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Grande Muraglia Cinese, storia e descrizione della fortificazione

Patrimonio dell'Unesco, una delle sette meraviglie del mondo moderno. Scopriamo insieme le caratteristiche, la storia e le leggende della linea di mura più suggestiva di sempre

Valeria Biotti

Valeria Biotti

SCRITTRICE, GIORNALISTA, SOCIOLOGA

Sono scrittrice, giornalista, sociologa, autrice teatrale, speaker radiofonica, vignettista, mi occupo di Pedagogia Familiare. Di me è stato detto:“È una delle promesse della satira italiana” (Stefano Disegni); “È una scrittrice umoristica davvero divertente” (Stefano Benni).

Da chi, come, perché nasce la muraglia

Si dice che la Grande Muraglia – in Cinese «Changcheng», letteralmente «Muro Lungo» – fu costruita a partire dal 215 a.C. circa per volere dell’imperatore Quin Shi Hauang, il medesimo a cui si deve il suggestivo «Esercito di Terracotta».

Nacque a causa della necessità di difendere l’impero dalle invasioni delle numerose popolazioni barbare, in particolare dagli insidiosi e crudeli Unni.

Per amor di precisione, però, va sottolineato come le prime sezioni siano state costruite attorno al VII secolo a.C., quando la Cina era ancora divisa in tanti piccoli regni che avevano eretto mura difensive per proteggere i confini territoriali.

L’imperatore Qin Shi Huang, dunque, ebbe il merito unificare le sezioni e le fortificazioni costruite nei secoli precedenti e dare il via ad una sorta di progetto unitario che ha realizzato, nei secoli, una delle opere più monumentali di sempre.

Durante la Dinastia Qin (la prima imperiale cinese), il Primo Imperatore Qin Shi Huang, dunque, collegò le mura settentrionali che già esistevano per difendersi dalle popolazioni del Nord.
Durante la Dinastia Han, gli imperatori proseguirono lopera di costruzione della Grande Muraglia fino alle regioni Nord Occidentali della Cina per proteggere la via della seta.

È durante la dinastia Ming (1368 – 1644 d.C.) che si ebbe, invece, un primo intervento importante di restauro e ricostruzione: la maggior parte delle sezioni oggi visitabili risale infatti a tale epoca.

La costruzione della Grande Muraglia Cinese è proceduta fino all’inizio della dinastia Qing (1644-1911).

Caratteristiche

Dalle ultime misurazioni effettuate con strumenti a raggi infrarossi e GPS, nel 2012 si è riusciti a ricostruire una stima abbastanza precisa dell’estensione della Muraglia.

Risulterebbe lunga 8.850 km (di cui circa 350 di trincee e più o meno 2.250 km di difese naturali); mentre, considerando le sue innumerevoli ramificazione ulteriori, arriverebbe a toccare i 21.196 km.

Dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987 e inserita nel 2007 tra le Sette Meraviglie del mondo moderno, rappresenta uno spettacolo impressionante e suggestivo.

Nella “prima versione” della Muraglia, questa era stata costruita principalmente utilizzando terra battuta, sassi e legno. Durante la dinastia Ming, quindi, in molte aree della parete furono introdotti e utilizzati mattoni, piastrelle, calce e pietra.

Per quasi la totalità della sua estensione, il muro è sormontato da merli – dietro cui le guardie potevano controllare l’area circostante – alti poco più di trenta centimetri e larghi una ventina.
La comunicazione tra le unità dell’esercito lungo la Grande Muraglia era garantita dalla presenza di torrette di segnalazione a “portata d’occhio”, sulle cime delle colline o sulle alture.

Caserme, scuderie e armerie furono costruite vicino alla superficie interna del muro stesso.

Dove si snoda

La Grande Muraglia Cinese si snoda principalmente nella zona nord della Cina, luogo che presentava il maggior pericolo di invasioni da parte delle popolazioni barbare. Si ne possono trovare, tuttavia, anche alcune sezioni nella parte meridionale del Paese, che vengono infatti denominate «Grande Muraglia del Sud».

Non è semplicissimo individuare passo passo il percorso che il muro segue nella sua totale interezza; ma quello della linea principale – che individua le costruzioni Ming – può essere delineato abbastanza agilmente.

  • Il passo di Jiayu, situato nella provincia di Gansu, è il termine occidentale della Grande Muraglia Ming.
    Sebbene fortificazioni Han come il passo di Yumen e il Yangguan esistano più a ovest, le pareti ancora esistenti che portano a questi passaggi sono difficili da rintracciare.
  • Dal passo di Jiayu il muro viaggia in modo discontinuo lungo il Corridoio Gansu e nei deserti di Ningxia, in cui si introduce il bordo occidentale del Fiume Giallo a Yinchuan.
    Qui le prime grandi mura erette durante la dinastia Ming tagliano attraverso il deserto Ordos verso il bordo orientale del Fiume Giallo.
  • Lì, al passo di Piantou, nella città di Xinzhou, in provincia di Shanxi, la Grande Muraglia si divide in due con la “Grande Muraglia Esterna” che si estende lungo il confine della Mongolia con lo Shanxi in provincia di Hebei, e la “Grande Muraglia Interna” che si estende verso sud-est per circa quattrocento chilometri, attraversando passaggi importanti come il passo di Pingxing e il passo di Yanmen prima di ricongiungersi con la Grande Muraglia Esterna a Sihaiye, nella Contea di Yanqing, Pechino.

La Grande Muraglia Badaling vicino a Zhangjiakou è il più famoso tratto della muraglia, e per questo è stato il primo tratto a essere aperto al pubblico dalla Repubblica Popolare Cinese.

  • Ai margini del Golfo di Bohai si trova il Passo di Shanai, la fine tradizionale della Grande Muraglia conosciuto anche come “Il primo passaggio sotto il cielo”.
  • La parte del muro che incontra il mare è chiamata “Vecchia testa di Drago”.
  • Tre chilometri a nord di Shanhaiguan c’è il Grande Muro di Jiaoshan, il sito della prima montagna della Grande Muraglia.
  • Quindici chilometri a nord-est da Shanhaiguan c’è Jiumenkou, l’unica sezione del muro costruita come un ponte.

Leggende, dicerie, proverbi

  • – Il più diffuso luogo comune sulla Grande Muraglia è quello secondo cui sarebbe visibile dallo spazio. Anzi, si dice con orgoglio quanto la Muraglia sia “l’unico manufatto umano visibile dallo spazio” o dalla luna.
    Ecco, si tratta di una diceria, priva di fondamento.
    Per quanto l’estensione in lunghezza della Muraglia lascerebbe ipotizzare un simile effetto, è la sua dimensione in larghezza a renderne impossibile la visione.
    La Grande Muraglia, infatti, è larga meno di dieci metri; pertanto, già a un centinaio di chilometri di altezza – e ancor di più da migliaia di chilometri dal pianeta – non sarebbe visibile a causa del potere risolutivo dell’occhio umano.
    Dalla Luna, poi, è assolutamente impossibile vederla a occhio nudo.
  • Altro luogo comune è quello secondo cui gli schiavi morti durante i lavori di costruzione della Grande Muraglia venissero seppelliti al suo interno.
    Nulla di più falso. Ma, nella tradizione popolare, si racconta una leggenda: «Una bellissima ragazza di nome Meng, scoperto il corpo del marito sepolto all’interno delle mura, per la disperazione si gettò in mare».
    Ancora oggi, a Shanhaiguan, il punto di partenza della Grande Muraglia, si trovano ben conservati il tempio di Meng e la roccia dove la giovane aspettava il ritorno del marito prima di apprendere della sua morte.
  • Nella provincia dello Hebei esiste una sezione della Muraglia Cinese sommersa dalle acque chiamata Xifengkou, «Passo del picco felice».
    Si racconta che, durante la dinastia Qin (221 – 206 a.C.), un giovane uomo venne costretto a lavorare alla costruzione della Muraglia.
    Giunto l’inverno non fece ritorno a casa così il padre, preoccupato, andò sul sito dei lavori per assicurarsi che stesse bene. Si incontrarono per caso sulla collina Songting, dove entrambi morirono dalla felicità e dalle risate.
    La Muraglia Cinese ha, infine, ispirato numerose poesie, canzoni, detti e proverbi, nei secoli.
    L’affermazione più proverbiale è sicuramente quella di Mao Zedong: «Chi non sale sulla Grande Muraglia non è un vero eroe».
    Altrimenti detto, chi non affronta le difficoltà, non può definirsi “un vero uomo”.