La classificazione degli esseri viventi
La classificazione degli esseri viventi è un pilastro della biologia, disciplina che ci permette di organizzare e comprendere la straordinaria diversità della vita sulla Terra.
Questo mosaico di forme di vita, che spazia dai batteri ai mammiferi, viene ordinato in categorie basate su caratteristiche condivise, relazioni evolutive e linee di discendenza comuni.
Per poter individuare le specie viventi è necessario classificarli: questo processo consiste nella suddivisione in gruppi con conseguente assegnazione di un nome scientifico, ovvero la determinazione.
- Come classificare i viventi: i fossili
- Classificazione dei viventi oggi: la sistematica
- Come avviene la classificazione dei viventi: la nomenclatura binomia
- I regni dei viventi di Linneo e Whittaker
- Monere
- Protisti
- Il regno dei funghi
Come classificare i viventi: i fossili
I fossili sono resti o impronte conservate di organismi che vissero in epoche passate, ritrovati nei sedimenti terrestri. Possono includere parti dure come ossa e gusci, ma anche impronte, tracce lasciate da attività organiche o persino materiale organico fossilizzato. I fossili forniscono informazioni cruciali sulla storia della vita, sull’evoluzione degli organismi e sulle condizioni ambientali delle ere geologiche passate.
Ecco perchè attraverso lo studio dei fossili è possibile classificare le tappe evolutive principali della terra e la conseguente comparsa delle diverse forme di vita con la loro trasformazione.
La comparsa delle prime forme di vita sulla terra risale circa a 3,5 miliardi di anni fa con la presenza di forme unicellulari procariote ed eterotrofe, che si sono poi evolute nei diversi ambienti. Da qui possiamo sintetizzare le tappe fondamentali dell’evoluzione:
- 2,5 miliardi di anni fa: sviluppo del metabolismo autotrofo che ha consentito il graduale accumulo di ossigeno e ozono nell’ atmosfera;
- 1,5 miliardi di anni fa: comparsa delle cellule eucariote;
- 700 milioni di anni fa: passaggio alla pluricellularità;
- 400 milioni di anni fa: conquista delle terre emerse da parte di viventi con strutture di sostegno e protezione che escono dall’acqua.
Un contributo importante per la diversificazione degli esseri viventi è stato dato dal movimento delle placche, che ha favorito la separazione o unione delle terre emerse e la scomparsa o moltiplicazione delle fasce costiere e di mare poco profondo, portando a cambiamenti climatici importanti e creando nuovi ambienti.
Classificazione dei viventi oggi: la sistematica
La sistematica è il ramo della biologia che si occupa della classificazione e della nomenclatura degli organismi viventi in base ad alcuni caratteri distintivi. Si incentra infatti sullo studio delle somiglianze e delle differenze tra organismi per organizzarli in gruppi sistematici, come specie, generi, famiglie e ordini, seguendo una gerarchia
La categoria di base di questa scienza è la specie ovvero l’insieme degli individui simili tra loro in grado di riprodursi. Ad esempio, asino e cavallo si possono riprodurre, ma i muli (figli di un asino e di una cavalla) sono sterili proprio perché non appartengono alla stessa specie.
Una categoria più vasta è il genere, che raggruppa specie diverse con caratteristiche simili. Più generi simili con caratteristiche comuni rappresentano una famiglia e più famiglie generano un ordine.
Quando si raggruppano più ordini si ottiene la classe, ad esempio quella dei mammiferi è una classe formata dagli ordini cani, cavalli, mucche, balene, che allattano tutti i figli e partoriscono.
Mammiferi, pesci, anfibi, rettili, uccelli, cefalocordati e urocordati formano il phylum dei cordati quindi un phylum è formato da più classi.
Se uniamo i cordati con altri phyla (quali molluschi, anellidi, echinodermi, artropodi…) otteniamo il regno degli animali.
Come avviene la classificazione dei viventi: la nomenclatura binomia
La classificazione degli esseri viventi si basa sulla nomenclatura binomia proposta da Linneo nel 1753, che è valida ancora oggi.
Ogni specie viene indicata con doppio nome latino in corsivo, il primo scritto con la lettera maiuscola e il secondo con la minuscola: utilizzando solamente il primo nome si indica il genere, mentre la specie è data dal doppio nome.
Ad esempio, il cavallo e l’asino appartengono allo stesso genere (Equus), ma non alla stessa specie. Infatti Equus caballus e Equus asinus sono rispettivamente il cavallo e l’asino.
Anche il cane e il lupo appartengono allo stesso genere (Canis), ma Canis familiaris è il cane che abita le nostre case e ci tiene compagnia mentre Canis lupus è il lupo selvatico che vive in libertà.
I regni dei viventi di Linneo e Whittaker
Linneo propose la classificazione degli esseri viventi in due regni: animale e vegetale.
Nel 1969, il biologo Robert Whittaker (1920-1980) decise di basarsi sulla distinzione del tipo di cellula e in questo modo gli organismi vennero suddivisi in cinque regni:
- Il regno delle MONERE comprende gli organismi procarioti autotrofi (come le alghe azzurre) ed eterotrofi (come i batteri);
- Il regno dei PROTISTI comprende organismi eucarioti unicellulari autotrofi e eterotrofi;
- Il regno dei FUNGHI comprende organismi eucarioti pluricellulari eterotrofi e dotati di una parete cellulare formata da chitina o cellulosa;
- Il regno delle PIANTE comprende eucarioti pluricellulari e autotrofi dotati di cellule con parete di cellulosa (vegetali di terraferma e alghe);
- Il regno degli ANIMALI comprende organismi eucarioti pluricellulari eterotrofi, mobili, privi di parete cellulare che vivono in tutti gli ambienti.
Monere
Il regno delle monere comprende le alghe azzurre e tutti i batteri. Questi organismi procarioti sono molto semplici e alcuni di essi vivono in condizioni estreme di temperatura, acidità e salinità al limite delle possibilità di vita. Ecco perchè possiamo trovarli nelle profondità marine, nelle solfatare, nei giacimenti petroliferi. I batteri possono essere:
- AUTOTROFI quando sono in grado di nutrirsi da soli;
- ETEROTROFI quando hanno bisogno di nutrirsi di altri organismi;
- AEROBI quando vivono in presenza di ossigeno;
- ANAEROBI non sono in grado di vivere in presenza di ossigeno;
- TERMOFILI quando vivono in ambienti con temperature elevate;
- ALOFILI se vivono in acque molto salate;
- METANOGENI se vivono in simbiosi con l’intestino dei ruminanti.
Protisti
Il regno dei protisti comprende organismi molto diversi fra loro, ma tutti con cellula eucariote. Sono tutti organismi unicellulari, eterotrofi, parassiti oppure autotrofi. Possiamo distinguere due grandi gruppi di protisti:
- i PROTOZOI sono eterotrofi che si riproducono per scissione o per gemmazione. Possono essere innocui oppure parassiti pericolosi (come la malaria);
- le ALGHE UNICELLULARI sono fotosintetiche e vivono in acque superficiali salate e dolci. Formano il fitoplancton, l’insieme degli organismi autotrofi fotosintetici presenti nel plancton.
Il regno dei funghi
Il regno dei funghi comprende organismi unicellulari o pluricellulari privi di tessuti e caratterizzati dal fatto di essere eterotrofi. Le loro cellule sono eucariote e provviste di parete.
La loro funzione è importante poiché con i batteri demoliscono la materia organica e la riciclano. Si possono suddividere in:
- Le specie unicellulari sono i lieviti. Sono decompositori di resti di vegetali e si riproducono quasi sempre in modo asessuato per gemmazione. Ad esempio, la produzione di anidride carbonica da parte dei lieviti determina la lievitazione del pane e della pizza. Le camere d’aria che troviamo nel pane derivano dalla formazione di bolle di anidride carbonica che si sviluppano nell’impasto nel corso della lievitazione;
- Le specie pluricellulari sono le muffe e i funghi veri e propri.
I funghi possono essere:
- PARASSITI delle piante, di animali ma anche dell’ uomo. Vivono sottraendo le sostanze necessarie per il loro nutrimento ad altri organismi vivi;
- SAPROFITI prendono le sostanze nutritive da organismi morti o da resti di materiali organici;
- SIMBIONTI vivono in associazione con altre specie e da questa unione si crea un vantaggio reciproco. Ad esempio esistono funghi che vivono a stretto contatto con le radici delle piante e facilitano l’assorbimento dell’acqua. Nel frattempo loro ottengono sostanze organiche per il loro nutrimento.