Sonata a Kreutzer: trama e commento dell'opera
Lev Tolstoj, nel corso della sua carriera letteraria, ha affrontato molte delle grandi questioni morali e sociali del suo tempo, e Sonata a Kreutzer è un esempio particolarmente controverso del suo lavoro. Pubblicato nel 1889, il racconto riflette i suoi interessi nei temi della gelosia, delle relazioni coniugali e della natura dell’amore e della sessualità.
Con uno stile intenso e un contenuto che suscita profonde riflessioni, Tolstoj offre una critica feroce dell’istituzione del matrimonio e della società patriarcale, rivelando le tensioni nascoste dietro la facciata delle convenzioni sociali.
Sonata a Kreutzer: trama e riassunto
La storia di Sonata a Kreutzer è raccontata in forma di monologo attraverso il personaggio di Pozdnyšev, un uomo che durante un viaggio in treno confessa agli altri passeggeri di aver ucciso sua moglie. L’intero racconto è una lunga confessione in cui Pozdnyšev ripercorre i momenti che hanno portato alla tragica conclusione della sua relazione matrimoniale.
All’inizio, Pozdnyšev descrive la sua vita matrimoniale, che apparentemente segue le convenzioni sociali del tempo. Si è sposato per attrazione fisica, seguendo le norme imposte dalla società, ma presto emerge una visione profondamente cupa e disillusa del matrimonio. Secondo Pozdnyšev, il matrimonio non è altro che una trappola per il desiderio sessuale, che porta inevitabilmente alla gelosia, alla rivalità e alla sofferenza.
La tensione nella storia cresce quando Pozdnyšev inizia a sospettare che sua moglie, una donna giovane e bella, abbia una relazione con un musicista, Truchacevskij, che suona il violino con lei in occasione di un’esecuzione della Sonata a Kreutzer di Beethoven. Questa composizione diventa un simbolo di passione e pericolosa intimità, alimentando i sospetti del protagonista. Secondo Pozdnyšev, la musica stessa ha un potere quasi magico, capace di risvegliare emozioni incontrollabili e istintive.
La gelosia di Pozdnyšev diventa un’ossessione, una forza distruttiva che lo spinge verso la follia. Un giorno, in preda alla rabbia e convinto che sua moglie lo stia tradendo, Pozdnyšev la uccide con un coltello. Dopo l’omicidio, Pozdnyšev non esprime vero pentimento, ma piuttosto una sorta di giustificazione morale per il suo gesto, attribuendo la colpa non solo a sua moglie, ma anche alla società che ha permesso e incoraggiato il desiderio sessuale e il matrimonio come istituzione.
Il racconto si conclude con Pozdnyšev che rivela di essere stato assolto dall’omicidio, lasciando il lettore a riflettere sulle profonde implicazioni morali e sociali del suo monologo.
Analisi e commento di Sonata a Kreutzer
Sonata a Kreutzer è un’opera carica di tensione morale e condanna sociale, in cui Tolstoj esprime le sue visioni radicali sul matrimonio, l’amore fisico e il desiderio. Il protagonista, Pozdnyšev, rappresenta una voce esasperata e disturbata che riflette, in modo estremamente critico, la visione tolstoiana del matrimonio come istituzione corrotta e ipocrita. Per Tolstoj, l’amore fisico all’interno del matrimonio non è una benedizione, ma una forza distruttiva che porta inevitabilmente alla sofferenza e alla rovina.
Uno dei temi principali è la critica al matrimonio borghese dell’epoca, che Tolstoj vede come una forma di schiavitù nascosta, soprattutto per la donna. Il matrimonio, secondo il protagonista, è fondato sul desiderio sessuale e non sull’amore autentico e spirituale, e per questo è destinato al fallimento. Attraverso le parole di Pozdnyšev, Tolstoj esprime l’idea che l’amore carnale conduca inevitabilmente alla gelosia e alla distruzione delle relazioni umane.
La musica, in particolare la Sonata a Kreutzer di Beethoven, ha un ruolo simbolico potente nel racconto. Nella visione di Pozdnyšev, la musica diventa un mezzo che amplifica le emozioni umane, creando uno spazio di intimità pericolosa tra gli individui. Questo strumento di connessione emotiva diventa, paradossalmente, anche il catalizzatore della rottura tra lui e sua moglie. Il potere della musica di evocare sentimenti profondi è visto da Pozdnyšev come una minaccia, poiché rende visibili e tangibili le tensioni nascoste sotto la superficie della vita quotidiana.
La gelosia è un altro tema cardine del racconto. Tolstoj esplora come questa emozione distruttiva possa corrompere non solo il rapporto tra marito e moglie, ma anche la percezione della realtà. Pozdnyšev non ha mai una conferma reale dell’infedeltà della moglie, ma la sua mente è così dominata dalla gelosia che qualsiasi interazione tra sua moglie e Truchacevskij diventa una prova sufficiente per giustificare l’omicidio. In questo senso, Sonata a Kreutzer esplora anche il tema dell’ossessione, mostrando come un’idea possa crescere e distorcere la percezione di un individuo fino a spingerlo verso la violenza.
Un altro aspetto interessante è la rappresentazione della sessualità. Tolstoj, attraverso Pozdnyšev, condanna il desiderio sessuale come una forza disumanizzante, che trasforma le persone in schiavi delle proprie passioni. In questo senso, il racconto riflette la progressiva inclinazione di Tolstoj verso una visione ascetica della vita, in cui l’astinenza e la rinuncia al piacere fisico sono visti come le uniche vie per raggiungere una forma più elevata di spiritualità e moralità.
C’è anche un’importante riflessione sul ruolo della donna nella società. La moglie di Pozdnyšev, pur essendo vittima della violenza del marito, è descritta attraverso lo sguardo geloso e distorto di lui, e non ha una voce propria nel racconto. Questa rappresentazione riflette la condizione delle donne nell’epoca di Tolstoj, spesso relegate a oggetti del desiderio maschile o a strumenti per soddisfare bisogni sociali e sessuali. Attraverso il monologo di Pozdnyšev, Tolstoj critica implicitamente la posizione subordinata della donna nel matrimonio e nella società.
Infine, Sonata a Kreutzer è un’opera che sfida profondamente il lettore a riflettere sui limiti della morale e sulle conseguenze del desiderio umano. Il finale aperto, in cui Pozdnyšev non esprime rimorso e la sua assoluzione lascia una sensazione di inquietudine, invita a una riflessione critica sulla giustizia e sulla responsabilità individuale. Tolstoj non offre risposte semplici, ma ci lascia con una visione complessa e disturbante della natura umana e dei suoi istinti più oscuri.