Le citazioni di: David Grossman

David Grossman, fra i più amati scrittori contemporanei

David Grossman nasce a Gerusalemme il 25 gennaio 1954. Suo padre immigra in Israele dalla Galizia quando è ancora bambino, a nove anni. Autista di autobus, per questioni di salute finisce col dirigere la biblioteca dell’azienda di trasporti. È grazie a questa fortuita coincidenza che David affina la sua passione per la lettura e decide, crescendo, che avrebbe voluto fare lo scrittore. È anche un conduttore radiofonico e un attivista.

La sua carriera comincia nel migliore dei modi: a nove anni vince una competizione a livello nazionale che si basa sulla conoscenza dell’opera di Sholem Aleichem. Lavora anche come attore e corrispondente radiofonico per Kol Israel, il servizio di Stato. Presenta Gatto nel sacco, un programma per bambini andato in onda dal 1970 al 1984. È in questo contenitore che viene trasmesso il suo libro dal titolo Il duello.

Inoltre, insieme a Dani Eldar, presenta la serie radiofonica Atutz. Il rapporto con la radio di Stato si interrompe improvvisamente nel 1988, viene licenziato perché conferma di essere ateo e a causa delle sue convinzioni politiche.

David Grossman studia filosofia e teatro all’Università Ebraica di Gerusalemme. Nel 1984 vince il Premio del Primo Ministro per il lavoro creativo. Vive a Mevasseret Zion, vicino a Gerusalemme. È sposato ed è padre di tre figli – Jonathan, Ruth ed Uri – quest’ultimo muore nel 2006 durante la guerra del Libano. Un accadimento tragico che è alla base di uno dei suoi lavori più celebri.

Viene considerato tra i più grandi scrittori e romanzieri contemporanei, a piacere è il suo stile semplice ma avvincente. Qualcuno con cui correre e Ci sono bambini a zig zag sono i suoi libri più famosi. Superficialmente sembrano adatti a un pubblico giovane, in realtà toccano temi universali e molto profondi.

Che tu sia per me il coltello e Vedi alla voce: amore sono dei componimenti più sperimentali. Il secondo possiede un’architettura complessa e uno stile originale. Racconta la Shoah con gli occhi di un bambino, figlio di sopravvissuti, utilizzando mezzi espressivi atipici, mettendo in atto salti temporali e creando dei viaggi fantastici che vengono compiuti da personaggi singolari.

A un cerbiatto somiglia il mio amore racconta le vicende di una madre che ha un figlio impegnato in un’incursione militare in Libano. Attraverso una storia personale, racconta quella di una nazione intera. Sembra ripercorrere la vicenda autobiografica che lo vede perdere il figlio giovanissimo. Il vento giallo, il saggio sulla popolazione palestinese nei territori occupati dagli israeliani, ha dato vita a polemiche nel suo Paese, ma è stato molto apprezzato all’estero.

David Grossman è un attivista che sostiene la sinistra israeliana. Critica la politica governativa rispetto ai trattamenti riservati ai palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Sostiene, però, la sua patria durante la guerra con il Libano del 2006. Insieme a Amos Oz e Abraham Yehoshua parla in una conferenza stampa per spingere affinché venga trovato un accordo di pace.

Due giorni dopo, suo figlio Uri, a 20 anni, militare di leva in guerra, viene ucciso da un missile anticarro durante un’operazione delle Forze di Difesa Israeliane per massimizzare quanto contro Hezbollah poco prima che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu imponga il cessate il fuoco. Un avvenimento tragico che spinge lo scrittore ad aumentare il suo impegno nel dialogo fra musulmani e arabi.

Nel 2015 esprime il sostegno a Netanyahu per quanto riguarda la politica nei confronti dell’Iran, e condanna duramente la strage ai danni della redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.