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Il pensiero dominante di Leopardi: analisi e commento

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti e pensatori italiani del XIX secolo, ha dedicato parte della sua produzione letteraria all’esplorazione dei sentimenti umani più profondi, tra cui l’amore. Tra le sue opere, spicca “Il pensiero dominante”, una lirica che offre una riflessione intensa su questo tema universale.

Il pensiero dominante: il contesto dell’opera

Composta nell’ottobre del 1831, “Il pensiero dominante” inaugura una nuova fase nella poetica leopardiana. Secondo lo studioso Walter Binni, questo canto segna l’inizio di una poetica rinnovata, caratterizzata da una maggiore introspezione e da una critica più profonda della realtà contemporanea. La lirica è inclusa nel cosiddetto “Ciclo di Aspasia”, una serie di poesie ispirate all’amore non corrisposto di Leopardi per Fanny Targioni Tozzetti, una nobildonna fiorentina. Il nome “Aspasia” fa riferimento alla compagna del filosofo greco Pericle, simbolo di intelligenza e bellezza.

In “Il pensiero dominante”, Leopardi personifica l’amore come un “dolcissimo, possente dominator” della mente, riconoscendone sia la dolcezza che la potenza travolgente. L’amore è descritto come un dono celeste, capace di accompagnare l’uomo nei suoi giorni più cupi. Tuttavia, il poeta è consapevole della natura illusoria di questo sentimento, riconoscendo che, nonostante la sua capacità di elevare l’animo umano, l’amore rimane un’illusione che può condurre alla sofferenza.

Struttura e stile della lirica

La poesia è composta da strofe di varia lunghezza, caratterizzate da un’alternanza di endecasillabi e settenari. Questa struttura libera permette a Leopardi di modulare il ritmo e l’intonazione, adattandoli alle sfumature emotive del testo. L’uso di figure retoriche, come l’ossimoro (“terribile, ma caro”) e la metafora (“tu stai solo, gigante, in mezzo a lei”), arricchisce il linguaggio poetico, conferendo profondità e complessità alle immagini evocate. Leopardi utilizza un linguaggio elevato e solenne, riflettendo la gravità dei temi trattati. L’uso frequente di inversioni sintattiche e di enjambement contribuisce a creare un flusso continuo di pensieri e immagini, rispecchiando l’intensità e la tumultuosità del sentimento amoroso.

Tematiche principali de Il pensiero dominante

Una delle tematiche centrali de “Il pensiero dominante” è il contrasto tra la realtà e l’illusione. Leopardi riconosce che l’amore è un’illusione, una costruzione della mente umana che, sebbene possa elevare l’animo e dare un senso alla vita, è destinata a scontrarsi con la dura realtà dell’esistenza. Questo tema si inserisce nella più ampia riflessione leopardiana sulla condizione umana e sulla ricerca di significato in un mondo intrinsecamente privo di esso.

Un altro tema rilevante è la solitudine. Il poeta descrive come il pensiero dell’amore abbia isolato la sua mente, rendendola “solinga” e allontanando tutti gli altri pensieri. Questa solitudine è sia una fonte di sofferenza che una condizione necessaria per l’introspezione e la contemplazione.

Il ciclo di Aspasia

“Il pensiero dominante” è la prima poesia del “Ciclo di Aspasia”, una serie di componimenti in cui Leopardi esplora le diverse sfaccettature dell’amore, dalla passione iniziale alla delusione finale. Questo ciclo riflette l’esperienza personale del poeta con Fanny Targioni Tozzetti, il cui amore non corrisposto ha profondamente influenzato la sua visione dell’amore e della vita. Nel ciclo, Leopardi passa dall’esaltazione dell’amore come forza vitale e nobilitante alla consapevolezza della sua natura illusoria e ingannevole. Questa evoluzione tematica rispecchia il percorso emotivo del poeta, dalla speranza alla disillusione, e offre una profonda riflessione sulla natura dell’amore e sulle sue implicazioni esistenziali.

“Il pensiero dominante” rappresenta una tappa fondamentale nella produzione poetica di Giacomo Leopardi. Attraverso una raffinata combinazione di forma e contenuto, il poeta offre una meditazione profonda sull’amore, inteso sia come forza elevante che come illusione ingannevole. Questa lirica, insieme alle altre del “Ciclo di Aspasia”, testimonia la complessità del pensiero leopardiano e la sua capacità di sondare le profondità dell’animo umano.