i suoi veri intenti. Durante questo periodo, Amleto sprofonda sempre di più nella disperazione e nella solitudine, allontanandosi dagli altri personaggi e in particolare da Ofelia, la giovane donna che lo ama.

La tensione culmina in una serie di eventi tragici: Amleto accidentalmente uccide Polonio, il padre di Ofelia, nascondendosi dietro una tenda, scambiandolo per Claudio. Questo porta alla follia e successiva morte di Ofelia e all’organizzazione di un duello fatale tra Amleto e il fratello di lei, Laerte. Nel frattempo, Claudio trama per liberarsi di Amleto, ma i suoi piani non vanno come previsto.

Nel corso della tragedia, la sete di vendetta e la corruzione si diffondono come un virus. La conclusione è un massacro che vede la morte di quasi tutti i principali personaggi: Amleto, Laerte, Claudio e Gertrude. Amleto, ferito a morte, riesce finalmente a vendicare il padre uccidendo Claudio, ma il suo trionfo arriva troppo tardi, quando la morte è ormai inevitabile. L’opera si chiude con l’arrivo di Fortebraccio, principe di Norvegia, che trova la corte danese devastata e prende il controllo del regno.

Amleto: essere o non essere? Il famoso monologo

Uno dei momenti più celebri e iconici della tragedia è il monologo di Amleto “Essere o non essere, questo è il dilemma“, che si trova all’inizio del terzo atto. Questo monologo rappresenta uno dei più profondi interrogativi sull’esistenza umana, e il fatto che sia rimasto così famoso nei secoli è testimonianza del suo potere universale.

Amleto si interroga sulla natura della vita e della morte, riflettendo sul significato dell’esistenza. L’espressione “essere o non essere” si riferisce alla scelta tra vivere e morire, tra sopportare le sofferenze e le ingiustizie della vita o porvi fine con il suicidio. Tuttavia, il principe non giunge a una conclusione chiara: è paralizzato dal dubbio, e la sua riflessione lo porta a considerare che la morte potrebbe non essere la liberazione che desidera. Infatti, ciò che lo trattiene dall’agire è il timore dell’ignoto, il timore che dopo la morte possa esserci un’altra esistenza, forse ancora più terribile di quella terrena.

Questo monologo riflette l’incapacità di Amleto di prendere una decisione. Il suo indugio e il suo incessante interrogarsi rappresentano uno degli elementi più distintivi del suo personaggio: un uomo colto, sensibile, ma anche paralizzato da una profonda crisi esistenziale. Attraverso queste parole, Shakespeare esplora non solo il dilemma personale di Amleto, ma anche una questione più ampia: come affrontiamo la sofferenza e le difficoltà della vita? È meglio sopportare il dolore o cercare una via di fuga, nonostante l’incertezza di ciò che ci attende oltre la morte?

Il monologo, per la sua intensità e profondità, è diventato un simbolo del pensiero filosofico e rappresenta uno dei momenti più alti della letteratura mondiale.

Analisi e commento dell’Amleto

L’Amleto di Shakespeare è un’opera che affronta temi complessi e universali, ma al centro della tragedia c’è senza dubbio il tema del dubbio. Amleto è un personaggio che, pur avendo un obiettivo chiaro – vendicare la morte del padre – non riesce ad agire. La sua natura riflessiva lo porta a mettere in discussione ogni cosa, compreso il significato della vita stessa. Questo incessante interrogarsi lo paralizza, impedendogli di prendere decisioni rapide e spingendolo a procrastinare l’inevitabile.

Il conflitto interiore di Amleto è un riflesso del suo tempo: il Rinascimento era un periodo in cui le certezze religiose e morali venivano messe in discussione dalla nascente filosofia umanistica. Amleto si confronta con questioni come il senso della giustizia, la moralità della vendetta, e la natura della morte, ma non trova risposte soddisfacenti. Questo lo rende un personaggio straordinariamente moderno, poiché le sue crisi esistenziali risuonano anche nella società contemporanea.

Un altro tema fondamentale è quello della corruzione. L’intero regno di Danimarca appare marcio, non solo a causa dell’assassinio del re, ma anche per il comportamento immorale di chi detiene il potere. Claudio è un usurpatore che, attraverso il suo crimine, introduce un’epidemia di corruzione morale che si diffonde a tutta la corte. Persino Amleto, nel perseguire la sua vendetta, non riesce a evitare di essere contaminato dalla corruzione che lo circonda. La sua missione di giustizia si trasforma in una catena di morte e distruzione, in cui non vi è alcun vero trionfo del bene.

Shakespeare, con questa tragedia, sembra suggerire che la vendetta, anche se giustificata, porta sempre conseguenze devastanti. L’incapacità di Amleto di risolvere il suo dilemma esistenziale non solo lo porta alla rovina, ma trascina con sé anche le persone che lo circondano. Ofelia, una vittima innocente, impazzisce a causa delle azioni di Amleto e Polonio, e il re Claudio, con la sua sete di potere, provoca la propria distruzione e quella del regno.

Infine, l’opera mette in luce la fragilità della condizione umana. Amleto è un uomo brillante e sensibile, ma è anche profondamente vulnerabile. Il suo desiderio di trovare un senso in un mondo che sembra privo di significato lo rende un personaggio tragico. Shakespeare esplora la natura della sofferenza umana e il desiderio di controllo, mettendo in scena un dramma in cui il destino sembra essere fuori dalle mani dei personaggi, nonostante i loro sforzi per influenzarlo.