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Notturno di Gabriele D'Annunzio: significato e struttura

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

“Notturno” è un’opera di Gabriele D’Annunzio, scritta nel 1916 durante un periodo di convalescenza forzata a causa di un grave incidente aereo. Costretto all’immobilità e alla cecità temporanea, il poeta si dedicò alla scrittura di questa prosa lirica, che rappresenta una riflessione profonda sulla vita, la morte e la condizione umana. L’opera si distingue per la sua struttura frammentaria e per un linguaggio essenziale, lontano dalle consuete esuberanze stilistiche dannunziane.

Genesi dell’opera

Nel gennaio del 1916, durante una missione su Trieste, D’Annunzio subì un incidente aereo che gli causò una grave lesione all’occhio destro, rendendolo inutilizzabile. Per preservare l’occhio sinistro, anch’esso lesionato, i medici gli imposero un periodo di immobilità assoluta e oscurità totale, costringendolo a rimanere a letto con gli occhi bendati per circa due mesi. In queste condizioni, il poeta ideò un metodo per continuare a scrivere: si fece preparare dalla figlia Renata migliaia di sottili strisce di carta, su cui tracciava una riga per ciascuna, componendo così il “Notturno”. Questi “cartigli” furono successivamente raccolti e trascritti dalla figlia, permettendo la realizzazione dell’opera.

Struttura e contenuto

“Notturno” è suddiviso in tre parti denominate “Offerte” e si conclude con un'”Annotazione finale”. L’opera non segue una trama lineare, ma si compone di una serie di frammenti che riflettono le meditazioni, i ricordi e le sensazioni del poeta durante il periodo di cecità. La narrazione è caratterizzata da brevi periodi e da un linguaggio essenziale, che conferiscono al testo un tono intimo e riflessivo. Tra i temi principali emergono la solitudine, il dolore fisico e mentale, la memoria e la morte.

Temi principali

  • La solitudine e il dolore: costretto all’immobilità e privato della vista, D’Annunzio sperimenta una profonda solitudine e un intenso dolore fisico. Questa condizione lo porta a una riflessione interiore, in cui il buio esterno diventa metafora del buio dell’anima. Il poeta descrive la sua stanza come una tomba, evidenziando la percezione di una morte simbolica.
  • La memoria e il passato: privato dei sensi, D’Annunzio si rifugia nei ricordi, rievocando episodi della sua vita passata. La memoria diventa un mezzo per evadere dalla realtà presente e per ritrovare un senso di continuità con la propria esistenza. Il poeta si interroga sul significato del tempo e sulla fugacità della vita.
  • La morte e la fragilità umana: la vicinanza alla morte, sia per l’incidente subito che per la perdita di amici cari durante la guerra, induce D’Annunzio a meditare sulla fragilità dell’esistenza umana. La morte è una presenza costante nell’opera, percepita non solo come fine fisica, ma anche come condizione esistenziale.

Stile e linguaggio

“Notturno” si distingue per uno stile sobrio ed essenziale, in netto contrasto con le precedenti opere di D’Annunzio caratterizzate da un linguaggio ricco e ornamentale. La prosa è frammentaria, composta da brevi periodi che riflettono il flusso dei pensieri del poeta. Questa scelta stilistica conferisce al testo un tono intimo e meditativo, rispecchiando la condizione di isolamento e introspezione in cui l’opera è stata concepita.

Significato dell’opera

“Notturno” rappresenta una svolta nella produzione letteraria di D’Annunzio, segnando il passaggio da una poetica estetizzante e celebrativa a una più intima e riflessiva. L’opera offre una profonda introspezione sull’esperienza umana, esplorando temi universali come il dolore, la solitudine, la memoria e la morte. Attraverso la scrittura, il poeta cerca di dare un senso alla sofferenza e di trovare una forma di redenzione.

“Notturno” è un’opera unica nel panorama letterario di Gabriele D’Annunzio, offrendo una visione intima e profonda della sua esperienza umana. La prosa frammentaria e il linguaggio essenziale riflettono la condizione di isolamento e sofferenza del poeta, rendendo l’opera una testimonianza toccante della fragilità e della resilienza dell’animo umano.