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A mia moglie: testo, significato e figure retoriche

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La poesia "A mia moglie" di Umberto Saba è un omaggio intenso e originale che il poeta dedica alla moglie, Lina. Attraverso una serie di metafore che accostano la figura femminile a diversi animali, Saba esprime il suo amore con una sincerità priva di idealizzazioni, mettendo in luce sia le qualità fisiche che spirituali della donna. Questo componimento, caratterizzato da una profonda intimità e da un linguaggio semplice ma evocativo, riflette la poetica di Saba, fondata sulla celebrazione delle piccole cose della vita quotidiana.

A mia moglie: il testo della poesia di Saba


Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell’andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull’erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l’occhio, se il giudizio mio
non m’inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun’altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.

Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l’incontri e muggire
l’odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l’erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t’offro quando sei triste.

Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d’un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.

Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l’angusta
gabbia ritta al vederti
s’alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?

Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest’arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un’altra primavera.

Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l’accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun’altra donna.

A mia moglie: contesto e significato

La poesia "A mia moglie" fa parte della raccolta Casa e campagna, pubblicata nel 1924, che raccoglie componimenti ispirati alla quotidianità e agli affetti familiari. Questa raccolta segna un punto di svolta nella poetica di Umberto Saba, che si allontana dalle estetizzazioni tipiche della tradizione lirica italiana per abbracciare una dimensione più intima e autentica.

In particolare, "A mia moglie" è dedicata a Lina, moglie del poeta, con cui Saba ebbe un rapporto complesso, fatto di profondi legami affettivi ma anche di tensioni. Lina rappresenta una figura cardine nella vita e nell’opera di Saba, una musa che incarna non un ideale astratto di perfezione, ma una persona reale, con pregi e difetti. Attraverso questa poesia, il poeta celebra la moglie non idealizzandola, ma accostandola a figure animali che ne esaltano la semplicità, l’autenticità e la naturale connessione con il mondo.

L’accostamento a elementi della natura è uno dei tratti distintivi di questa poesia, che riflette una visione dell’amore come sentimento radicato nella quotidianità e nell’accettazione reciproca. Questa concezione si oppone alle rappresentazioni idealizzate e astratte tipiche della poesia d’amore tradizionale, offrendo un ritratto sincero e profondamente umano.

A mia moglie: analisi e figure retoriche

La poesia si sviluppa attraverso una serie di metafore animali che rappresentano i diversi aspetti della personalità di Lina. Questi accostamenti conferiscono al componimento una dimensione simbolica ricca di significati, permettendo al lettore di cogliere la complessità della figura femminile descritta.

Le metafore animali sono il cuore della poesia e costituiscono un mezzo attraverso il quale Saba rende omaggio alla moglie, sottolineandone le qualità più autentiche. Ogni animale scelto dal poeta è carico di simbolismo e contribuisce a creare un ritratto completo e sfaccettato:

  • La pollastra: simbolo di semplicità e regalità, descrive il passo lento e il portamento fiero della moglie. La pollastra incarna una bellezza discreta e naturale, lontana da ogni artificio, evocando un senso di dignità innata.
  • La giovenca: evoca fertilità, dolcezza e un forte legame con la terra. Questo animale è spesso associato al ruolo materno e alla capacità di suscitare tenerezza e protezione.
  • La cagna: rappresenta fedeltà e gelosia, ma anche ferocia nell’amore. La descrizione di questo animale riflette la complessità dell’affetto coniugale, fatto di devozione e passione intensa.
  • La coniglia: associata alla paura e alla vulnerabilità, la coniglia sottolinea il bisogno di protezione e di sicurezza che caratterizza alcuni aspetti della personalità di Lina.
  • La rondine: simbolo di leggerezza e rinascita, richiama la capacità della moglie di portare gioia e speranza, proprio come l’arrivo della primavera.
  • La formica: emblema di operosità e dedizione, celebra il ruolo fondamentale della moglie nella gestione della vita familiare e quotidiana.

La struttura della poesia è arricchita da una serie di figure retoriche che ne amplificano l’efficacia espressiva e la carica emotiva:

  • Metafora: l’intero componimento è costruito su metafore animali che associano Lina a creature della natura, esaltandone le qualità con immagini semplici ma potenti.
  • Anastrofe: l’ordine sintattico è talvolta invertito, come in "tu sei come una giovane / una bianca pollastra", per conferire musicalità e solennità al testo.
  • Allitterazioni: la ripetizione di suoni simili, come nella descrizione della "pollastra", crea un effetto armonico che rafforza l’impatto delle immagini.
  • Personificazione: gli animali sono descritti con caratteristiche quasi umane, rendendo più viva e immediata la loro connessione con Lina.
  • Ossimoro: la descrizione della cagna unisce "dolcezza" e "ferocia", evidenziando la natura complessa e ambivalente dell’amore.

"A mia moglie" è un esempio perfetto della poetica di Saba, che celebra la vita quotidiana e gli affetti familiari con una sincerità disarmante. La poesia si distingue per la capacità di restituire la bellezza dell’amore vissuto nella sua forma più autentica, lontana dalle idealizzazioni.

Saba non cerca di dipingere la moglie come un’eroina o una figura idealizzata, ma la presenta come una donna reale, con tratti che la rendono unica e irripetibile. La semplicità della vita domestica, la profondità dei legami familiari e la connessione con la natura diventano i temi centrali di questa celebrazione dell’amore.

Questa poesia rimane una delle più toccanti della letteratura italiana, un capolavoro che mostra come la vera grandezza possa trovarsi nelle cose semplici. Attraverso la figura di Lina, Saba offre un ritratto universale dell’amore coniugale, fatto di comprensione, accettazione e rispetto reciproco. L’autenticità con cui il poeta racconta la sua esperienza rende "A mia moglie" un testo senza tempo, capace di emozionare lettori di ogni epoca.