Federico Fellini nasce a Rimini il 20 gennaio 1920, è un regista, sceneggiatore, fumettista, attore e scrittore italiano, considerato da sempre uno dei migliori e più importanti registi della storia del cinema.
In circa quarant’anni rappresenta una gran quantità di personaggi indimenticabili, in decine di pellicole, da Luci del varietà del 1950 a La voce della Luna del 1990. Le sue opere sono colme di satira, ma vi si legge sempre una sottile e velata malinconia; creazione uniche, dallo stile visionario e onirico.
I film più celebri di Fellini, conosciuti in tutto il mondo, sono La strada, Le notti di Cabiria, Amarcord e 8½, che hanno vinto l’Oscar al miglior film in lingua straniera, ma anche La dolce vita e I vitelloni. L’attore e regista è candidato 12 volte al Premio Oscar, vince nel 1993 l’Oscar alla carriera, oltre a due Festival di Mosca (1963 e 1987), la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.
È uno dei registi più significativi della storia del cinema, in grado di orchestrare in maniera abile e sapiente le immagini, i ritmi narrativi, le visioni. Alla fine degli anni Trenta, il giovane Fellini non ha nemmeno 20 anni e vive stabilmente a Roma. Nella capitale frequenta il mondo dell’avanspettacolo e della radio, e inizia a scrivere copioni e gag. Nel 1943 conosce Giulietta Masina, che interpreta il personaggio di Pallina, ideato da lui stesso, e i due si sposano.
Durante la Grande Guerra collabora alle sceneggiature di alcuni grandi titoli, come Avanti c’è posto e Campo de’ fiori di Mario Bonnard e Chi l’ha visto? di Goffredo Alessandrini. Sceneggia poi alcune opere importanti del neorealismo, come Roma città aperta con Rossellini, In nome della legge con Germi, Senza pietà con Lattuada, con il quale esordisce alla regia all’inizio degli anni cinquanta, con Luci del varietà.
Nel 1952 Fellini dirige il suo primo film da solo, Lo sceicco bianco e, l’anno dopo, con I vitelloni, diventa famoso anche all’estero. Quando esce La dolce vita (1959), la pellicola suscita immediatamente scandalo, soprattutto per la disinvoltura con cui tratta situazioni erotiche e per la sua scelta di raccontare la caduta dei valori della società contemporanea.
Il momento più alto dell’arte di Federico Fellini è il 1963, con l’uscita di 8½, storia di un regista che racconta le sue crisi di uomo e di autore. Nel 1969 esce Fellini-Satyricon e gli anni Settanta si aprono con differenti pellicole in cui il passato riminese dell’uomo torna alla ribalta. Esce Amarcord, ritorno all’adolescenza, agli anni del liceo. Nel 1993, qualche mese prima di morire, il grande regista Federico Fellini riceve il suo quinto Oscar, alla carriera. Muore il 31 ottobre dello stesso anno a Roma per un infarto, ha 73 anni.