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Le illusioni di Foscolo: ideali, poesia e il senso della vita

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Ugo Foscolo, figura di spicco della letteratura italiana tra XVIII e XIX secolo, ha sviluppato una visione del mondo in cui le illusioni occupano un ruolo centrale. Questi ideali, pur riconosciuti come creazioni dell’immaginazione, sono considerati essenziali per dare significato e valore all’esistenza umana.

La concezione materialistica dell’universo

Foscolo abbraccia una visione materialistica e meccanicistica dell’universo, influenzata dal pensiero illuminista. Secondo questa prospettiva, l’universo è una macchina regolata da leggi precise, in cui ogni elemento, compreso l’uomo, è costituito di materia soggetta a un ciclico processo di trasformazione. La vita e la morte sono viste come fasi di aggregazione e disgregazione della materia, escludendo l’idea di un’anima immortale o di una vita ultraterrena. Questa concezione porta a una visione pessimistica dell’esistenza, in cui la morte rappresenta il ritorno al “nulla eterno".

Il ruolo delle illusioni

Nonostante il suo scetticismo razionale, Foscolo riconosce l’importanza delle illusioni come strumenti indispensabili per affrontare le difficoltà della vita. Queste illusioni, benché create dall’immaginazione, assumono un ruolo fondamentale nel conferire senso all’esistenza e nel motivare l’uomo nelle sue azioni. Tra le illusioni principali, l’amore si configura come una forza potente, capace di dare significato alla vita, pur nella consapevolezza della sua natura effimera e illusoria. Anche la patria rappresenta un ideale elevato, in grado di ispirare gesti eroici e di offrire un senso di appartenenza e identità collettiva.

Gli affetti familiari, dal canto loro, costituiscono un pilastro essenziale per il benessere individuale, sebbene siano spesso accompagnati da sofferenze e delusioni. L’arte e la poesia, invece, diventano strumenti per raggiungere un’immortalità simbolica, consentendo di trascendere la caducità dell’esistenza terrena attraverso la creazione di opere destinate a perdurare nel tempo. Infine, l’aspirazione alla gloria emerge come una delle illusioni più potenti: essa permette all’uomo di lasciare un segno duraturo nella memoria collettiva, sfidando l’oblio e il nulla della morte.

Per Foscolo, le illusioni svolgono una funzione fondamentale nella vita umana. Pur essendo consapevole della loro natura ingannevole, il poeta ritiene che senza di esse l’esistenza sarebbe insopportabile. Le illusioni offrono all’uomo motivazioni per agire, per lottare e per sperare, contrastando il nichilismo e la disperazione derivanti da una visione puramente materialistica dell’universo. Esse rappresentano una sorta di “religione laica", una serie di valori e ideali che, sebbene privi di fondamento razionale, sono indispensabili per dare significato alla vita.

Le illusioni nelle opere di Foscolo

Le opere di Foscolo sono permeate da queste illusioni, che emergono come temi ricorrenti e fondamentali, attraversando tutta la sua produzione letteraria. Esse rappresentano il nucleo centrale attorno a cui si sviluppano i conflitti interiori dei suoi personaggi e i grandi interrogativi esistenziali che il poeta stesso affronta. Nei suoi scritti, le illusioni si intrecciano con la realtà storica e personale, diventando strumenti per esplorare la condizione umana e la tensione tra ideale e realtà. Foscolo attribuisce a queste creazioni dell’immaginazione un ruolo essenziale nel dare significato all’esistenza e nel motivare l’agire umano, nonostante la consapevolezza della loro natura illusoria. Da Ultime lettere di Jacopo Ortis a I Sepolcri, passando per i suoi sonetti più celebri come A Zacinto, le illusioni costituiscono il filo conduttore di una poetica che riflette il bisogno di senso e di bellezza in un mondo privo di certezze assolute.

Nel romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis, il protagonista incarna il conflitto tra ideali elevati e la dura realtà. Deluso dagli eventi storici, in particolare dal Trattato di Campoformio, che sancisce la cessione di Venezia all’Austria, Jacopo si ritrova a vivere un profondo senso di tradimento e disillusione. In questa situazione, cerca rifugio nell’amore per Teresa, un sentimento che appare come un’ultima possibilità di trovare senso e felicità. Tuttavia, anche questo amore si rivela un’illusione irraggiungibile, ostacolato dalle convenzioni sociali e dal matrimonio forzato di Teresa con un altro uomo. La consapevolezza dell’impossibilità di realizzare i propri ideali, sia personali che patriottici, spinge Jacopo verso una disperazione crescente, che culmina nel suicidio. L’opera rappresenta in modo emblematico la tensione tra la ricerca di ideali e la consapevolezza della loro natura illusoria, mostrando come l’umanità resti intrappolata in un eterno conflitto tra aspirazioni e realtà.

Nel carme I Sepolcri, Foscolo esplora con profondità il significato delle tombe e del culto dei morti, intrecciando riflessioni filosofiche e poetiche. Sebbene il poeta adotti una visione materialistica della morte, intesa come un ritorno al nulla, attribuisce alle tombe un valore simbolico e culturale che supera la mera dimensione fisica. Esse rappresentano luoghi di memoria, capaci di mantenere vivo il ricordo dei defunti e di trasmettere alle generazioni future i valori e gli ideali incarnati dagli antenati. Foscolo esalta il potere evocativo delle tombe, considerate come strumenti per ispirare azioni virtuose e per consolidare il legame tra passato e presente. In questo contesto, la poesia assume una funzione eternatrice: attraverso i versi, il poeta può sfidare l’oblio, perpetuare la memoria e conferire un’immortalità simbolica, offrendo all’umanità un mezzo per dare senso e continuità alla propria esistenza.

Nel sonetto A Zacinto, Foscolo esprime con intensa malinconia il profondo legame con la terra natale, l’isola di Zante, culla della sua infanzia e simbolo di bellezza e armonia. Attraverso un linguaggio evocativo e ricco di riferimenti classici, il poeta riflette sull’impossibilità di fare ritorno alla patria, un destino segnato dall’esilio e dall’alienazione. La certezza di essere sepolto in terra straniera, lontano dalle radici e dagli affetti, acuisce il senso di perdita e di estraneità. Il richiamo alla figura di Ulisse, l’eroe omerico che fece ritorno alla sua Itaca, sottolinea il contrasto tra il mito del ritorno e la realtà dell’esilio permanente vissuta da Foscolo. In questo quadro, la patria diventa un’illusione nostalgica, un ideale che sfugge alla concretezza della vita, ma che, proprio per la sua inaccessibilità, continua a nutrire il sentimento di appartenenza e a ispirare la memoria del poeta.

Il confronto con il classicismo e la tradizione

Un aspetto fondamentale delle illusioni foscoliane è il loro legame con il mondo classico. Foscolo guarda all’antichità greca e romana come a una fonte inesauribile di ispirazione, in cui i valori di bellezza, eroismo e virtù trovano la loro massima espressione. Questi ideali classici, benché lontani nel tempo, rappresentano per il poeta un modello da emulare e un antidoto al nichilismo della modernità. Il sonetto A Zacinto è emblematico di questo rapporto con la tradizione classica. La figura di Ulisse, simbolo di forza e ingegno, viene contrapposta alla condizione di esilio e di nostalgia del poeta. Foscolo celebra il mito e la cultura classica come illusioni capaci di elevare lo spirito umano, pur riconoscendone la natura ideale e astratta.

La lotta tra ragione e sentimento

Un tema ricorrente nel pensiero di Foscolo è il conflitto tra ragione e sentimento. Da un lato, il poeta riconosce la razionalità come uno strumento per comprendere il mondo e accettarne la natura materialistica. Dall’altro, non può rinunciare alla dimensione emotiva e idealistica dell’esistenza, incarnata nelle illusioni. Questo dualismo si riflette in molte sue opere, dove i personaggi vivono una tensione costante tra la consapevolezza della realtà e il desiderio di abbandonarsi ai sogni e agli ideali. Le illusioni diventano, così, un compromesso tra il bisogno di significato e la dura realtà del mondo.

Le illusioni di Foscolo hanno un’eredità duratura nella letteratura e nella cultura italiana. Esse rappresentano un punto di equilibrio tra il pessimismo razionale e l’idealismo sentimentale, offrendo una visione del mondo che, pur priva di certezze assolute, riesce a dare significato e valore alla vita. La capacità di Foscolo di coniugare la riflessione filosofica con l’espressione poetica lo rende una figura unica e influente. Le sue illusioni, lungi dall’essere semplici inganni, diventano strumenti di resistenza e speranza, capaci di trasformare la fragilità dell’esistenza in un’esperienza ricca di senso e di bellezza. Concludendo, il pensiero di Foscolo ci invita a riflettere sulla complessità dell’essere umano, diviso tra ragione e sentimento, realtà e ideale. Le illusioni, pur essendo immateriali, rappresentano una forza concreta e vitale, in grado di illuminare anche i momenti più oscuri della vita.

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