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Troppo caldo a scuola: protestano tutti iStock

Troppo caldo a scuola, è bufera: protestano docenti e genitori

Il caldo torrido sta rendendo difficile la vita scolastica negli istituti italiani: protestano tutti, dai docenti ai genitori, dai nidi alle superiori

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

È un’altra estate rovente quella che si sta affrontando in tutto lo Stivale. Le temperature sono ormai elevate e si prevedono ulteriori picchi a inizio luglio. Tra coloro che patiscono maggiormente questa situazione sono coloro che devono frequentare gli istituti scolastici, tra studenti e professori alle prese con gli ultimi appuntamenti con l’esame di Maturità e altri impegnati nelle attività estive.

Fa troppo caldo a scuola. Non si può insegnare con 40 gradi”: a lanciare un allarme è il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei diritti umani, ma a protestare sono anche i genitori con figli che frequentano asili nido e scuole dell’infanzia.

Troppo caldo a scuola per insegnare: l’allarme

Già da inizio giugno le temperature si sono fatte roventi in gran parte d’Italia e a preoccupare tutti, dai docenti ai genitori, sono le prime settimane di luglio, con picchi previsti fino a 40 gradi. Non solo gli esami di Stato si sono svolti in giornate torride, ora anche le altre attività scolastiche estive sono minacciate, così come l’inizio delle lezioni del prossimo anno scolastico, a settembre.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei diritti umani ha alzato la voce: “Le condizioni meteo sono troppo estreme per garantire condizioni ambientali compatibili con i principi costituzionali di tutela della salute“.

Come sarà possibile frequentare le aule scolastiche con temperature così elevate? Il Coordinamento ha richiesto con urgenza “l’avvio di un piano nazionale per l’adattamento climatico delle scuole, con priorità per le Regioni del Centro-Sud”, idealmente con l’interessamento del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Esame di Maturità 2025 rovente: proteste e soluzioni

Il Coordinamento si era già espresso a proposito delle condizioni meteorologiche durante l’esame di Stato: “Migliaia di studenti e docenti devono affrontare prove determinanti in condizioni ambientali al limite della sostenibilità”. L’ente aveva quindi lanciato alcune proposte concrete, rivolte direttamente al MIM, come l’attivazione di una task force per monitorare le criticità legate al caldo nelle sedi d’esame, oppure la richiesta di fondi straordinari per dotare le scuole di impianti di climatizzazione portatili. Un’altra richiesta del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei diritti umani era la predisposizione di protocolli di tutela della salute per studenti e personale scolastico durante eventi climatici estremi.

Come riporta Tgcom24, ad oggi non sono stati stabiliti valori precisi per la temperatura nelle scuole. A suggerire quali dovrebbero essere è lo studio “Sicurezza e Benessere nelle scuole” dell’INAIL, secondo il quale la temperatura ideale per le attività didattiche dovrebbe oscillare tra i 19-22°C in inverno e i 24-26°C in estate, con un’umidità relativa rispettivamente del 40-50% e 50-60%.

A fare da apripista per una futura legislazione attenta a tale questione è stato il Veneto, che con la Delibera n. 1887 del 1997 aveva già stabilito specifici limiti di temperatura e umidità per i luoghi di lavoro.

Troppo caldo ai nidi e all’infanzia, la protesta dei genitori (e la petizione)

“Siamo costretti a ritirare i bimbi”, è la protesta dei genitori, a Bologna, di bambini delle scuole dell’infanzia e dei nidi della città.

Un malcontento che ha portato un gruppo di genitori a indire una petizione online su Change.org che chiede l’installazione di climatizzatori negli istituti: “Le condizioni sono diventate insopportabili, le temperature interne raggiungono i quaranta gradi e non esiste una zona d’ombra esterna”, hanno denunciato. Le temperature troppo elevate stanno inoltre costringendo i genitori ad assentarsi dal lavoro per “ritirare i bambini all’ora di pranzo per evitare le ore più calde”, come riporta Bologna Today.

“Il decreto 81/08 indica chiaramente le direttive per garantire un clima lavorativo salubre, ma in questo caso non sono rispettate. É urgente installare condizionatori d’aria per rendere la scuola un ambiente sicuro e confortevole per chiunque”, protestano mamme e papà dei bambini coinvolti, lanciando il loro appello finale: “Chiediamo il vostro sostegno per sollecitare le autorità competenti a prendere misure immediate”.

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