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La scomparsa di Majorana: trama, riassunto e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La scomparsa di Majorana è un saggio scritto da Leonardo Sciascia e pubblicato nel 1975. L’opera si concentra sul mistero che avvolge la sparizione di Ettore Majorana, fisico siciliano di fama internazionale, scomparso nel 1938 in circostanze mai chiarite. Sciascia, attraverso l’analisi di documenti, lettere e testimonianze, offre una personale interpretazione degli eventi, mescolando rigore investigativo e riflessione filosofica. Il saggio non si limita a indagare i fatti, ma pone domande universali sul rapporto tra scienza, etica e responsabilità morale.

La scomparsa di Majorana: trama e riassunto degli eventi

Ettore Majorana, nato a Catania nel 1906, era un fisico teorico di eccezionale talento, considerato da Enrico Fermi una delle menti più brillanti della sua generazione. Grazie alle sue scoperte, contribuì allo sviluppo della meccanica quantistica e alla comprensione della struttura nucleare della materia. Tuttavia, il 26 marzo 1938, all’età di 31 anni, Majorana scomparve misteriosamente durante un viaggio in mare da Palermo a Napoli. Prima di quel giorno, aveva mostrato segni di inquietudine, allontanandosi dalla vita accademica e isolandosi sempre più.

Gli eventi si svolsero nell’arco di pochi giorni. Il 25 marzo 1938, Majorana scrisse due lettere: una al direttore dell’Istituto di Fisica dell’Università di Napoli, Antonio Carrelli, e una ai suoi familiari. Nella lettera a Carrelli annunciava la sua intenzione di togliersi la vita, ma in una seconda comunicazione, inviata il giorno seguente, ritrattava, affermando di aver cambiato idea e di voler tornare. Dopo aver acquistato un biglietto per il traghetto Palermo-Napoli, Majorana scomparve senza lasciare traccia. Il suo corpo non fu mai ritrovato, e le indagini ufficiali non riuscirono a fare luce sul caso.

Il mistero di questa sparizione ha generato una molteplicità di teorie: alcune ipotizzano un suicidio, altre suggeriscono che Majorana abbia scelto volontariamente di scomparire, rifugiandosi in un monastero o in un luogo remoto per sfuggire al mondo. Sciascia, attraverso il suo saggio, propone una lettura che va oltre le semplici ipotesi investigative, interpretando la vicenda come una scelta consapevole dettata da una crisi morale e filosofica.

I personaggi principali di La scomparsa di Majorana

I personaggi più importanti sono:

  • Ettore Majorana: protagonista del saggio, Majorana è descritto da Sciascia come un genio solitario e tormentato. La sua brillantezza scientifica era riconosciuta in tutto il mondo, ma la sua personalità introversa e il suo crescente disagio nei confronti delle implicazioni etiche della scienza lo portarono a isolarsi. Majorana è una figura emblematica, un simbolo di conflitto tra la conoscenza e la responsabilità morale.
  • Enrico Fermi: maestro e collega di Majorana, Fermi ne riconosceva l’eccezionale talento, definendolo superiore a quello di molti altri fisici dell’epoca. Nel saggio, Fermi rappresenta l’ambiente scientifico che Majorana abbandonò, incapace di accettare le implicazioni morali delle sue scoperte.
  • Antonio Carrelli: direttore dell’Istituto di Fisica di Napoli e destinatario delle lettere di Majorana. Carrelli è uno dei pochi personaggi a interagire direttamente con il fisico prima della sua scomparsa e rappresenta l’autorità accademica che cercò, invano, di ricostruire gli eventi.
  • La famiglia Majorana: sebbene appaiano solo indirettamente nel saggio, i familiari del fisico sono una presenza costante nella vicenda. Le lettere di Majorana indirizzate a loro rivelano il suo affetto, ma anche la volontà di allontanarsi dalla vita che conosceva.
  • Leonardo Sciascia: l’autore stesso è un personaggio centrale nel saggio, non solo come narratore, ma anche come interprete e investigatore. Attraverso la sua analisi, Sciascia offre una chiave di lettura personale, mescolando il rigore della ricerca con una profonda riflessione etica e filosofica.

La scomparsa di Majorana: analisi dell’opera

“La scomparsa di Majorana” è molto più di un semplice resoconto investigativo: è un’opera che intreccia la ricostruzione storica con una riflessione filosofica sul rapporto tra scienza, etica e libertà individuale. Sciascia utilizza il mistero della sparizione di Majorana come pretesto per affrontare questioni universali, proponendo una lettura che va oltre la cronaca.

Un tema centrale del saggio è il conflitto tra scienza e morale. Majorana, secondo Sciascia, era profondamente consapevole delle implicazioni distruttive delle sue scoperte scientifiche, in un’epoca in cui la fisica nucleare stava per diventare lo strumento per la creazione della bomba atomica. Questo senso di responsabilità etica lo avrebbe spinto a ritirarsi dal mondo, scegliendo il silenzio come forma estrema di protesta contro un progresso scientifico privo di limiti morali.

Sciascia esplora anche il tema della libertà individuale. La scelta di Majorana di scomparire viene interpretata come un atto di autodeterminazione, un gesto di ribellione contro una società che impone ruoli e responsabilità senza considerare le inquietudini personali. Per l’autore, Majorana incarna l’idea dell’uomo che, pur consapevole delle proprie capacità, decide di non piegarsi alle aspettative esterne, scegliendo un destino lontano dalle luci della ribalta.

La scrittura di Sciascia è caratterizzata da uno stile asciutto e rigoroso, che mescola elementi di saggistica, narrativa e riflessione filosofica. L’autore evita di fornire risposte definitive, preferendo lasciare al lettore la libertà di interpretare la vicenda. Questa ambiguità è parte integrante del fascino dell’opera, che non pretende di risolvere il mistero, ma di illuminare le sue implicazioni più profonde.

Un altro aspetto interessante del saggio è il confronto tra scienza e religione. Sciascia suggerisce che Majorana, nel suo isolamento, possa aver cercato conforto nella spiritualità, rifugiandosi in un monastero o dedicandosi a una vita ascetica. Questo spunto riflette il conflitto interiore tra razionalità scientifica e ricerca di un significato trascendente, un tema che attraversa molte delle opere di Sciascia.

Infine, il saggio si distingue per la sua attualità. Pur essendo incentrato su un evento specifico del passato, “La scomparsa di Majorana” affronta questioni che rimangono rilevanti, come la responsabilità degli scienziati nei confronti della società e il rapporto tra progresso tecnologico e valori morali.