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Scena muta Maturità IPA

Maturità, scena muta volontaria: cosa pensano prof vip e esperti

Cosa pensano prof vip e esperti dei casi di scena muta all'orale dell'esame di Maturità? Il punto di vista di Galiano, Schettini, Maggi e Crepet

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Sono tra gli argomenti più discussi su social, tv e giornali. Stiamo parlando dei casi di scena muta volontaria all’orale dell’esame di Maturità 2025 messi in atto da alcuni studenti per protestare contro il sistema di valutazione della scuola italiana. Nel merito, sono intervenuti anche molti prof vip e esperti. Scopriamo insieme cosa pensano.

Cos’ha detto prof Galiano sui casi di scena muta alla Maturità

Si diffonde la protesta dei maturandi che fanno scena muta volontaria all’orale della Maturità. Il caso non è passato inosservato e sta continuando ad animare il dibattito pubblico. C’è chi è d’accordo con gli studenti e chi è fortemente critico. Tra questi ultimi c’è anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha annunciato una nuova norma per bocciare chi decide di “boicottare” il colloquio dell’esame.

Ma cosa ne pensano i prof? Per l’insegnante e scrittore Enrico Galiano, le critiche avanzate da questi maturandi “non sono infondate”, ha detto intervistato da La Repubblica. Il punto, secondo il docente, non è dire se questi studenti hanno ragione oppure no, ma capire che “questi ragazzi ci stanno parlando“.

“I diciannovenni che si sono esposti – ha detto Galiano – parlano di un sistema ultracompetitivo che li sta facendo finire dallo psicologo. Prima di dire che sono sciocchezze, andrebbero ascoltati e, poi, bisognerebbe dare una risposta sia sulla Maturità che sulla scuola tutta”.

Prof Galiano ha ammesso: “Non amo molto il modo in cui hanno protestato, perché è una sottrazione. Si poteva agire in un altro modo: fare l’esame tutto, per esempio, farlo bene, spaccare. E poi rifiutare il voto. Mettere tutto a verbale: ‘Questo sistema non mi rappresenta. E vi dico come lo cambierei’”.

Per l’insegnante “la strategia della protesta è da rivedere“. Ma, ha evidenziato, “a 19 anni è difficile essere strategici“.

Perché la protesta “va fatta in un’altra maniera” per prof Schettini

Anche per Vincenzo Schettini, il celebre prof de ‘La fisica che ci piace’, “la protesta va fatta in un’altra maniera“, ha detto in un video sui social. Pur sottolineando che “sono convinto che ci sia dietro un disagio”, che “dietro a quella protesta c’è qualcosa di importante”, lui al posto degli studenti avrebbe agito diversamente.

Avrei fatto un orale da urlo – ha spiegato -, mostrando la mia preparazione e la mia capacità di confrontarmi con gli altri e al momento dell’assegnazione del punteggio avrei detto ai professori: ‘Io ho fatto il mio orale, ho dimostrato la mia preparazione e ho dimostrato chi sono e quanto io ci tenga alla conoscenza e alla cultura, però rifiuto il punteggio per protesta”.

Perché la protesta degli studenti “è giusta” per prof Maggi

“Comunque la si pensi, questi episodi mettono in evidenza due cose importanti”, ha scritto Andrea Maggi, insegnante protagonista de ‘Il Collegio’, in una lettera pubblicata su Il Gazzettino.

“Da una parte un evidente disagio degli studenti nei confronti di un sistema di istruzione con cui non si sentono in sintonia – ha spiegato il prof -. Dall’altra la scuola che è prima ipocrita e poi indulgente“. Secondo Maggi, infatti, le proteste dei maturandi hanno messo in luce un paradosso: mentre la quasi totalità degli studenti passano all’esame di Maturità, i dati delle prove Invalsi 2025 “ci dicono che in Italia un giovane su due finisce le superiori senza un livello base in italiano e matematica”.

Prof Maggi ha proseguito: “Il sistema-istruzione italiano fa sì che si promuovano tutti per dire a se stesso che funziona bene; in altre parole, per autoassolversi”. In questo contesto, “gli studenti che hanno protestato, piaccia o no, ci hanno consegnato un messaggio di certo scomodo, ma che non possiamo ignorare: i giovani non vogliono più essere presi in giro. E in questo senso la loro protesta è giusta“, ha concluso.

Cosa pensa Crepet su chi ha fatto scena muta volontaria all’orale

Parlando della studentessa di Belluno che ha rifiutato di sostenere l’orale della Maturità, in un’intervista a Il Messaggero il noto psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha detto: “È stata quanto meno ingenua. In tanti anni di scuola si è chiesta solo alla fine perché nessuno l’abbia mai ascoltata e capita”.

Secondo l’esperto “sulle motivazioni ha anche ragione” perché “è vero che la scuola non capisce i ragazzi“. Ma c’è un doppio problema a suo avviso. Uno ha a che fare con il tempismo della contestazione: “Protestare adesso, quando stai uscendo dal sistema scolastico, che senso ha? Non serve a niente”, ha affermato.

Il secondo sta nell’oggetto della protesta: “Se l’è presa con l’unica cosa con cui non doveva prendersela“, ovvero i voti.

A detta dello psichiatra, i giovani di oggi “non accettano la valutazione, ma non è possibile affrontare la vita con questo atteggiamento“.

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