Valditara spiega il suo pensiero riguardo chi occupa e devasta
Valditara spiega le sue parole su chi occupa e devasta. Ecco cosa ha detto il Ministro dell'Istruzione e del Merito.
Dopo le tante voci riguardanti le ultime proposte per i casi di occupazione e devastazione nelle scuole, Giuseppe Valditara ha deciso di tornare sull’argomento, al fine di spiegare meglio le sue parole e di puntualizzare un aspetto importante che, a suo avviso, non è stato colto nel modo giusto.
Scopriamo di cosa si tratta e quali sono state le parole del Ministro dell’Istruzione e del Merito.
- Valditara spiega la sue parole sui recenti casi di occupazione nelle scuole
- I possibili rimedi proposti da Valditara
Valditara spiega la sue parole sui recenti casi di occupazione nelle scuole
Negli ultimi tempi si è parlato molto dei recenti casi di occupazione nelle scuole e dei possibili provvedimenti da prendere a riguardo nei casi più estremi. Sull’argomento è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito che ha subito etichettato come sbagliati simili comportamenti, proponendo alcune possibili soluzioni a riguardo. Le sue parole, però, sono state travisate da molti, spingendolo a tornare sull’argomento per chiarire un concetto che per lui è indispensabile comprendere.
Con un post diffuso sui social, Giuseppe Valditara ha infatti dichiarato di essere dispiaciuto del fatto che qualcuno abbia finto di non capire. E questo, soprattutto alla luce del fatto che ha sottolineato spesso le parole ‘chi occupa e devasta’. Il ministro ha continuato dicendo che tutti dovrebbero essere più corretti nell’interpretare le sue parole visto che la sua proposta di sanzione non è mai stata diretta a chi occupa le scuole in modo civile ma a chi lo fa devastandole. Basti pensare al recente caso del liceo di Milano che a causa dei danni è tutt’ora impraticabile.
Valditara ha quindi ribadito che a suo avviso chi occupa e devasta (le due cose insieme) deve essere anche sansionabile. E questo perché si tratta di una forma di responsabilizzazione della quale, evidentemente, c’è un forte bisogno. Il Ministro ha poi proseguito dichiarando che per come la vede lui, le prime vittime di tali devastazioni sono infatti gli studenti che (per la maggioranza) non hanno preso parte alla cosa e che, a causa della scelta di altri, si trovano in difficoltà con lo studio.
È infine tornato a parlare proprio del caso del liceo Severi di Milano, dove per molto tempo gli studenti non potranno usare né i computer né le lavagne elettroniche, costretti a studiare in DAD (e tutti ne conosciamo gli svantaggi) proprio come ai tempi del Covid. Ha quindi concluso sostenendo che il governo deve tutelare quei tanti studenti contro i pochi prepotenti e violenti che usano la scuola per scaricare la propria aggressività e che per questo devono anche assumersi la responsabilità delle loro azioni. Parole decise, ma che pongono l’accento sul fatto che a pagare non sono gli studenti che occupano civilmente ma coloro che lo fanno in modo incivile o che, appunto, usano la violenza come mezzo di comunicazione.
I possibili rimedi proposti da Valditara
Per far sì che simili fatti non si ripetano, Giuseppe Valditara ha proposto che gli studenti paghino personalmente i danni inflitti alla scuola. Ha anche inserito tra le possibili ‘punizioni’, un abbassamento del voto in condotta e la possibile bocciatura.
Il tutto, come ha precisato più volte, per dare un messaggio che sia forte e chiaro e che consenta agli studenti di capire che le azioni hanno anche delle conseguenze. E che quando queste sono gravose, vanno in qualche modo pagate.