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Larussa Bocchino Meloni Fonte foto: ANSA

Arianna Meloni e La Russa: "Libro di Bocchino a scuola". È bufera

Arianna Meloni e La Russa vorrebbero che il libro di Italo Bocchino sia inserito tra i libri di testo a scuola: la reazione polemica in casa Pd

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Sta facendo discutere la proposta lanciata da Arianna Meloni e Ignazio La Russa di inserire il libro di Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra“, tra quelli di testo nelle scuole. I due hanno proposto l’iniziativa al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Decisamente in disaccordo con i due esponenti di Fratelli d’Italia sono i politici dell’opposizione, in particolare i dem Malpezzi e Orfini che hanno attaccato: “Nessun ministro può imporre testi negli istituti“. Ma polemiche e tensioni si sono verificate anche alla presentazione del libro alla Gnam di Roma. Ecco cosa è successo.

La presentazione del libro di Italo Bocchino con La Russa

Il libro di Italo Bocchino è stato presentato alla Gnam di Roma. All’evento erano presenti sia il presidente del Senato Ignazio La Russa che la responsabile della segreteria di FdI Arianna Meloni, sorella della premier.

Durante la presentazione si sono registrati i primi attimi di tensione quando un uomo, poi allontanato dalle forze dell’ordine, si è avvicinato al palco chiedendo di intervenire e denunciando che, per la prima volta in quello spazio, al pubblico non era stata data la possibilità di parlare. Nel corso dell’evento ha preso la parola La Russa definendo “Perché l’Italia è di destra” un libro “di verità contro le bugie delle sinistra. Una tua moral suasion ci starebbe visto che la sinistra racconta le bugie nelle scuole”.

Le parole di Arianna Meloni e Ignazio La Russa sul libro di Italo Bocchino

Il presidente del Senato ha continuato a parlare del testo di Bocchino sostenendo, come riporta La Repubblica, che “vanno rivalutati quelli che stavano nel settore giusto della parte sbagliata” della Resistenza. E a questo proposito ha citato anche la celebre frase di Luciano Violante su chi era “nel settore giusto dalla parte sbagliata” della Resistenza.

“Il politicamente corretto si esercita ormai in tutti rami del giornalismo, dell’arte e della terminologia” , ha detto difendendo i valori di “Dio, patria e famiglia” “criticati dalla sinistra”.

Dello stesso parere di La Russa, anche Arianna Meloni, lasciando l’evento, ha affermato che “Il libro di Bocchino Perché l’Italia è di destra, se lo distribuiamo nelle scuole facciamo una cosa sana, è una raccolta di dati, una storia vera, non è un libro né fazioso, né di parte, una storia reale, va letto con attenzione”.

Le critiche dell’opposizione

Nettamente contrari a quanto dichiarato da La Russa e Arianna Meloni, sono gli esponenti dell’opposizione. Sui social è insorta Simona Malpezzi del Pd: “Fortunatamente nessun ministro in Italia può intervenire sull’adozione dei libri di testo e la nostra costituzione antifascista è molto chiara essendo nata da chi si era opposto al minculpop e al pensiero unico. Di cui noi non abbiamo nostalgia”.

Un altro deputato del Partito Democratico, Matteo Orfini ha commentato: “Sì lo so che conoscete già la statura dell’uomo e che avete un giudizio abbastanza radicato di come svolga la sua funzione. Però ci tenevo a segnalarvi questa perla della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa. (E soprattutto: smettetela di dire le bugie ai bambini)”.

Di cosa parla il libro “Perché l’Italia è di destra”

Italo Bocchino ha recentemente scritto il libro “Perché l’Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra”, pubblicato da Solferino editore. Il volume è stato presentato il 3 ottobre 2024 alla Gnam di Roma. Nella descrizione della stessa casa editrice si legge che è “un’analisi ricca di dati, notizie e vis polemica” che riflette “in modo originale e provocatorio attorno ai grandi temi da affrontare una volta per tutte nel XXI secolo, prima fra tutti la questione demografica e, strettamente collegata, quella dei flussi migratori”. È stato scritto da un politico di centrodestra, per questo motivo non può essere considerato privo di un determinato condizionamento politico.