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calcoli alla lavagna Fonte foto: 123rf

Discalculia: cos'è e come riconoscerla

Tutto quel che c'è da sapere sulla discalculia. Dal come riconoscerla a come agire.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

La discalculia rientra tra i disturbi dell’apprendimento noti anche come DSA. Nello specifico, si tratta della difficoltà nel comprendere i numeri e i concetti legati ai calcoli e alla matematica in generale.

Si tratta di una situazione più comune di quanto si pensi e che non coinvolge il livello di apprendimento di chi ne soffre. Ciò nonostante è importante riconoscerla per tempo al fine di mettere in atto tutti gli ‘aggiustamenti’ in grado di far vivere una vita serena allo studente.

Discalculia: cos’è e perché è importante riconoscerla

Come già accennato la discalculia è un problema legato alla difficoltà nel fare calcoli e nel comprendere i concetti matematici. Si tratta quindi di un disturbo specifico dell’apprendimento che va a influenzare diversi aspetti come la comprensione dei numeri, la capacità di calcolo e la possibilità di risolvere dei problemi matematici. Appartenente ai disturbi del neurosviluppo, la discalculia non ha niente a che vedere con l’intelligenza di chi ne soffre. Si tratta però di una condizione permanente che se non riconosciuta e trattata può portare a problemi sempre più seri nell’apprendimento e nel successivo rendimento scolastico.

Sebbene sia meno frequente rispetto ad altri problemi di DSA, la discalculia si divide in due livelli. C’è infatti la così detta discalulia primaria,che riguarda solo i numeri, e quella secondaria che, invece, si accompagna ad altri problemi dell’apprendimento come la disgrafia o la dislessia. Per via della sua bassa incidenza è spesso difficile da riconoscere. Motivo per cui è importante prestare maggior attenzione a ogni problema con i numeri e a ciò che vi si può celare dietro.

Quali sono i sintomi e le cause della discalculia

Per riconoscere i sintomi della discalculia è importante prestare molta attenzione ai bambini, fin dalla più tenera età. In questo modo sarà infatti possibile notare fin dai primi segnali eventuali problemi. Tra i sintomi da non sottovalutare e che se messi insieme portano proprio a un quadro che si riferisce a questo problema, ci sono:

  • Incapacità di fare i calcoli a mente;
  • Difficoltà nel comprendere i concetti matematici di base;
  • Incapacità di mettere in ordine i numeri;
  • Difficoltà nello scrivere i numeri;
  • Scarsa capacità di risolvere problemi matematici;
  • Difficoltà nel memorizzare le tabelline;
  • Estrema difficoltà nell’eseguire addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione;
  • Ansia legata alla matematica;
  • Difficoltà nell’organizzare i numeri;
  • Incapacità di tenere traccia dei passaggi di un problema o di una formula.

La maggior parte di questi sintomi sono evidenti quando i bambini vanno a scuola e iniziano a relazionarsi con i primi calcoli. Per questo motivo, nella maggior parte dei casi, la discalculia viene diagnosticata intorno o dopo i sette anni di età.

Andando invece alle cause legate a questo disturbo specifico dell’apprendimento, è importante riconoscere che, a oggi, non sono ancora del tutto note. Si pensa, però, che come per gli altri disturbi, ci siano alla base diversi fattori scatenanti come una problematica ereditaria, la nascita prematura o la presenza di altri problemi correlati e legati all’attenzione e al linguaggio. In ogni caso, come già accennato, non si tratta di una problematica che intacca l’intelligenza di chi ne soffre. E con le opportune modifiche nell’insegnamento e a casa è possibile dare al bambino tutti gli strumenti per studiare con serenità e per procedere senza problemi con l’apprendimento scolastico.

Come si ottiene la diagnosi di discalculia

Come per ogni altro disturbo specifico dell’apprendimento esiste tutto un iter da seguire per poter ottenere una diagnosi e, cosa ancor più importante, per capire al meglio qual è il problema con il quale ci si dovrà raffrontare. Nello specifico, per la discalculia, esistono dei test appositamente studiati al fine di comprendere se ci si trova davanti a un DSA e, nel caso, con che grado o livello si ha a che fare. Avevamo già visto che la discalculia è possibile in versione primaria e secondaria e la valutazione con personale medico esperto può ovviamente identificare anche questo aspetto, portando alla luce eventuali altri disturbi dell’apprendimento non ancora identificati.

Per quanto riguarda i test, questi mirano a valutare la capacità di leggere e scrivere i numeri, l’abilità nell’eseguire i calcoli, il livello di competenza che si ha nel calcolo stesso, la capacità di comprendere e risolvere un problema matematico e la comprensione degli ordini di grandezza dei numeri e degli insiemi. Il tutto avviene attraverso prove standardizzate che si basano, ovviamente, sul livello di istruzione scolastica del bambino o del ragazzo. Una volta ottenuta la diagnosi questa è solitamente definitiva perché come già detto, si tratta di un disturbo specifico dell’apprendimento che non si cura ma che si impara a gestire con il tempo.

Come agire in caso di discalculia

Quando ci si trova davanti a un problema di discalculia (così come avviene per gli altri disturbi specifici dell’apprendimento) si ha a che fare con una disabilità che, in quanto tale, non va curata. Si possono, però, mettere a punto tutta una serie di strategie volte a migliorare il problema e a far sì che questo non comprometta il livello di apprendimento scolastico. Per muoversi nel modo giusto è quindi importante informare subito la scuola. Gli insegnanti avranno infatti il delicato nonché prezioso compito di individuare e mettere a punto delle strategie volte a potenziare la conoscenza dei numeri e le capacità del calcolo dello studente con discalculia.

Attraverso esempi concreti, l’aiuto di supporti visivi, la suddivisione delle lezioni in parti più piccole, l’accertamento della comprensione di alcune parti e l’uso di giochi invece che degli esercizi, il bambino e il ragazzo con discalculia possono imparare a colmare le varie lacune, avvicinandosi ai numeri in modo più concreto. Tra le altre opzioni sono inoltre previsti l’uso di calcolatrici e di sostegni come i registratori vocali o le tavole pitagoriche, pensati per alleviare i problemi e per rendere i calcoli più semplici. Un diritto che in Italia è sancito dalla legge e che vale, quindi, anche in caso di compiti o esami. Agendo in questo modo, oltre a garantire il corretto apprendimento della matematica e delle materie a essa correlate, si eviterà che lo studente con discalculia si senta emarginato. Un obiettivo indispensabile per non andare incontro a problemi di scarsa autostima, spesso ben più gravi e limitanti della difficoltà con i numeri.