Le citazioni di: Benedetto Croce

Grande esponente del liberalismo novecentesco italiano e del neoidealismo, citazioni e aforismi di Benedetto Croce

Benedetto Croce nasce a Pescasseroli il 25 febbraio 1866. È un noto filosofo, politico, storico, scrittore e critico letterario italiano, il maggiore ideologo del liberalismo novecentesco italiano ed esponente del neoidealismo.

Studia a Napoli, città che diventa la sua dimora abituale. Riesce a salvarsi dal terremoto di Casamicciola, nel 1883, evento che invece provoca la morte dei suoi genitori. In quel momento si trasferisce a Roma dallo zio Silvio Spaventa, dove rimane fino all’età di 20 anni, è il 1886. Studia giurisprudenza nella capitale, ma non porta a termine i corsi, e inizia a dedicarsi alle lezioni universitarie di etica di Antonio Labriola.

Torna a Napoli e si dedica all’erudizione, sempre ben coltivata, che però trova presto insoddisfacente, e per questo sente il bisogno di spostare la sua mente e i suoi ragionamenti su un piano di riflessione critica. Il primo segno di questa profonda revisione in senso filosofico del suo atteggiamento è la memoria su La storia ridotta sotto il concetto generale dell’arte.

È così che inizia la sua brillante opera, che porta a un rinnovamento della cultura italiana, nella quale ha come fedele compagno Giovanni Gentile, fino alla rottura dell’accordo tra i due filosofi. L’opera ha come documento le annate de La Critica, fondata nel 1903, che rappresenta l’eccellente organo del rinnovamento.

Benedetto Croce presenta il suo idealismo come ‘storicismo assoluto’; nella sua filosofia è la scienza a misurare la realtà, sottomessa alla filosofia, che invece capisce e spiega ciò che è reale. L’uomo è, insieme a Giovanni Gentile, uno dei più importanti protagonisti della cultura italiana ed europea della prima metà del XX secolo.

La sua dottrina prende il nome di crociana e si basa sulla storiografia, influenza fortemente la cultura italiana. Benedetto Croce promuove la ‘religione della libertà’ e per questo viene ricordato come guida morale dell’antifascismo. È uno dei fondatori del ricostituito Partito Liberale Italiano, con Luigi Einaudi.

Il pensiero di Benedetto Croce, alcune riserve sulla sua estetica, sulla critica letteraria e sulla superiorità che egli attribuisce alla filosofia rispetto alle scienze, viene espresso anche in tempi successivi. Per quanto riguarda invece il pensiero politico, gode di apprezzamenti più recenti, riscoperto anche fuori dall’Italia, in Europa e nel mondo anglosassone. Benedetto Croce è oggi infatti riconosciuto come uno dei più importanti teorici del liberalismo europeo, e grande oppositore di ogni totalitarismo. Benedetto Croce muore a Napoli il 20 novembre 1952.