Galileo Galilei è un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Personaggio chiave della rivoluzione scientifica, poiché a lui si deve l’introduzione del metodo scientifico (detto anche “metodo galileiano” o “metodo sperimentale”).
Nasce a Pisa il 15 febbraio 1564 e inizia a studiare Medicina presso l’Università della sua città prima di scegliere, nel 1583, di specializzarsi in Matematica. Fino al 1585 rimane a Pisa dove studia anche Fisica, materia che lo porta a fare la sua prima scoperta: l’isocronismo delle oscillazioni del pendolo.
Si trasferisce a Padova nel 1569, capoluogo in cui esercita la professione di docente fino al 1610. Diciotto anni trascorsi nella città veneta che Galileo definisce “i migliori di tutta la mia età”.
Tra 1604 e 1609 costruisce e perfeziona il cannocchiale, già inventato in Olanda, che lui usa per la prima volta per osservare le stelle. Per tutto il 1610 decide di acquisire informazioni precise sulla superficie della luna, stabilendo che presenta delle irregolarità. Inoltre, studia la Via Lattea, scopre i quattro maggiori satelliti di Giove e scruta il sole in cui vede delle macchie in movimento.
Importanti scoperte che nel 1611 vengono pubblicate nel Sidereus Nuncius, opera che Galileo invia al granduca di Toscana Cosimo II de Medici e che gli vale una posizione da insegnante a Firenze.
Nel 1614, il frate Tommaso Caccini lancia sui matematici moderni, e specialmente su Galileo, l’accusa di contraddire le Sacre Scritture. La situazione comincia, quindi, a farsi sempre più tesa, per questo Galileo decide di esprimere il suo pensiero in una serie di lettere scritte tra 1613 e 1616, Lettere copernicane, e nel Saggiatore, opera del 1623 dedicata allo studio delle comete.
Tra il 1624 e il 1630 Galileo Galilei compone Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, opera in cui confuta le teorie del sistema tolemaico-aristotelico – secondo il quale la Terra è ferma al centro dell’universo con i pianeti che le girano intorno – a favore del sistema copernicano basato sulla teoria eliocentrica. Sin da principio quest’opera riceve molti elogi, ma contemporaneamente si diffondono le voci di una proibizione del libro da parte della Chiesa di Roma.
Nel 1633 arriva la chiamata dell’inquisizione e inizia il processo durante il quale Galileo prova a spiegare le sue ragioni alla Chiesa, ma senza successo. Il 22 giugno dello stesso anno è costretto a compiere una rinuncia solenne alle sue teorie. Per questo motivo, viene condannato all’esilio ad Arcetri. Si ritiene che dopo l’abiura Galileo abbia esclamato “E pur si muove”, a testimonianza della sua fiducia nella teoria eliocentrica.
Nel 1638 viene pubblicata nei Paesi Bassi Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, l’opera galileiana più importante in assoluto. Galileo Galilei muore da solo in esilio nella residenza di Arcetri il 15 gennaio 1642.