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Maturità boicottata, Valditara conferma: "Così cambierò l'esame"

Di fronte ai casi di Maturità "boicottata", il ministro Valditara ha confermato l'intenzione di introdurre la bocciatura: "Così cambierò l'esame"

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha confermato che cambierà l’esame di Stato introducendo anche una norma per evitare i casi della Maturità “boicottata”. Per gli studenti che decideranno di fare scena muta volontaria all’orale, il ministro ha ribadito che sarà prevista la bocciatura.

Valditara conferma la bocciatura per chi “boicotta” la Maturità

Il ministro Giuseppe Valditara ha confermato la sua volontà di introdurre la bocciatura per gli studenti che si rifiuteranno di sostenere la prova orale dell’esame di Stato volontariamente dopo i casi di scena muta per protesta che si sono verificati alla Maturità 2025. Nonostante le critiche, il ministro non ha intenzione di fare dietro front, come ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera.

Con questa norma voglio dare un forte messaggio in linea con la Costituzione – ha detto -. C’è un problema importante nella società italiana ed è il rapporto con la regola. Troppo spesso non è chiaro che la regola si rispetta, così come si rispettano le persone: all’esame ci sono commissari che dedicano il proprio tempo ad una funzione sancita dalla nostra Costituzione”.

Per il ministro, dietro ai gesti di protesta degli studenti alla Maturità 2025 c’è “una difficoltà ad affrontare le prove”. Mentre “la scuola serve anche come palestra per imparare ad affrontare le difficoltà“, ha aggiunto.

La sua “preoccupazione” sta nel “messaggio diseducativo che la legittimazione di tali gesti rischia di lanciare – ha precisato -. Se si consentisse di rifiutare senza conseguenze di sottoporsi all’esame, sarebbe legittimo rifiutare tutto ciò che non ci piace“. Al contrario, “dobbiamo piuttosto insegnare ai giovani che ci sono modalità democratiche per cambiare le regole che non ci piacciono”.

Come cambierà l’esame di Maturità

L’annuncio della norma contro il “boicottaggio” si inserisce in un progetto più ampio di riforma della Maturità, che il ministro Valditara aveva già in programma. Uno dei primi cambiamenti, ha spiegato, sarà il recupero della dizione tradizionale “Maturità” al posto di “esame di Stato”.

Per quanto riguarda la struttura, i due scritti (tema di italiano e seconda prova caratterizzante) rimarranno invariati. La vera trasformazione riguarderà l’orale, che dovrà servire a valutare non solo le conoscenze e le competenze, ma soprattutto “il grado di maturità dello studente, quello che ha assorbito nel percorso scolastico, il suo grado di responsabilità e autonomia”, ha precisato Valditara.

In questo senso, il ruolo dei docenti interni, che conoscono a fondo i ragazzi, sarà “fondamentale”, mentre i commissari esterni avranno il compito di “validare e certificare la legittimità di un percorso di 5 anni e le relative prove finali”.

Cos’ha detto Valditara sugli Invalsi 2025

Durante l’intervista, Giuseppe Valditara ha anche affrontato le criticità emerse dagli esiti delle prove Invalsi 2025, che hanno mostrato come quasi la metà dei maturandi non raggiunga livelli sufficienti in italiano e matematica specialmente nel Meridione.

Pur evidenziando i “risultati molto positivi” ottenuti contro l’abbandono scolastico (con proiezioni al di sotto del target europeo del 9% per il 2030), il ministro ha ribadito la necessità di “investire sempre più risorse in ‘Agenda Sud’ e, soprattutto, di “modificare i programmi per potenziare l’insegnamento di italiano e matematica”.

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