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Resurrezione di Tolstoj: trama e commento

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Lev Tolstoj è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi scrittori della storia della letteratura, e Resurrezione rappresenta una delle sue opere più profonde e mature. Pubblicato nel 1899, Resurrezione è un romanzo di intensa critica sociale, in cui l’autore esprime in modo chiaro e inequivocabile la sua visione morale e spirituale della vita.

Il romanzo affronta temi come la colpa, la redenzione e la giustizia sociale, ponendo al centro della narrazione la trasformazione interiore del protagonista. È un’opera in cui Tolstoj, ormai nella fase più radicale della sua vita, esprime le sue convinzioni sulla necessità di un rinnovamento morale e spirituale dell’individuo e della società.

Resurrezione: trama e riassunto

Il romanzo ha come protagonista il principe Dmitrij Ivanovič Nekhljudov, un giovane aristocratico russo che, in gioventù, sedusse e abbandonò una giovane contadina, Katyusha Maslova. Anni dopo, Nekhljudov la ritrova in tribunale, dove lei è stata accusata di omicidio e condannata ingiustamente. Katyusha, a causa dell’abbandono e della successiva emarginazione sociale, è caduta nella prostituzione, diventando una vittima delle ingiustizie di un sistema sociale e giudiziario spietato e corrotto.

Di fronte alla disperata situazione di Katyusha, Nekhljudov è sopraffatto dal senso di colpa per il ruolo che ha giocato nella sua rovina. Il processo e la condanna di Katyusha innescano in lui una profonda crisi morale e spirituale. Deciso a rimediare al male fatto, Nekhljudov si impegna a ottenere la revisione del processo e a seguire Katyusha in Siberia, dove è stata mandata ai lavori forzati.

Nel corso del romanzo, Nekhljudov vive una vera e propria trasformazione interiore, che lo porta a mettere in discussione non solo le sue azioni passate, ma anche l’intero sistema sociale di cui fa parte. Diventa sempre più critico verso la corruzione della giustizia, l’ipocrisia della nobiltà e l’ingiustizia sociale diffusa nella Russia del tempo. Mentre tenta di riscattare Katyusha, egli cerca anche di ritrovare la sua integrità morale, credendo che solo attraverso la redenzione personale possa raggiungere una sorta di pace interiore.

Il viaggio verso la Siberia diventa così simbolico non solo del percorso di espiazione di Nekhljudov, ma anche del cammino verso una rinascita spirituale. Nel frattempo, Katyusha, inizialmente rancorosa verso di lui, si evolve a sua volta, passando attraverso una propria presa di coscienza. Nonostante Nekhljudov le offra di sposarla per rimediare ai suoi errori, lei rifiuta, scegliendo invece di rimanere con un detenuto politico che ha incontrato durante il viaggio. Alla fine del romanzo, Nekhljudov, pur non riuscendo a ottenere pienamente il perdono da Katyusha, trova una sorta di resurrezione morale e una nuova direzione per la sua vita.

Analisi e commento di Resurrezione

Resurrezione è un romanzo che affronta temi centrali nella riflessione di Tolstoj, in particolare la colpa individuale e la redenzione morale. Il percorso di Nekhljudov rappresenta una parabola di espiazione e riscatto personale, ma Tolstoj va oltre il singolo individuo per analizzare anche le profonde ingiustizie sociali e la corruzione del sistema giudiziario. Attraverso la vicenda di Katyusha e la sua ingiusta condanna, Tolstoj denuncia un sistema che non solo fallisce nel garantire giustizia, ma contribuisce attivamente a perpetuare la miseria e l’oppressione.

Il personaggio di Nekhljudov è emblematico della crisi morale della nobiltà russa. All’inizio del romanzo, egli è un aristocratico che vive in modo superficiale, indifferente alla sofferenza degli altri. Tuttavia, il suo incontro con Katyusha e il riconoscimento della propria responsabilità per la sua rovina lo spingono a un profondo esame di coscienza. Questo processo di trasformazione non è immediato: Nekhljudov è inizialmente spinto dal senso di colpa, ma attraverso il suo percorso di redenzione, arriva a comprendere che la vera giustizia non può essere raggiunta attraverso atti formali o superficiali di riparazione. Egli deve trasformare se stesso dall’interno e rivedere completamente i valori e le convinzioni che lo hanno guidato fino a quel momento.

La giustizia sociale è un altro tema chiave del romanzo. Tolstoj critica duramente il sistema giudiziario e penale, che considera profondamente ingiusto e disumano. Katyusha è una vittima non solo delle azioni di Nekhljudov, ma anche di un sistema che emargina e condanna senza pietà le persone più vulnerabili. La descrizione del processo di Katyusha, del carcere e della sua condanna ai lavori forzati in Siberia mette in luce la brutalità di un sistema che non offre alcuna possibilità di riabilitazione o riscatto. In questo contesto, Tolstoj denuncia anche l’ipocrisia della nobiltà e della Chiesa, che, invece di combattere le ingiustizie, contribuiscono a perpetuarle.

La critica alla Chiesa e alle istituzioni religiose è particolarmente significativa in Resurrezione. Tolstoj, negli anni precedenti alla scrittura di questo romanzo, aveva sviluppato una visione del cristianesimo molto personale, rifiutando le strutture ecclesiastiche tradizionali e promuovendo una forma di cristianesimo etico basato sull’amore, la compassione e la non violenza. In Resurrezione, questa visione è evidente: la religione ufficiale è presentata come formale e priva di vera spiritualità, incapace di offrire una guida morale autentica. Nekhljudov, nel suo percorso di redenzione, non trova conforto nella religione istituzionalizzata, ma piuttosto in una personale ricerca della verità e della giustizia.

Il titolo stesso del romanzo, Resurrezione, è profondamente simbolico. Tolstoj non si riferisce solo alla resurrezione spirituale di Nekhljudov, ma anche alla possibilità di una rinascita morale per l’intera società. Il romanzo esprime una speranza per un cambiamento profondo e radicale, in cui gli individui possano ritrovare la loro umanità e la società possa essere riformata in modo da garantire una vera giustizia e compassione per tutti. Tuttavia, questa rinascita non è facile da raggiungere: richiede un impegno personale, una profonda trasformazione interiore e una lotta contro le ingiustizie strutturali che governano la società.