Vincent Willem van Gogh nasce il 30 marzo 1853 a Zundert, è un pittore olandese, uno dei più famosi al mondo. Nella sua vita realizza quasi 900 dipinti e più di mille disegni. Sono tanti anche gli schizzi provenienti dalle mani del pittore, mai portati a termine, oltre a molti appunti forse rivolti al desiderio di imitare i disegni artistici di provenienza giapponese.
Vincent van Gogh influenza l’arte del XX secolo, passa diversi anni della sua vita in balia di sofferenze e disturbi mentali. Un uomo tanto geniale e amato, quanto incompreso e addirittura disprezzato. Nonostante le critiche del padre, si appassiona immediatamente alla pittura, già da bambino iniziare a disegnare.
Figlio di un pastore protestante che cerca di impartire al piccolo Vincent regole e norme severe, van Gogh continua a coltivare la sua passione, fino a diventare un vero e proprio pittore, riconosciuto a livello internazionale e oggi di fama mondiale.
La sua attività di pittura inizia all’età di 27 anni, non più giovanissimo; tante opere dell’artista, tra cui anche le più famose, risalgono agli ultimi due anni di vita del pittore. I soggetti che ama riprodurre sono nature morte con fiori, dipinti con cipressi, paesaggi, campi di grano e girasoli, ma anche autoritratti.
A proposito di questi ultimi, c’è un aneddoto che tutti conoscono, che si studia ancora oggi nei libri di arte a scuola: la sera del 23 dicembre 1888 Vincent Van Gogh si taglia un orecchio con un rasoio, lo avvolge in un foglio di giornale e lo fa recapitare ad una donna. Un gesto di rabbia e disperazione. Nel suo noto Autoritratto con orecchio bendato l’uomo si raffigura con una benda sull’orecchio amputato. Il suo violento gesto di autolesionismo precede il suicidio, che avviene due anni dopo, a Auvers-sur-Oise, il 29 luglio 1890, all’età di 37 anni.
Una volta terminati gli studi, van Gogh lavora nella succursale della casa d’arte parigina Goupil e Cie, poi nelle sedi dell’Aja, di Londra e di Parigi. Nel 1875 viene trasferito definitivamente a Parigi, dove vive il fratello Theo, con cui trascorre molto tempo. Durante il suo periodo parigino l’artista scopre la pittura impressionista e si interessa all’arte e alle stampe giapponesi.
Nella capitale francese conosce tanti pittori, tra cui Gauguin e Lautrec, che apprezza molto. Tra le sue prime opere c’è I mangiatori di patate, con cui raffigura la sua simpatia verso gli umili e rappresenta “coloro che esprimono la dignità della propria umanità”. Alcuni degli altri dipinti più noti sono I girasoli, una serie realizzata tra il 1888 e il 1889, tra i soggetti preferiti dal pittore, La camera di Vincent ad Arles, Notte Stellata, con cui rappresenta alcuni ‘effetti della notte’, che diventano una delle maggiori preoccupazioni per van Gogh, realizzato del periodo in cui è ricoverato in manicomio.