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La morte di Patroclo: cosa succede nel libro XVI dell'Iliade

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La morte di Patroclo rappresenta uno degli episodi più intensi e significativi dell’Iliade di Omero. Questo evento non solo segna una svolta decisiva nella narrazione, ma mette in luce temi fondamentali come l’amicizia, l’onore e il destino. Attraverso la tragica fine di Patroclo, Omero esplora la complessità delle relazioni umane e le conseguenze delle scelte individuali nel contesto della guerra.

La morte di Patroclo nell’Iliade: riassunto degli eventi

Nel Libro XVI dell’Iliade, la situazione per gli Achei è critica. Achille, il loro più grande guerriero, si è ritirato dalla battaglia a causa di un conflitto con Agamennone, lasciando gli Achei in difficoltà di fronte all’avanzata troiana. Patroclo, amico intimo e compagno d’armi di Achille, osserva con crescente preoccupazione le sorti del suo esercito.

Spinto dal desiderio di aiutare i suoi compagni e di fermare l’avanzata nemica, Patroclo si reca da Achille e lo supplica di tornare a combattere o, almeno, di permettergli di indossare le sue armi e guidare i Mirmidoni in battaglia. Achille, pur restando fermo nella sua decisione di non partecipare direttamente al conflitto, acconsente alla richiesta di Patroclo, avvertendolo però di limitarsi a respingere i Troiani dalle navi e di non proseguire oltre.

Indossate le armi di Achille, Patroclo guida i Mirmidoni con grande coraggio. La sua presenza sul campo di battaglia, associata all’erronea convinzione dei Troiani che Achille sia tornato, infonde nuovo vigore agli Achei e semina il panico tra i nemici. Patroclo riesce a respingere i Troiani fino alle mura di Troia e uccide numerosi avversari, tra cui Sarpedonte, figlio di Zeus e alleato dei Troiani.

Tuttavia, ignorando l’ammonimento di Achille, Patroclo si spinge troppo oltre. Il dio Apollo, intervenendo in favore dei Troiani, lo colpisce alle spalle, facendogli cadere l’elmo e le armi. In questo stato di vulnerabilità, Patroclo viene ferito da Euforbo, un giovane guerriero troiano, e infine affrontato da Ettore, il più grande eroe troiano. Nonostante il coraggio, Patroclo soccombe sotto i colpi di Ettore, che lo finisce con un colpo mortale.

Prima di morire, Patroclo profetizza la morte imminente di Ettore per mano di Achille, preannunciando così la vendetta del suo amico. La notizia della morte di Patroclo raggiunge Achille, che, sopraffatto dal dolore e dal senso di colpa, decide di tornare in battaglia per vendicare l’amico caduto.

Libro XVI dell’Iliade: l’analisi della morte di Patroclo

La morte di Patroclo nel Libro XVI dell’Iliade è un episodio carico di significati simbolici e narrativi. Innanzitutto, evidenzia la profondità del legame tra Achille e Patroclo, un’amicizia che trascende la semplice compagnia d’armi e si radica in una connessione emotiva profonda. La decisione di Patroclo di indossare le armi di Achille e di guidare i Mirmidoni riflette il suo desiderio di emulare l’amico e di proteggere i compagni, ma anche una certa hybris, o tracotanza, nel superare i limiti imposti.

L’intervento di Apollo sottolinea il ruolo degli dèi nel determinare le sorti umane. La divinità, colpendo Patroclo alle spalle, lo rende vulnerabile e lo espone alla morte. Questo atto divino evidenzia la fragilità dell’uomo di fronte al volere degli dèi e la precarietà della gloria umana.

La sequenza degli eventi che porta alla morte di Patroclo – l’intervento di Apollo, la ferita inflitta da Euforbo e il colpo finale di Ettore – rappresenta una catena di cause ed effetti che riflette la complessità della guerra e la fatalità del destino. Ettore, uccidendo Patroclo, acquisisce temporaneamente le armi di Achille, simbolo di potere e prestigio, ma al contempo si condanna alla vendetta del Pelide.

La profezia di Patroclo, che annuncia la morte imminente di Ettore per mano di Achille, introduce un elemento di inevitabilità nel racconto. Questo presagio non solo prefigura gli eventi futuri, ma sottolinea anche la consapevolezza dei personaggi riguardo al proprio destino.

La reazione di Achille alla notizia della morte di Patroclo è un momento di intensa emotività nell’Iliade. Il dolore profondo che prova lo spinge a superare la sua ira verso Agamennone e a tornare in battaglia, determinato a vendicare l’amico. Questo cambiamento segna una svolta nel carattere di Achille, che passa da una posizione di isolamento e orgoglio a una di coinvolgimento attivo e responsabilità.

Inoltre, la morte di Patroclo funge da catalizzatore per lo sviluppo tematico dell’Iliade. Essa mette in luce la fragilità della vita umana, l’importanza dell’onore e della gloria, e il ruolo del destino nella vita degli uomini. Attraverso questo evento, Omero esplora la natura della guerra, le sue conseguenze e il valore delle relazioni umane in tempi di conflitto.