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Il sistema periodico di Primo Levi: analisi e spiegazione

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

“Il sistema periodico” è un’opera di Primo Levi pubblicata nel 1975, composta da ventuno racconti, ciascuno intitolato con il nome di un elemento chimico. Questa raccolta intreccia esperienze autobiografiche, riflessioni sulla chimica e racconti di fantasia, offrendo una profonda meditazione sulla condizione umana e sul mestiere del chimico.

Il sistema periodico: trama e riassunto dell’opera

L’opera si articola in ventuno capitoli, ognuno dei quali porta il nome di un elemento della tavola periodica. Questa struttura riflette la formazione scientifica di Levi e il suo profondo legame con la chimica. I racconti spaziano tra autobiografia, memoria storica e finzione, creando un mosaico che rappresenta la complessità dell’esperienza umana.

  • Il primo capitolo, “Argon”, introduce le radici familiari di Levi, paragonando i suoi antenati ai gas nobili: inerti, distaccati e resistenti al cambiamento. Questo paragone sottolinea l’isolamento e la resilienza della comunità ebraica piemontese da cui proviene.
  • In “Idrogeno”, Levi rievoca gli esperimenti giovanili con l’amico Enrico, evidenziando la nascita della sua passione per la chimica e la curiosità scientifica che lo accompagnerà per tutta la vita.
  • “Zinco” descrive gli anni universitari di Levi, segnati dall’incontro con il professor P., una figura carismatica che stimola l’interesse degli studenti per la chimica attraverso esperimenti pratici e coinvolgenti.
  • In “Ferro”, Levi racconta l’amicizia con Sandrino, un compagno di studi con cui condivide esperienze di laboratorio e discussioni filosofiche, riflettendo sulle sfide e le scoperte del percorso formativo.
  • “Potassio” narra le difficoltà incontrate da Levi nel mondo del lavoro a causa delle leggi razziali fasciste. Nonostante gli ostacoli, riesce a trovare un impiego come chimico, dedicandosi alla purificazione del benzene e affrontando le sfide legate all’utilizzo di sostanze pericolose come il potassio.
  • In “Nichel”, Levi accetta un incarico in una cava d’amianto, dove deve estrarre nichel dai materiali di scarto. Questo capitolo evidenzia le difficoltà del lavoro industriale e le interazioni con colleghi di diverse estrazioni sociali.
  • “Piombo” è un racconto di fantasia ambientato in un passato remoto, in cui un cercatore di piombo intraprende un viaggio avventuroso alla ricerca di nuovi giacimenti, simbolizzando la ricerca della conoscenza e la sfida dell’ignoto.
  • In “Mercurio”, Levi descrive un episodio della sua attività professionale, affrontando le sfide e i rischi legati alla manipolazione di questo elemento, riflettendo sulla responsabilità e l’etica del chimico.
  • “Fosforo” racconta l’incontro con una collega, Giulia, con cui condivide esperienze lavorative e personali, esplorando temi come l’amicizia, l’amore e la collaborazione professionale.
  • In “Oro”, Levi narra le vicende legate alla sua attività partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale, evidenziando il coraggio e la determinazione nel combattere l’oppressione, nonché le difficoltà e i dilemmi morali affrontati in quel contesto.
  • “Cerio” si concentra sul periodo di prigionia ad Auschwitz, dove Levi utilizza le sue competenze chimiche per procurarsi piccoli pezzi di cerio, che baratta per ottenere cibo, mettendo in luce l’ingegno e la resilienza necessari per sopravvivere in condizioni estreme.
  • “Cromo” descrive un episodio della sua carriera post-bellica, in cui deve risolvere un problema tecnico legato alla produzione di vernici, riflettendo sulla soddisfazione derivante dalla risoluzione di problemi complessi attraverso l’applicazione della conoscenza scientifica.
  • In “Zolfo”, Levi rievoca un viaggio in Sicilia, dove entra in contatto con la realtà delle miniere di zolfo, riflettendo sulle condizioni di lavoro dei minatori e sulle implicazioni sociali ed economiche dell’industria estrattiva.
  • “Titanio” esplora le sfide affrontate nel mondo industriale, in particolare nella lavorazione di materiali innovativi, mettendo in evidenza l’importanza dell’adattabilità e della continua ricerca nel progresso tecnologico.
  • In “Arsenico”, Levi racconta un’indagine condotta per identificare una contaminazione da arsenico in un prodotto industriale, sottolineando l’importanza dell’attenzione al dettaglio e della responsabilità professionale nel garantire la sicurezza dei consumatori.
  • “Azoto” descrive le difficoltà incontrate nel processo di sintesi di composti azotati, riflettendo sulle sfide e le frustrazioni della ricerca scientifica, nonché sulla perseveranza necessaria per superarle.
  • In “Stagno”, Levi affronta un problema legato alla corrosione di contenitori metallici, evidenziando l’importanza della conoscenza dei materiali e delle loro proprietà per prevenire e risolvere inconvenienti tecnici.
  • “Uranio” è un racconto che tocca temi legati all’energia nucleare e alle implicazioni etiche e morali associate all’utilizzo di elementi radioattivi, stimolando una riflessione sulle responsabilità degli scienziati nella società.
  • In “Argento”, Levi narra un episodio legato alla produzione e manipolazione dell’argento, un metallo prezioso e simbolico, attraverso cui esplora temi legati alla bellezza, alla trasformazione e al valore del lavoro del chimico. Questo capitolo, pur tecnico, lascia spazio a riflessioni sulla meticolosità e sull’importanza della precisione scientifica.
  • L’opera si chiude con “Carbonio”, un racconto che assume una valenza quasi filosofica. Levi descrive il viaggio di un atomo di carbonio attraverso diversi contesti e organismi, riflettendo sul ciclo della materia e sull’interconnessione tra tutti gli elementi dell’universo. In questo capitolo conclusivo, la chimica diventa una metafora della continuità della vita, in cui ogni elemento è parte di un equilibrio più grande e complesso.

I personaggi principali di Il sistema periodico

I personaggi de “Il sistema periodico” sono variegati e spaziano tra figure reali e immaginate, ma ognuno di loro gioca un ruolo essenziale nell’intreccio tra la dimensione autobiografica e quella narrativa.

  • Primo Levi: è il protagonista e narratore dell’opera. Attraverso la sua voce, il lettore entra nel mondo della chimica, che diventa al tempo stesso un mestiere, una passione e una metafora della vita. Levi racconta la propria formazione scientifica, le esperienze professionali e personali, con una lucida attenzione ai dettagli e alle relazioni umane.
  • Enrico: amico d’infanzia di Levi, condivide con lui le prime esperienze di laboratorio descritte in “Idrogeno”. Enrico rappresenta la curiosità giovanile e la spensieratezza di un tempo in cui la scoperta della scienza era vissuta con entusiasmo e innocenza.
  • Sandrino: il compagno di studi di Levi in “Ferro”. La sua figura mette in luce l’importanza delle amicizie nell’ambiente universitario, quando lo studio e la passione per la chimica si intrecciano a momenti di riflessione più profondi sulla vita e sulla professione futura.
  • Giulia: collega di Levi nel capitolo “Fosforo”. Giulia rappresenta l’incontro tra scienza e umanità: una figura femminile che porta calore e comprensione, simbolo di un’amicizia costruita nel contesto lavorativo.
  • I colleghi e i superiori: nel corso dei racconti, Levi presenta una moltitudine di figure legate al suo mondo professionale. Dal professore universitario P., con la sua influenza sulla formazione di Levi, ai colleghi incontrati nelle fabbriche e nelle cave, questi personaggi rappresentano il lato umano della chimica, fatto di errori, sfide e condivisione.
  • L’universo dei prigionieri e dei guardiani di Auschwitz: seppur non protagonisti diretti di tutti i capitoli, i personaggi legati alla prigionia nel campo di concentramento riaffiorano in racconti come “Cerio”. Qui Levi ricorda i compagni di sofferenza, testimoniando come la chimica fosse uno strumento di sopravvivenza e un modo per aggrapparsi alla dignità umana.

Il sistema periodico: analisi e spiegazione

“Il sistema periodico” è un’opera complessa e stratificata, che unisce scienza, letteratura e memoria storica. Ogni racconto è dedicato a un elemento chimico, il quale diventa non solo il titolo del capitolo, ma anche un simbolo che lega la materia alla vita umana. La chimica è qui più di una disciplina: è un linguaggio attraverso cui Levi interpreta il mondo, un’arte che insegna precisione, rigore e creatività.

Uno dei temi centrali dell’opera è la relazione tra uomo e materia. Per Levi, la chimica è metafora della trasformazione e della resilienza. Come gli elementi chimici possono essere manipolati e trasformati per creare qualcosa di nuovo, così l’esperienza umana è segnata da sfide che plasmano il carattere e la volontà di sopravvivere. La chimica diventa anche simbolo di conoscenza e di rispetto per le leggi della natura, un mestiere che unisce l’uomo al mondo fisico e lo spinge a superare i propri limiti.

Un altro aspetto fondamentale è il rapporto con la memoria storica. Alcuni capitoli, come “Cerio” e “Oro”, rievocano le esperienze di Levi durante la Shoah. In questi racconti, la chimica diventa uno strumento per la sopravvivenza nei campi di concentramento, un mezzo per mantenere un barlume di dignità in un contesto di totale disumanizzazione. Levi, sopravvissuto all’orrore, utilizza la scienza come una forma di resistenza morale.

Il racconto conclusivo, “Carbonio”, assume un significato quasi cosmico, elevando il tema della chimica a una riflessione sulla ciclicità della vita e sull’interconnessione tra ogni forma di esistenza. L’atomo di carbonio, viaggiando attraverso materia organica e inorganica, rappresenta l’eternità della natura, in contrasto con la fugacità dell’esistenza umana. Qui, Levi si spinge oltre il realismo verista per raggiungere una dimensione filosofica, offrendo al lettore una visione di armonia universale.

Dal punto di vista stilistico, l’opera si distingue per l’equilibrio tra linguaggio scientifico e linguaggio letterario. Levi utilizza una scrittura limpida, precisa e accessibile, capace di rendere la chimica affascinante e comprensibile anche ai non specialisti. La sua prosa è ricca di immagini, metafore e riflessioni che coniugano la dimensione concreta della scienza con la profondità dell’esperienza umana.