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Carpe diem, cosa significa e quando si usa

Silvia Pino

Silvia Pino

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Ho iniziato con le lingue straniere, ho continuato con la traduzione e poi con l’editoria. Sono stata catturata dalla critica del testo perché stregata dalle parole, dalla comunicazione per pura casualità. Leggo, indago e amo i giochi di parole. Poiché non era abbastanza ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.

La storia che ha portato l’espressione “carpe diem” sino ai giorni nostri, nella nostra lingua, ma anche in molte altre, è lunga e tortuosa, ma anche molto curiosa. E sorprende quanto il concetto che esprime, così attuale, sia in realtà antichissimo.

A partire da chi l’ha usata per la prima volta ne è nata una vera e propria filosofia di vita che nella società contemporanea continua ad avere successo. Anche se il modo in cui viene intesa al giorno d’oggi è piuttosto diverso rispetto al suo significato originale. Vediamo come mai.

Cosa significa e quando si usa

La locuzione è composta da carpe, seconda persona singolare dell’imperativo carpo (cogliere, afferrare), e diem, da dies, che significa giorno. La traduzione letterale è quindi: afferra il giorno. In realtà quella più diffusa è cogli l’attimo, che spiega in maniera più immediata il suo significato. Questa espressione, infatti, viene utilizzata per invitare qualcuno a sfruttare ogni attimo della propria vita, a viverlo pienamente e al meglio, poiché il tempo scorre e non si può tornare indietro. Bisogna cogliere al volo le occasioni che la vita ci offre, perché rischiamo di non vederle più tornare.

Questo è il significato associato oggi all’espressione carpe diem. Una curiosità? Si allontana, e non poco, da quello che voleva dire il poeta che l’ha usata per la prima volta.

Origini dell’espressione carpe diem

La locuzione “carpe diem” fu usata per la prima volta dal poeta latino Orazio (Odi 1, 11, 8).

Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse. Afferra il giorno, credendo al futuro quanto meno puoi.

Rispetto all’applicazione nel testo originale, oggi l’espressione carpe diem viene spesso travisata. Quello di Orazio è un invito a vivere sapientemente il presente, e non a prenderlo con leggerezza. A sfruttare appieno il tempo che abbiamo, con responsabilità, e a non sciuparlo. Non si tratta quindi di un invito al mero godimento del piacere, del divertimento, senza misura e senza giudizio: al contrario, a non sprecare la bellezza della vita. Un insegnamento tornato in auge con il film cult del 1989 L’attimo fuggente, di Peter Weir, dove il professor John Keating, interpretato da Robin Williams, ci tiene a trasmettere ai ragazzi questo grande insegnamento diventato celebre attraverso un commovente monologo.