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A ciascuno il suo: trama e analisi dell'opera di Sciascia

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

“A ciascuno il suo” è un romanzo scritto da Leonardo Sciascia, pubblicato per la prima volta nel 1966. Ambientato in un piccolo paese siciliano negli anni ’60, il libro esplora temi come la corruzione, l’omertà e l’influenza della mafia nella società italiana. Attraverso una trama avvincente e una profonda analisi dei personaggi, Sciascia offre una critica incisiva della realtà siciliana e, più in generale, della condizione umana di fronte al potere e alla giustizia.

A ciascuno il suo: trama e riassunto degli eventi

La vicenda ha inizio quando il farmacista del paese, il signor Manno, riceve una lettera anonima contenente una minaccia di morte: “Per quello che hai fatto morirai”. Inizialmente, Manno e gli abitanti del paese considerano la lettera come uno scherzo di cattivo gusto. Tuttavia, durante una battuta di caccia, Manno viene assassinato insieme al suo amico, il dottor Roscio.

Le indagini ufficiali si concentrano su piste superficiali, attribuendo l’omicidio a questioni passionali o rivalità personali. Il professor Laurana, insegnante di lettere nel locale liceo, incuriosito dalla vicenda, decide di condurre una propria indagine. Laurana nota un dettaglio significativo: sul retro della lettera minatoria è presente la parola latina “Unicuique”, che significa “A ciascuno il suo”. Questo particolare lo porta a sospettare che la lettera sia stata ritagliata da una copia de “L’Osservatore Romano”, giornale ricevuto in paese solo da poche persone.

Proseguendo nelle sue ricerche, Laurana scopre che il dottor Roscio aveva minacciato di rivelare informazioni compromettenti riguardanti l’avvocato Rosello, cugino e amante della moglie di Roscio, Luisa. Roscio aveva scoperto la relazione tra i due e intendeva denunciare le attività illecite di Rosello, legate alla corruzione e alla politica locale. Per evitare lo scandalo e proteggere i propri interessi, Rosello e Luisa avrebbero orchestrato l’omicidio, utilizzando la lettera minatoria per depistare le indagini e far ricadere i sospetti su Manno.

Laurana, avvicinandosi sempre più alla verità, diventa una minaccia per i colpevoli. Ingenuamente fidandosi di Rosello, accetta un passaggio in auto con lui, ma durante il tragitto viene assassinato. Il suo corpo viene ritrovato tempo dopo, e la sua morte viene archiviata come un incidente o un suicidio. Il romanzo si conclude con l’impunità dei veri colpevoli, sottolineando l’omertà e la corruzione radicate nella società.

I personaggi principali di A ciascuno il suo

Nell’opera i personaggi principali sono diversi, tra i più importanti ritroviamo:

  • Professor Laurana: insegnante di lettere, uomo colto e riflessivo, rappresenta l’intellettuale idealista che cerca la verità in un contesto dominato dall’omertà e dalla corruzione. La sua ingenuità e fiducia nel prossimo lo conducono alla tragica fine.
  • Avvocato Rosello: figura influente e ambiziosa, incarna la corruzione e l’opportunismo presenti nella politica locale. La sua relazione con Luisa e le attività illecite lo rendono il principale antagonista della vicenda.
  • Luisa Roscio: moglie del dottor Roscio, donna affascinante e manipolatrice, è coinvolta nella relazione adulterina con Rosello. La sua complicità nell’omicidio del marito evidenzia la sua natura ambigua e calcolatrice.
  • Dottor Roscio: medico rispettato, vittima della trama ordita da sua moglie e Rosello. La sua scoperta della relazione tra i due e la minaccia di rivelare informazioni compromettenti ne causano la morte.
  • Farmacista Manno: uomo tranquillo e benvoluto, viene utilizzato come capro espiatorio per depistare le indagini sull’omicidio di Roscio. La sua morte sottolinea l’innocenza sacrificata sull’altare della corruzione.

A ciascuno il suo: analisi dell’opera

L’avvocato Rosello e Luisa incarnano la corruzione morale e l’ipocrisia. La loro relazione adulterina, unita alla decisione di eliminare il dottor Roscio per proteggere i propri interessi, rappresenta la disgregazione dei valori etici in una società in cui il potere e l’apparenza prevalgono sulla giustizia. Rosello, con il suo carisma e la sua influenza politica, è il perfetto esempio di un sistema sociale in cui il potere è usato per manipolare e distorcere la verità. Luisa, invece, personifica l’ambiguità e la capacità di adattarsi alle circostanze, nascondendo la sua freddezza dietro un’apparente fragilità.

Un tema centrale del romanzo è quello dell’omertà, il silenzio collettivo che protegge i colpevoli e condanna l’innocenza. La comunità del paese, anziché cercare la verità, preferisce ignorare i fatti, accettando le spiegazioni ufficiali che puntano su rivalità personali o motivi passionali. Questo atteggiamento riflette una realtà sociale in cui la paura e l’indifferenza consentono alla corruzione e alla criminalità di prosperare.

L’opera offre anche una critica implicita al sistema giudiziario e alle forze dell’ordine, rappresentate come inefficaci e facilmente manipolabili. Le indagini ufficiali si concentrano su ipotesi superficiali, ignorando dettagli cruciali che avrebbero potuto portare alla soluzione del caso. Sciascia, attraverso questa rappresentazione, denuncia la debolezza delle istituzioni in un contesto dominato da interessi personali e collusioni.

Un altro elemento significativo del romanzo è l’isolamento dell’intellettuale. Il professor Laurana, con la sua cultura e il suo spirito investigativo, si pone in netto contrasto con l’ambiente che lo circonda. Tuttavia, la sua ingenuità e la sua incapacità di comprendere appieno le dinamiche di potere lo portano a sottovalutare i rischi e a fidarsi delle persone sbagliate. La sua morte, apparentemente priva di senso, rappresenta la sconfitta della ragione e della verità in un mondo corrotto.

L’ambientazione siciliana gioca un ruolo cruciale nell’opera, fungendo da microcosmo per rappresentare i problemi più ampi dell’Italia degli anni ’60. La descrizione del paese, con le sue dinamiche sociali e politiche, offre uno spaccato realistico e incisivo della realtà siciliana, caratterizzata da una forte divisione tra i potenti e i deboli, tra chi detiene il controllo e chi ne subisce le conseguenze.

Sciascia utilizza uno stile asciutto e diretto, privo di orpelli, per raccontare una storia che, pur essendo un giallo, va ben oltre il semplice intreccio investigativo. Il romanzo diventa una riflessione universale sulla natura del potere, sull’assenza di giustizia e sulla difficoltà di opporsi a un sistema radicato. Il finale amaro, in cui i colpevoli rimangono impuniti, sottolinea l’incapacità della società di risolvere i propri conflitti morali e di superare le proprie contraddizioni.

“A ciascuno il suo” non è solo un giallo, ma un’opera profondamente politica e filosofica, che invita il lettore a riflettere sulle dinamiche del potere, sulla responsabilità individuale e sulla necessità di opporsi all’ingiustizia. La tragica fine di Laurana non è solo la sconfitta di un uomo, ma il simbolo dell’impotenza della verità di fronte a un mondo dominato dal silenzio e dalla corruzione. Il romanzo di Sciascia rimane un’opera attuale e potente, capace di interrogare il lettore sulla sua responsabilità di fronte alle ingiustizie del proprio tempo.