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La struttura interna della Terra: crosta, mantello e nucleo

Terry Costanzo

Terry Costanzo

DOCENTE DI SCIENZE

Nata a Prato nel 1975, ha frequentato il liceo linguistico Carlo Livi di Prato perché grande amante delle lingue, passione che le è rimasta anche se in quinta liceo è stata folgorata dalla chimica. È quindi approdata all'Università di Farmacia a Firenze Rifredi, corso di laurea Chimica e Tecnologia Farmaceutica(CTF). Dopo anni di grande sacrificio ed impegno, terminati gli stud, è arrivata a Milano ed ha lavorato presso un’ azienda chimica occupandosi di ricerca clinica con il ruolo di CRA. Si è occupata di sperimentazioni cliniche e ha imparato tantissime cose sulla ricerca e sul mondo farmaceutico in genere. Collabora da ormai 9 anni con l'Istituto Montini, che le dà la possibilità di entrare in contatto con i giovani e di tenersi sempre aggiornata.

L’interno della Terra è un mondo nascosto e complesso, strutturato in diverse zone concentriche ciascuna con caratteristiche e funzioni uniche per la dinamica del nostro pianeta.

Questo articolo vi guiderà in un viaggio attraverso le principali divisioni della Terra: la crosta, sottile e fragile strato esterno su cui viviamo; il mantello, una vasta regione solida ma plastica che si estende per migliaia di chilometri sotto di noi; e il nucleo, il cuore pulsante del campo magnetico terrestre.

Ogni strato gioca un ruolo fondamentale nei fenomeni geologici che osserviamo in superficie, dai terremoti all’attività vulcanica, e nasconde segreti sulla formazione e l’evoluzione del nostro pianeta che si rivelano utilissimi per i geologi, gli esperti che studiano la storia, l’origine e la struttura interna della Terra.

Com’è formata la struttura interna della Terra

Quando si tratta di suddividere gli strati interni della Terra è impensabile poterlo fare con precisione in quanto la profondità effettiva sarebbe di 6370 km e con le strumentazioni più sofisticate si possono raggiungere profondità massime di 11-12 km.

I geologi hanno ipotizzato che la Terra sia suddivisa in cinque strati principali:

  • la litosfera arriva a circa 100 km sotto il livello del mare. È costituita da crosta e parte del mantello superiore;
  • l’astenosfera è profonda circa 700 km sotto il livello del mare. E’ una parte del mantello in cui si ipotizza la presenza di roccia fusa;
  • la mesosfera, da 700 a 2900 km circa;
  • il nucleo esterno, da 2900 a 5150 km circa e composto principalmente da nichel, ferro, silicio e zolfo;
  • il nucleo interno, fino a circa 6370 km di profondità e composto principalmente da nichel e ferro.

L’interno della Terra: crosta, mantello e nucleo

La Terra può essere suddivisa in diversi strati. Dall’esterno verso l’interno troviamo:

  • la crosta, detta anche SIAL per la presenza di Silicio (Si) e Alluminio (Al). Rappresenta lo strato più esterno e sottile del nostro pianeta, funzionando come la pelle che avvolge e protegge gli strati interni più densi e caldi. Si divide in crosta continentale (crosta terrestre sotto la parte continentale e in piccole porzioni anche sotto le acque) e crosta oceanica (corrisponde alle aree sommerse dall’oceano ed è di recente formazione);
  • il mantello, detto anche SIMA per la presenza di Silicio (Si) e Magnesio (Mg). Si divide in mantello litosferico (è la parte più rigida della Terra ed è suddivisa in zolle o placche), mantello astenosferico (è uno strato fluido con elevate temperature a circa 200 km di profondità), mantello inferiore (composto da materiale molto densi e rigidi);
  • il nucleo, detto anche NIFE per la presenza di Nichel (Ni) e Ferro (Fe). Si divide in nucleo esterno (composto da materiali fluidi) e nucleo interno (sottoposto a pressioni estremamente elevate).

Le deformazioni della crosta terrestre

La crosta terrestre subisce trasformazioni sia in superficie (causate dagli agenti atmosferici) che in profondità (causate da variazioni di temperatura e pressione).

Quando le trasformazioni che subiscono le rocce sono prolungate nel tempo e la forza che vi agisce è particolarmente forte allora non possono più tornare alle condizioni iniziali, ed ecco che si deformano in due modi principali:

  • DEFORMAZIONI CLASTICHE portano alla formazione di faglie (quando in seguito a rottura le masse rocciose scorrono e si spostano) e di fratture (quando le rocce si rompono senza spostamenti reciproci);
  • DEFORMAZIONI PLASTICHE generano pieghe (le rocce si deformano senza rompersi) e ripiegamenti (successione di pieghe).

La crosta terrestre: tipologie di faglie

Le faglie sono trasformazioni delle rocce che scorrono l’una rispetto all’altra.

Esistono diversi tipi di faglie che possiamo suddividere in base alla modalità di scorrimento lungo il piano di faglia:

  • VERTICALI e OBLIQUE, in cui si formano un tetto (parte più alta) e un letto (parte più bassa);
  • INVERSE e DIRETTE, in cui il tetto reciprocamente sale o scivola verso il basso;
  • TRASCORRENTI, in cui lo spostamento avviene in orizzontale.

La crosta terrestre continentale

La crosta terrestre si divide in due tipologie principali, distinte sia per composizione che per spessore: le aree continentali e quelle oceaniche. La crosta continentale, caratterizzata da uno spessore medio di circa 30-50 km, è composta prevalentemente da rocce silicee, come il granito, che la rendono meno densa ma più spessa rispetto alla sua controparte oceanica.

Le aree continentali ospitano la maggior parte delle terre emerse del pianeta, dalle catene montuose agli altopiani. Tutte queste terre hanno subito trasformazioni nel tempo, formando strutture geologiche diverse che possiamo classificare come:

  • CRATONI sono le aree più antiche della zona continentale ricche di oro, rame, nichel e ferro, stabili e appiattite. Si sono formate più di 3 miliardi di anni fa;
  • OROGENI sono catene montuose formatesi ai margini dei cratoni perché sottoposte a forze molto violente;
  • FOSSE TETTONICHE sono valli sprofondate o depressioni delimitate da più faglie e sono dovute a forze tettoniche distensive;
  • ISOLE sono zone emerse da un bacino oceanico o lacustre. Possono essersi staccate da un continente, oppure possono formarsi per un accumulo di organismi (come gli atolli corallini) o possono essere la parte emersa di catene montuose sottomarine.

La crosta terrestre oceanica

Diversamente dalla crosta terrestre, la crosta oceanica, con uno spessore medio di soli 5-10 km, è composta principalmente da basalto, una roccia magmatica più densa e scura. Questo strato sottile riveste i fondali oceanici, caratterizzati da grandi catene montuose sottomarine e profonde fosse oceaniche.

La crosta oceanica, partendo dalla costa si può suddividere come:

  • PIATTAFORMA CONTINENTALE è la zona meno profonda degli oceani e corrisponde alla regione costiera. Raggiunge circa 200 metri di profondità in mare aperto;
  • SCARPATA CONTINENTALE è la zona nella quale la pendenza del fondale marino aumenta bruscamente ;
  • PIANURA ABISSALE è il fondale marino vero e proprio, che arriva fino a 3900 km circa di profondità. Può essere caratterizzata da strutture legate alla tettonica delle placche, come ad esempio le fosse, lunghe fessure strette e profonde al di sotto delle acque dove avvengono fenomeni sismici e vulcanici; e le dorsali, catene montuose sommerse alte in media 2000 km. Raggiungono una lunghezza totale di circa 70000 km.