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I vecchi e i giovani: trama, personaggi e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

I vecchi e i giovani è un romanzo di Luigi Pirandello, pubblicato in volume nel 1913, che offre un affresco complesso della società siciliana alla fine del XIX secolo. L’opera esplora il contrasto tra due generazioni, mettendo in luce le tensioni politiche, sociali e morali dell’epoca, in particolare durante i moti dei Fasci Siciliani del 1893.

I vecchi e i giovani: trama e riassunto

Ambientato in Sicilia, il romanzo intreccia le vicende di diverse famiglie nobiliari, principalmente i Laurentano e i Salvo, sullo sfondo dei tumultuosi eventi storici che caratterizzano l’Italia post-unitaria. La narrazione si sviluppa attraverso una serie di episodi che riflettono il disincanto verso gli ideali risorgimentali e la corruzione dilagante nelle istituzioni.

Il principe Ippolito Laurentano, nostalgico del passato borbonico, vive isolato nella sua tenuta, rifiutando il nuovo ordine politico. Suo fratello, don Cosmo, rappresenta l’intellettuale disilluso, mentre la sorella, donna Caterina, è stata ripudiata dalla famiglia per aver sposato un patriota garibaldino. Parallelamente, la famiglia Salvo, con Flaminio al comando, incarna l’opportunismo e la sete di potere, sfruttando la situazione politica a proprio vantaggio.

In questo contesto, emergono figure come Mauro Mortara, un contadino che, animato da fervore patriottico, si reca a Roma sperando di trovare giustizia, ma rimane profondamente deluso dalla corruzione che vi scopre. Al suo ritorno in Sicilia, partecipa ai moti popolari, solo per essere tragicamente ucciso dalle stesse forze dell’ordine che avrebbero dovuto rappresentare l’unità nazionale.

Il romanzo culmina con la repressione violenta dei Fasci Siciliani, evidenziando il fallimento degli ideali risorgimentali e la frattura tra le generazioni: i “vecchi”, legati a un passato ormai decaduto, e i “giovani”, alla ricerca di un cambiamento che sembra irraggiungibile.

I personaggi principali de I vecchi e i giovani

La forza narrativa de I vecchi e i giovani risiede nella capacità di Luigi Pirandello di creare personaggi complessi e sfaccettati, capaci di incarnare i conflitti e le contraddizioni di un’epoca. Ogni figura, sia principale che secondaria, contribuisce a delineare il contrasto tra passato e presente, tra valori antichi e nuove ambizioni, offrendo un quadro completo della società siciliana di fine Ottocento.

  • Principe Ippolito Laurentano: aristocratico conservatore, rappresenta l’attaccamento al passato e l’incapacità di adattarsi ai cambiamenti politici e sociali.
  • Don Cosmo Laurentano: fratello di Ippolito, è un intellettuale scettico e disilluso, che osserva con distacco le trasformazioni della società.
  • Donna Caterina Laurentano: sorella di Ippolito e Cosmo, è stata allontanata dalla famiglia per aver sposato un patriota, simbolizzando il conflitto tra valori tradizionali e nuovi ideali.
  • Flaminio Salvo: ricco borghese, incarna l’opportunismo e la corruzione della nuova classe dirigente, pronta a sfruttare ogni situazione per il proprio tornaconto.
  • Mauro Mortara: contadino animato da sentimenti patriottici, la sua tragica fine evidenzia l’inganno e la delusione provati dalle classi popolari nei confronti delle istituzioni.

I vecchi e i giovani: analisi e spiegazione

“I vecchi e i giovani” è un romanzo che riflette profondamente sulle contraddizioni dell’Italia post-unitaria, mettendo in luce il divario tra gli ideali del Risorgimento e la realtà politica e sociale del tempo. Pirandello esplora il tema del fallimento degli ideali, mostrando come gli entusiasmi patriottici siano stati traditi da una classe dirigente corrotta e opportunista.

Il contrasto generazionale è al centro dell’opera: i “vecchi” rappresentano una generazione legata a valori ormai obsoleti, incapace di comprendere e guidare i “giovani”, che cercano un rinnovamento ma si trovano disorientati e privi di punti di riferimento solidi. Questo conflitto evidenzia la crisi di identità di una nazione in trasformazione, dove i vecchi ideali non trovano più spazio e i nuovi stentano a emergere.

Pirandello utilizza una narrazione corale, dando voce a una molteplicità di personaggi che rappresentano le diverse sfaccettature della società siciliana dell’epoca. Questa struttura permette di offrire una visione complessa e articolata delle dinamiche sociali, politiche e familiari, evidenziando le tensioni e le contraddizioni interne.

Il romanzo mette in luce anche il tema della corruzione e del degrado morale. Personaggi come Flaminio Salvo incarnano l’arrivismo e l’assenza di scrupoli della nuova classe dirigente, pronta a sfruttare le istituzioni per il proprio vantaggio personale, tradendo gli ideali di giustizia e unità nazionale.

La figura di Mauro Mortara rappresenta la delusione delle classi popolari, che avevano riposto speranze nel cambiamento politico, solo per scoprire che le nuove istituzioni erano altrettanto oppressive e corrotte quanto le precedenti. La sua tragica morte simboleggia il sacrificio inutile di chi aveva creduto in un futuro migliore, solo per essere tradito dalle stesse forze che avrebbero dovuto portare il progresso.