Salta al contenuto

I pellegrini nel Medioevo: chi erano e cosa facevano

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

Il pellegrinaggio è una pratica antica che ha caratterizzato molte culture e religioni, rappresentando un viaggio di fede verso luoghi sacri. I pellegrini erano individui mossi dalla spiritualità e dal desiderio di ottenere benedizioni o espiazione dei peccati, intraprendendo viaggi lunghi e spesso pericolosi verso santuari e mete religiose. Nel corso della storia, i pellegrini hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione delle idee religiose e culturali, lasciando un segno indelebile sulla storia e sulla geografia dell’Europa e oltre.

Chi erano i pellegrini e come è nato il pellegrinaggio

I pellegrini erano fedeli che, mossi dalla fede, dal desiderio di penitenza o dalla speranza di ottenere una grazia o una guarigione, intraprendevano viaggi verso luoghi considerati sacri. Il termine “pellegrino” deriva dal latino “peregrinus”, che significa “straniero” o “viaggiatore”. Il pellegrinaggio affonda le sue radici nelle tradizioni religiose più antiche e ha assunto un ruolo centrale soprattutto nel cristianesimo medievale.

L’origine del pellegrinaggio cristiano risale al IV secolo d.C., quando l’imperatore Costantino e sua madre Elena promossero la costruzione di chiese e santuari nei luoghi legati alla vita di Gesù Cristo in Terra Santa. I primi pellegrinaggi cristiani erano rivolti a Gerusalemme, dove si trovavano le reliquie della crocifissione e della resurrezione di Cristo. Da quel momento in poi, il pellegrinaggio divenne una pratica sempre più diffusa, coinvolgendo non solo la Terra Santa, ma anche altre destinazioni sacre.

Nel Medioevo, il pellegrinaggio assunse un significato ancor più profondo. I pellegrini medievali si recavano in luoghi lontani per dimostrare la propria devozione, espiare i peccati o per ringraziare Dio di una guarigione o di una grazia ricevuta. Il pellegrinaggio, inoltre, rappresentava una delle poche occasioni per molte persone di uscire dal proprio villaggio e scoprire nuove terre e culture. I pellegrini medievali viaggiavano spesso in gruppi, seguendo rotte prestabilite e sostando presso locande o ospizi gestiti dalla Chiesa o da ordini religiosi.

I luoghi di pellegrinaggio

Nel corso del Medioevo, diversi luoghi acquisirono un’importanza speciale per i pellegrini cristiani. Tra i più celebri vi erano:

  • Gerusalemme: la città santa per eccellenza del cristianesimo, Gerusalemme era il luogo in cui Cristo era stato crocifisso e risorto. I pellegrinaggi verso la Terra Santa erano considerati i più sacri, ma anche i più difficili e pericolosi, soprattutto durante le crociate e i conflitti con i regni islamici.
  • Roma: la città eterna, sede del papato, era un’altra delle principali mete di pellegrinaggio. I pellegrini venivano a Roma per visitare le tombe degli apostoli Pietro e Paolo e altre reliquie sacre. Roma offriva anche numerosi santuari e chiese dove si potevano guadagnare indulgenze.
  • Santiago de Compostela: situata nella regione della Galizia, in Spagna, la cattedrale di Santiago de Compostela custodiva le reliquie di San Giacomo, uno degli apostoli di Cristo. Il Cammino di Santiago divenne una delle rotte di pellegrinaggio più popolari in Europa, attirando pellegrini da tutto il continente.
  • Canterbury: la cattedrale di Canterbury, in Inghilterra, divenne una meta di pellegrinaggio molto frequentata dopo l’assassinio di San Tommaso Becket nel 1170. Il santuario di Becket attrasse pellegrini da tutta Europa, come raccontato nelle celebri “Canterbury Tales” di Geoffrey Chaucer.

Oltre a questi luoghi principali, vi erano numerosi santuari minori e locali, legati a reliquie di santi o apparizioni mariane. Ogni regione d’Europa aveva i suoi centri di pellegrinaggio, dove i fedeli si recavano per chiedere miracoli, guarigioni o indulgenze.

I viaggi compiuti dai pellegrini

I viaggi dei pellegrini medievali erano spesso lunghi e difficili. Pochi pellegrini potevano permettersi di viaggiare a cavallo; la maggior parte affrontava i lunghi percorsi a piedi, portando con sé solo l’indispensabile. Il pellegrinaggio poteva durare settimane, mesi o addirittura anni, a seconda della destinazione. I pellegrini si muovevano lungo rotte prestabilite, come il già citato Cammino di Santiago, la Via Francigena che portava a Roma, o le rotte verso Gerusalemme, spesso attraversando territori pericolosi e ostili.

I costi di un pellegrinaggio variavano a seconda della distanza e della durata del viaggio. Sebbene alcuni pellegrini fossero ricchi e potessero permettersi di viaggiare con servitori o cavalli, molti erano poveri e dipendevano dalla carità delle persone che incontravano lungo il cammino. Le locande e gli ospizi gestiti da ordini religiosi lungo le vie principali offrivano alloggio e cibo ai pellegrini, spesso in cambio di un modesto contributo o di lavoro.

Il pellegrinaggio non era solo un viaggio fisico, ma anche un’esperienza spirituale. I pellegrini consideravano ogni passo come un atto di penitenza, e molti portavano con sé oggetti simbolici, come croci, rosari o reliquie. Alcuni pellegrinaggi erano imposti come penitenza per i peccati, mentre altri erano volontari. In alcuni casi, i pellegrini lasciavano tutto alle loro spalle, donando i loro beni alla Chiesa o ai poveri prima di partire.

Nonostante i pericoli rappresentati da malattie, banditi e condizioni climatiche avverse, i pellegrini erano mossi da una forte fede. Il pellegrinaggio era visto come una prova di devozione e resistenza, e il raggiungimento della meta finale era considerato una ricompensa spirituale inestimabile.

L’abbigliamento e le caratteristiche dei pellegrini

I pellegrini medievali erano facilmente riconoscibili dal loro abbigliamento e dagli oggetti che portavano con sé. Sebbene esistessero differenze regionali e culturali, alcuni elementi erano comuni a molti pellegrini.

Un simbolo distintivo era il bastone da pellegrino, chiamato anche “bordone”, che serviva non solo come supporto per camminare, ma anche come simbolo di viaggio e penitenza. Il bastone era spesso lungo e robusto, utile anche per difendersi da animali selvatici o banditi. Un altro elemento caratteristico era il mantello, spesso fatto di lana pesante, che proteggeva i pellegrini dalle intemperie. Il mantello era di solito lungo fino alle caviglie e dotato di un cappuccio. I pellegrini indossavano anche sandali o scarpe semplici, adatte ai lunghi viaggi a piedi.

Un simbolo importante per i pellegrini diretti a Santiago de Compostela era la conchiglia di San Giacomo, che veniva portata appuntata al mantello o al cappello. La conchiglia non solo indicava la meta del pellegrinaggio, ma serviva anche come contenitore per raccogliere l’acqua lungo il cammino. In alcuni casi, i pellegrini portavano con sé borse o sacchette per raccogliere donazioni o offerte lungo la strada. Queste borse erano decorate con simboli religiosi o con l’effigie del santo verso cui si recavano.

I pellegrini medievali dovevano rispettare una serie di regole e pratiche durante il loro viaggio. Ad esempio, molti ordini monastici e confraternite organizzavano pellegrinaggi collettivi, in cui i partecipanti dovevano seguire un rigido codice di comportamento. Anche i pellegrinaggi individuali erano soggetti a regole religiose, e spesso il pellegrino doveva ottenere una benedizione prima di partire e presentare una testimonianza del viaggio al ritorno.