Anna Eleanor Roosevelt è un’attivista e first lady statunitense. Nasce a New York l’11 ottobre del 1884 ed è figlia di Anna Eleanor Hall ed Elliott Roosevelt, fratello del Presidente degli Usa Theodore Roosevelt. Nel suo albero genealogico c’è anche un altro personaggio illustre, la famiglia della madre discende da William Livingston, uno dei firmatari della Costituzione americana.
Rimasta presto orfana dei genitori, Eleanor cresce con la nonna materna Mary Ludlow. Non a suo agio nel nuovo ambiente familiare, viene portata via dallo zio Ted.
In occasione di una festa natalizia nella casa dello zio Theodore Roosevelt, incontra il cugino e futuro marito Frankin Delano Roosevelt. Incoraggiata dalla zia Bamie, Eleanor va a studiare in una scuola femminile ad Allenswood, in Inghilterra, dove conosce la sua capo insegnante Mademoiselle Marie Souvestre, una donna interessata alle cause liberali che la stimola allo studio della storia e della letteratura e a interessarsi di giustizia sociale. Finiti gli studi, Eleanor torna negli Usa e inizia a frequentare il cugino Franklin.
Nel 1903 i due si fidanzano ufficialmente per poi sposarsi il 17 marzo del 1905. Ad accompagnare la sposa all’altare è lo zio Theodore Roosevelt. Eleanor e Franklin hanno sei figli e, durante il periodo di presidenza del marito, dal 1933 al 1945, sostiene la linea politica, il cosiddetto New Deal del consorte. La donna è inoltre tra le prime femministe americane ed è attiva anche per il riconoscimento dei diritti civili degli afroamericani. Durante la Seconda Guerra Mondiale, con il sindaco di New York, Fiorello La Guardia, dirige un comitato nazionale di difesa civile.
Nel 1943, con Wendell Willkie ed altri esponenti americani, getta le basi per la costituzione della “Freedom House“, un istituto di ricerca per la promozione della pace e della democrazia nel mondo. Nel dopoguerra, invece, Eleanor ha un ruolo rilevante nella stesura e nell’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che lei definisce la “Magna Carta di tutta l’umanità”. L’assemblea generale delle Nazioni Unite approva il testo il 10 dicembre del 1948 con nessun voto contrario e solo 8 astenuti e due assenti.
L’impegno a riguardo dei diritti umani e civili continua fino alla sua morte il 7 novembre del 1962 a 78 anni. Il presidente Harry Truman, successore del marito Franklin Delano Roosevelt, l’ha definita la “First lady of the world”, proprio riferendosi al suo lavoro umanitario.