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Carme 5 di Catullo: testo, traduzione e analisi del poema d’amore

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il Carme 5 di Catullo è uno dei componimenti più celebri della letteratura latina, noto per il suo invito appassionato a vivere intensamente l’amore e a ignorare le critiche della società. In questo poema, il poeta esorta la sua amata Lesbia a godere appieno dei piaceri dell’amore, sottolineando la brevità della vita e l’importanza di cogliere l’attimo presente.

Carme 5 Catullo: il testo

Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum,
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.

Carme 5 Catullo: la traduzione

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo,

e le chiacchiere dei vecchi troppo severi

consideriamole tutte un soldo!

I soli possono tramontare e ritornare:

per noi, quando una volta è tramontata la breve luce,

c’è una sola notte perpetua da dormire.

Dammi mille baci, poi cento,

poi un altro migliaio, poi una seconda centinaia,

poi ancora un altro migliaio, poi cento.

Poi, quando ne avremo fatti molti migliaia,

li mescoleremo, per non sapere,

o perché nessun maligno possa invidiare,

sapendo che ci sono tanti baci.

L’ analisi

Il Carme 5 è composto in endecasillabi faleci, una metrica prediletta da Catullo per la sua fluidità e musicalità. Il poema si apre con un’esortazione appassionata:

Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.

Catullo invita Lesbia a vivere e ad amarsi, ignorando le critiche dei “senum severiorum” (vecchi troppo severi), valutando le loro chiacchiere come “unius assis” (un soldo di poco valore). Questa esortazione riflette una filosofia edonistica, in cui l’amore e il piacere sono posti al di sopra delle convenzioni sociali e delle opinioni altrui.

Nei versi successivi, il poeta introduce una riflessione sulla fugacità della vita:

Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.

Mentre i soli possono tramontare e risorgere, per gli esseri umani, una volta che la “brevis lux” (breve luce) si spegne, resta una “nox perpetua” (notte perpetua) da dormire. Questa metafora sottolinea la brevità dell’esistenza umana e l’inevitabilità della morte, rafforzando l’invito a godere appieno dei piaceri presenti.

La seconda parte del carme è caratterizzata da una sequenza di richieste di baci:

Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.

Catullo chiede a Lesbia una quantità esorbitante di baci, utilizzando numeri iperbolici per esprimere l’intensità del suo desiderio e la vastità del loro amore. Questa enumerazione crea un ritmo incalzante, quasi a voler rappresentare l’infinita dolcezza dei loro baci.

Infine, il poeta propone di confondere il conto dei baci:

Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.

L’idea di mescolare il numero dei baci serve a evitare che qualcuno possa invidiare la loro felicità, non sapendo quanti baci si siano scambiati. Questo stratagemma sottolinea la volontà di proteggere la loro intimità dalle malelingue e dalle invidie esterne.

Temi principali

Carpe Diem: uno dei temi centrali del Carme 5 è il carpe diem, l’invito a cogliere l’attimo presente. Catullo esorta Lesbia a vivere intensamente l’amore, senza preoccuparsi del giudizio altrui o delle convenzioni sociali. La consapevolezza della brevità della vita rende urgente il bisogno di godere dei piaceri presenti.

Critica sociale: il riferimento ai “senum severiorum” evidenzia una critica verso la società conservatrice e moralista dell’epoca. Catullo rifiuta le norme rigide e invita a una vita libera, guidata dai sentimenti e dal desiderio.

Amore e passione: l’amore per Lesbia è descritto in termini di passione travolgente. L’iperbole dei mille baci sottolinea l’intensità del sentimento e il desiderio di un’unione totale e appagante.

Struttura e stile

Il Carme 5 è composto da 13 versi in endecasillabi faleci, una metrica molto utilizzata da Catullo per la sua musicalità e leggerezza.

L’intero componimento è costruito su un crescendo emotivo: si passa dall’invito a vivere e amare senza preoccuparsi del giudizio altrui, a una riflessione sulla brevità della vita, fino a culminare nell’elenco quasi ipnotico dei baci richiesti.

Figure retoriche principali

Nel Carme 5, Catullo fa largo uso di figure retoriche per amplificare l’intensità emotiva e la musicalità del componimento. Una delle tecniche più evidenti è l’allitterazione, come si può notare nell’espressione “Da mi basia mille, deinde centum”, dove la ripetizione del suono “m” e “b” contribuisce a creare una sensazione di dolcezza e intimità nella richiesta amorosa.

L’iperbole è un altro elemento centrale del carme, con l’enumerazione esagerata dei baci, come si vede in “mille basia, deinde centum”. Questa scelta espressiva sottolinea un amore smisurato, che non può essere quantificato né contenuto in un numero preciso.

Un’altra figura importante è la metafora, presente nel verso “nox est perpetua una dormienda”, dove la morte è paragonata a una notte eterna. Questa immagine, tipica della tradizione poetica latina, evidenzia la brevità della vita e il concetto di un’inesorabile fine che non lascia scampo.

Catullo usa anche il polisindeto, come si può notare nella sequenza “mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum”. L’uso ripetuto delle congiunzioni “deinde” e “dein” conferisce al testo un ritmo incalzante, enfatizzando la progressione senza fine dei baci richiesti e trasmettendo un senso di urgenza e desiderio.

L’anafora è un’altra strategia retorica che emerge chiaramente in “deinde mille, deinde centum”. La ripetizione insistente di “deinde” accentua la continuità dell’azione e rafforza l’idea di un amore senza fine, quasi ossessivo nella sua insistenza.

Infine, Catullo utilizza anche il chiasmo, una struttura simmetrica evidente nell’espressione “conturbabimus illa, ne sciamus, aut ne quis malus invidere possit”. La disposizione delle parole segue lo schema ABBA, che contribuisce a creare un senso di confusione e mistero. Questo espediente stilistico è particolarmente efficace per rappresentare la volontà del poeta di mischiare e nascondere il numero dei baci, affinché nessun malintenzionato possa contarli e portare sfortuna agli amanti.

Tutte queste figure retoriche lavorano insieme per costruire un testo estremamente ritmico, musicale e coinvolgente, in cui il sentimento amoroso non è solo dichiarato, ma reso concreto attraverso il suono e la struttura del linguaggio stesso.

Il Carme 5 di Catullo è uno dei testi più iconici della poesia latina. Con il suo tono passionale e il suo ritmo incalzante, rappresenta un inno all’amore e alla gioia di vivere, opponendosi alle restrizioni sociali e alla paura della morte. Attraverso un linguaggio intenso e immagini evocative, Catullo trasmette l’urgenza di amare senza limiti, prima che il tempo e la vita finiscano. Per questo, il Carme 5 è ancora oggi una delle poesie d’amore più celebri e studiate della letteratura mondiale.