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Umberto Saba, vita e opere del poeta

Il Canzoniere come nella sua versione definitiva del 1961 appare diviso in tre parti, che si rifanno all'idea di una scansione cronologica, riferendosi alla giovinezza, alla maturità e alla vecchiaia dell'autore

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

Biografia

Umberto Saba, al secolo Umberto Poli, nasce a Trieste nel 1883 dal matrimonio tra Felicita Rachele Cohen, di confessione ebraica, e Edoardo Poli. Nonostante le nozze tra i due si fossero svolte nel 1882, già al momento della nascita del piccolo Umberto, l’anno successivo, il padre si dilegua, abbandonando moglie e figlio non ancora nato. Sicuramente la scelta del padre d’ignorare le sue responsabilità contribuì a far sì che il poeta scegliesse sin da subito uno pseudonimo per firmare le opere, ripudiando di fatto il cognome paterno: il termine saba in ebraico significa “nonno”. C’è, poi, la storia della balia adorata da Umberto bambino, con la quale il poeta trascorse i primi tre anni della sua vita e che egli considerava come una madre: la donna rispondeva al nome di Peppa Sabaz. Quando in maniera improvvisa Felicita Cohen reclama suo figlio, il distacco feroce dalla balia viene riconosciuto dallo stesso Saba come il primo trauma subito nella sua vita, e sarà, anni dopo, il motivo ispiratore della raccolta “Il piccolo Berto”, pubblicata nel 1926.

La letteratura come riscatto

Per Saba la poesia rappresentò sin da subito l’occasione per rispondere alle contrarietà dell’esistenza. Bisogna dire che sua madre ebbe da subito una certa prevenzione per questa sua passione.

Passaggi esistenziali

Nel 1903 il poeta si sposta a Pisa per frequentare l’università, ma nella città toscana si manifestano le prime avvisaglie di un disagio psichico che portava con sé sin dai primi anni di vita.
Rientrato a Trieste, nel 1909 si sposa con Lina, con la quale aveva instaurato una relazione intensa ma piena di contrasti. Un anno più tardi nasce la figlia Linuccia. Nel frattempo Saba pubblica a proprie spese il primo libro, “Poesie”, in cui si firmò per la prima volta con lo pseudonimo di Umberto Saba, ispirato dalla cara balia di cui sopra. Datata 1912 è la sua prima raccolta, intitolata “Coi miei occhi”.
Allo scoppio della Prima Guerra mondiale viene chiamato ad arruolarsi. Risale a questo periodo la lettura di autori come Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud, che egli scoprì in anticipo rispetto agli altri intellettuali italiani. Fu la psicoanalisi a interessarlo particolarmente, perché in grado di fornirgli la chiave di lettura per decifrare le contraddizioni del reale. La poesia aveva infatti per lui il compito di indagare la verità interiore, scavando a fondo nell’animo e nei nodi irrisolti dell’interiorità.
Dopo la guerra Saba apre a Trieste una libreria antiquaria che porterà avanti per buona parte della vita.

Il Canzoniere

Esce nel 1921 la prima edizione del “Canzoniere”, la sua raccolta più nota in cui è inserita l’intera produzione poetica. Scegliendo questo titolo, Saba opera un richiamo alla grande tradizione lirica italiana, in particolare al capolavoro di Petrarca. Si ispira inoltre a Dante e Giacomo Leopardi, ma anche al linguaggio del melodramma, con un precipuo richiamo all’opera di Giuseppe Verdi.
Il “Canzoniere” costituisce l’itinerario completo della poesia di Saba (437 liriche scritte tra il 1900 e il 1954). Si snoda come un percorso autobiografico basato sul mondo interiore e sul suo modo di interagire con gli altri. Il titolo rimanda, come già accennato, a Petrarca ed indica la sua fedeltà con la tradizione letteraria italiana.

Il Canzoniere come nella sua versione definitiva del 1961 appare diviso in tre parti, che si rifanno all’idea di una scansione cronologica, riferendosi alla giovinezza, alla maturità e alla vecchiaia dell’autore. Ogni sezione del Canzoniere può essere considerata come un volume a sé stante.