Le citazioni di: Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto, i suoi libri sono diventati film

Banana Yoshimoto è lo pseudonimo di Mahoko Yoshimoto. Nata a Tokyo il 24 luglio del 1964, è una scrittrice giapponese molto amata e letta in tutto il mondo. Dal 2002 al 2015 scrive il suo nome in hiragana.

È figlia di Takaaki Yoshimoto, noto anche come Ryūmei Yoshimoto, uno dei più celebri poeti e critici letterari giapponesi degli anni Settanta. La sorella di Banana, Haruno Yoiko, è una disegnatrice di anime molto apprezzata.

Banana Yoshimoto consegue la laurea in Letteratura al college delle arti dell’Università di Nihon. È in questa fase che sceglie lo pseudonimo con cui pubblicherà le sue creazioni. Lo considera “carino” e “volutamente androgino”.

La sua carriera di scrittrice comincia nel 1987, quando lavora come cameriera in un golf club. A influenzarla maggiormente è il collega Stephen King, specialista nel genere horror. Il suo primo libro si intitola Kitchen e ottiene un gran successo. Da questo romanzo vengono tratti due film e, grazie ad esso, l’autrice vince numerosi premi che la consacrano fra le maggiori autrici contemporanee.

Anche un altro suo libro, Tsugumi, viene riadattato per farne una pellicola cinematografica, ma – contrariamente al primo – ottiene delle critiche contrastanti. Tratta temi come lo “sfinimento della gioventù nel Giappone contemporaneo” e “il modo in cui le esperienze terribili influiscano nella vita di una persona”.

Le sue produzioni letterarie sono divertenti, ma riflessive. Per Banana temi come la ragione, l’amore, l’amicizia e la morte sono molto importanti. Complessivamente, ad oggi, ha al suo attivo 15 romanzi e sette raccolte, con vendite per sei milioni di copie.

Riservata sul piano personale, Banana Yoshimoto è sposata con il musicista Hiroyoshi Tahata, dalla loro unione nel 2003 nasce Manachinko. È molto metodica nel suo lavoro e scrive almeno mezz’ora al giorno. Confessa che lo fa per divertimento e di questo si sente in colpa. Inoltre, cura un giornale online per i suoi lettori anglofoni.

Si sente molto legata all’Italia e le sue opere sono spesso paragonate ai manga perché richiamano le situazioni vissute dai suoi personaggi. Infine, è una grande sostenitrice dei diritti LGBT, anche attraverso le storie che racconta nei suoi libri. I protagonisti non è raro che appartengano alla comunità omosessuale.