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La bisbetica domata: analisi, trama e personaggi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La bisbetica domata, una delle commedie più conosciute di William Shakespeare, è un’opera brillante e controversa che affronta temi come la battaglia dei sessi, le dinamiche di potere all’interno del matrimonio e il ruolo della donna nella società. Ambientata a Padova, in Italia, la commedia è una riflessione su come le convenzioni sociali influenzino il comportamento umano e come gli individui cerchino di conformarsi, o resistere, a tali norme.

Al centro della storia c’è il rapporto tra Caterina, una donna ribelle e indipendente, e Petruchio, un uomo deciso a “domarla” attraverso una serie di tattiche non convenzionali. Nonostante le sue sfumature comiche, La bisbetica domata offre un quadro complesso delle relazioni di potere e della sottomissione, che ha portato a varie interpretazioni nel corso dei secoli.

La bisbetica domata: trama e riassunto

La trama de La bisbetica domata si articola su due linee narrative principali. La prima segue la storia di Caterina Minola, una giovane donna di Padova nota per il suo temperamento ostinato e ribelle. La sua natura indomita le vale il soprannome di “bisbetica”. Suo padre, il ricco mercante Battista Minola, è deciso a non permettere il matrimonio della sua figlia minore, Bianca, fino a quando Caterina non troverà un marito. Tuttavia, a differenza della docile e corteggiatissima Bianca, Caterina non ha pretendenti a causa della sua fama di donna difficile.

L’arrivo di Petruchio, un gentiluomo di Verona, cambia le sorti della storia. Petruchio, in cerca di una moglie ricca, decide di corteggiare Caterina, incurante del suo carattere. Convinto di poterla “domare”, propone di sposarla, e nonostante le resistenze iniziali della giovane, il matrimonio viene celebrato.

Da questo momento in poi, Petruchio inizia una serie di stratagemmi per modificare il comportamento della moglie, utilizzando tattiche che oggi potrebbero essere viste come manipolatorie o persino abusive. Egli priva Caterina di cibo e sonno, contesta ogni sua opinione e si comporta in modo bizzarro, fino a che la donna, sfinita, cede e si conforma alle sue richieste. Tuttavia, è importante notare che l’interpretazione di questa “sottomissione” di Caterina varia molto a seconda della messa in scena e delle letture critiche dell’opera.

Parallelamente, si sviluppa una seconda linea narrativa che riguarda Bianca, la sorella minore di Caterina. Bianca, al contrario di Caterina, è corteggiata da numerosi pretendenti, tra cui Lucenzio, che si finge un precettore per avvicinarsi a lei, e Hortensio, un altro aspirante sposo. Con l’aiuto del suo servo Tranio, Lucenzio riesce a conquistare il cuore di Bianca, e i due si sposano segretamente.

Alla fine della commedia, durante un banchetto organizzato per celebrare i nuovi matrimoni, Petruchio lancia una scommessa con gli altri mariti: chi tra loro riuscirà a far obbedire immediatamente la propria moglie? Caterina, sorprendentemente, si dimostra la più obbediente, e conclude l’opera con un lungo discorso sulla sottomissione della moglie al marito, lasciando aperta la questione se la sua “domatura” sia sincera o ironica.

I personaggi più importanti de La bisbetica domata

La commedia di Shakespeare è popolata da una serie di personaggi vividi e distintivi, ciascuno dei quali contribuisce al gioco di relazioni e intrighi che animano l’opera.

Caterina Minola

Caterina, la protagonista, è senza dubbio uno dei personaggi più complessi e discussi della commedia. Presentata inizialmente come una donna dal carattere forte e ribelle, Caterina è vista come una “bisbetica” per la sua avversione alle norme sociali che richiedono docilità e sottomissione alle donne. Tuttavia, nel corso dell’opera, il suo personaggio subisce una trasformazione che, a seconda delle interpretazioni, può essere vista come una resa forzata o una strategia per ottenere un equilibrio nel suo rapporto con Petruchio.

Petruchio

Petruchio è l’altro grande protagonista dell’opera, noto per la sua determinazione a sposare e “domare” Caterina. Petruchio è astuto e pieno di risorse, e utilizza tecniche psicologiche e comportamentali per manipolare la moglie. Sebbene il suo comportamento possa sembrare crudele, in molte interpretazioni egli appare più come un personaggio comico che come un tiranno. L’efficacia della sua “domatura” dipende molto dal modo in cui viene rappresentata la dinamica tra lui e Caterina, che a volte può essere vista come una battaglia giocosa tra due pari, altre volte come una vera e propria imposizione di potere.

Bianca Minola

Bianca, sorella minore di Caterina, rappresenta l’opposto della protagonista: è dolce, obbediente e corteggiatissima. Tuttavia, sotto la superficie della sua apparente docilità, si nasconde una certa astuzia. Bianca non è un personaggio totalmente passivo e dimostra di essere in grado di manipolare la situazione a proprio vantaggio, scegliendo il marito che desidera, Lucenzio, nonostante le interferenze degli altri pretendenti.

Lucenzio e Tranio

Lucenzio, uno dei pretendenti di Bianca, è un giovane studente che si innamora della ragazza a prima vista. Per conquistare il suo cuore, si finge un insegnante di latino e invia il suo servo, Tranio, a farsi passare per lui. Tranio, a sua volta, è un personaggio molto importante per la trama: la sua astuzia e la sua capacità di recitare ruoli diversi facilitano l’intreccio degli eventi.

Hortensio

Hortensio è un altro corteggiatore di Bianca, che, dopo aver fallito nel suo tentativo di conquistarla, si arrende e sposa una vedova. Il suo personaggio aggiunge un elemento comico alla commedia, rappresentando l’ingenuità di chi è troppo ossessionato dall’idea dell’amore romantico.

Analisi e commento de La bisbetica domata

La bisbetica domata è stata oggetto di dibattiti e riflessioni critiche per secoli, in gran parte a causa del suo messaggio ambiguo riguardo alle dinamiche di genere e al ruolo della donna all’interno del matrimonio. Una delle questioni più spinose è proprio quella della “domatura” di Caterina. È davvero “addomesticata” da Petruchio, oppure è lei che, con intelligenza, si adatta alle circostanze per trovare una nuova forma di potere?

Molti studiosi hanno interpretato l’opera come una rappresentazione del processo attraverso cui le donne vengono forzate a conformarsi alle aspettative patriarcali. Il modo in cui Petruchio tratta Caterina, privandola di cibo, sonno e della possibilità di esprimersi, è crudele e autoritario, suggerendo che il matrimonio, in questo contesto, non sia altro che una forma di controllo. Tuttavia, ci sono anche letture alternative che vedono la relazione tra Caterina e Petruchio come una sorta di gioco complesso, in cui entrambi i personaggi partecipano attivamente, creando una nuova forma di equilibrio.

Il famoso discorso finale di Caterina, in cui ella afferma che una moglie deve essere sottomessa al marito, è stato interpretato in modi molto diversi. Alcuni credono che Caterina parli con sincera convinzione, indicando che è stata effettivamente domata da Petruchio. Altri sostengono che il discorso possa essere letto in chiave ironica: Caterina, ormai consapevole delle aspettative della società, recita il ruolo che le è stato assegnato ma lo fa con una certa consapevolezza, capendo che la sottomissione può essere una maschera da indossare per ottenere pace e stabilità nel suo matrimonio.

Un altro tema centrale nell’opera è quello della performatività sociale. Shakespeare sembra suggerire che le identità, sia maschili che femminili, siano costantemente messe in scena e recitate secondo le norme sociali del tempo. I personaggi si travestono, mentono e interpretano ruoli diversi per raggiungere i loro obiettivi, dimostrando che le identità sociali sono spesso flessibili e manipolabili.

La relazione tra Bianca e Lucenzio, seppur meno centrale rispetto a quella di Caterina e Petruchio, mette in luce l’ambiguità del carattere di Bianca, che da figura idealizzata di docilità si rivela essere in grado di manipolare la situazione a proprio vantaggio. Anche lei, in un certo senso, recita un ruolo per ottenere ciò che vuole, dimostrando che le dinamiche di potere all’interno delle relazioni sono complesse e sfumate.