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Briseide: chi era la donna che scatenò l'ira di Achille

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Briseide è una figura centrale nei racconti mitologici legati alla guerra di Troia e la sua vicenda è raccontata in particolare nell’Iliade di Omero. Nonostante non sia una dea o una divinità, Briseide gioca un ruolo chiave nelle dinamiche che portano a uno dei conflitti più celebri dell’epopea greca, quello tra Achille e Agamennone, che a sua volta scatena una serie di eventi cruciali per lo svolgimento della guerra. La sua figura incarna il tema della donna come premio di guerra, un oggetto di contesa tra gli eroi maschili, ma è anche associata alla vulnerabilità umana e alla complessità dei sentimenti, persino nel contesto bellico.

Chi era Briseide: colei che scatenò l’ira di Achille

Briseide era una principessa troiana, figlia di Briseo, re della città di Lirnesso, situata nelle vicinanze di Troia. Quando la sua città fu attaccata e saccheggiata dagli Achei, Briseide fu fatta prigioniera e assegnata ad Achille come schiava e concubina. Nel contesto delle guerre antiche, era consuetudine per i vincitori prendere donne come bottino di guerra, e Briseide non fece eccezione a questa triste usanza. Sebbene Briseide fosse priva di potere, la sua bellezza e la sua posizione la resero una figura importante tra i prigionieri troiani.

Achille, il più grande eroe dei Greci, si affezionò a Briseide, non solo come bottino di guerra, ma anche come compagna. Questa relazione, sebbene basata su una dinamica di potere tipica dell’epoca, è uno degli aspetti più interessanti del personaggio di Achille, poiché rivela un lato umano dell’eroe, capace di legarsi emotivamente a una donna in un contesto dominato da violenza e guerra.

Tuttavia, la pace di questa relazione fu presto infranta a causa delle dispute interne tra i leader greci. Agamennone, il comandante supremo dell’esercito acheo, entrò in conflitto con Achille proprio a causa di Briseide, scatenando uno dei momenti più drammatici dell’Iliade e uno dei più celebri episodi della mitologia greca: l’ira di Achille.

La figura di Briseide nell’Iliade

Nel primo libro dell’Iliade, l’ira di Achille, tema centrale del poema epico, è scatenata proprio dalla contesa su Briseide. Dopo aver restituito Criseide, un’altra prigioniera, al suo legittimo padre su pressione di Apollo, che aveva scatenato una pestilenza contro l’esercito acheo, Agamennone si trova senza una concubina e decide di reclamare Briseide, che apparteneva ad Achille. Questo gesto provoca l’indignazione di Achille, che si sente disonorato da Agamennone. Per Achille, la perdita di Briseide non è solo una questione affettiva, ma soprattutto un’offesa personale che mette in discussione il suo valore di eroe e il rispetto che merita come il più grande dei guerrieri.

L’episodio è particolarmente significativo perché mette in luce uno degli aspetti chiave della società eroica descritta da Omero: l’onore e la gloria erano i pilastri su cui si fondava la reputazione di un guerriero. Privare Achille di Briseide significava togliere a lui il simbolo della sua vittoria e minare la sua posizione tra i Greci. Di conseguenza, Achille, in un impeto di rabbia e orgoglio, decide di ritirarsi dalla battaglia e di non partecipare più agli scontri, provocando una grave crisi nel campo greco.

Questo ritiro ha conseguenze drammatiche per gli Achei, che si trovano a subire pesanti perdite senza la presenza del loro più grande combattente. La figura di Briseide, sebbene non abbia un ruolo attivo negli eventi, è il catalizzatore di uno dei conflitti più significativi dell’Iliade: la rivalità tra Achille e Agamennone. È attraverso di lei che si manifesta la tensione tra i capi dell’esercito acheo, una tensione che si riflette nella loro concezione dell’onore e del potere.

Successivamente, quando Achille perde il suo caro amico Patroclo, la sua ira si trasforma da personale a collettiva. Achille torna in battaglia per vendicare la morte di Patroclo, e durante questo momento di profondo dolore, viene riportata la figura di Briseide. Nonostante fosse una prigioniera di guerra, Briseide esprime il suo lamento per la morte di Patroclo, dimostrando che, nonostante il contesto brutale in cui viveva, aveva sviluppato legami emotivi con Achille e il suo seguito. Il suo lamento è un momento toccante che aggiunge un ulteriore strato di umanità al racconto epico.