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Carme 7 di Catullo: testo, traduzione e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il Carme 7 di Catullo è una delle poesie più celebri del poeta veronese, in cui l’autore esprime l’intensità del suo amore per Lesbia attraverso immagini suggestive e iperboliche. In questo componimento, Catullo risponde a una domanda implicita dell’amata: quanti baci sarebbero sufficienti a soddisfare il suo desiderio?

Carme 7 Catullo: il testo

Ecco il testo originale del Carme 7:

Quaeris, quot mihi basiationes
tuae, Lesbia, sint satis superque.
quam magnus numerus Libyssae harenae
lasarpiciferis iacet Cyrenis
oraclum Iouis inter aestuosi
et Batti veteris sacrum sepulcrum;
aut quam sidera multa, cum tacet nox,
furtiuos hominum uident amores:
tam te basia multa basiare
vesano satis et super Catullo est,
quae nec pernumerare curiosi
possint nec mala fascinare lingua.

Carme 7 Catullo: la traduzione

Mi chiedi, Lesbia, quanti dei tuoi baci

siano per me sufficienti e più che abbondanti.

Quanti sono i granelli di sabbia della Libia

che giacciono nella Cirene produttrice di laserpizio,

tra l’oracolo dell’ardente Giove

e il sacro sepolcro del vecchio Batto;

oppure quante sono le stelle, quando la notte tace,

che vedono gli amori furtivi degli uomini:

tanti baci dare a te è per il folle Catullo

sufficiente e più che abbondante,

baci che né i curiosi possano contare

né la maligna lingua possa maledire.

L’analisi del carme

Il Carme 7 si inserisce nella serie di poesie che Catullo dedica a Lesbia, caratterizzate da un linguaggio intenso e passionale. In questo componimento, il poeta utilizza immagini grandiose per esprimere l’incommensurabilità del suo desiderio.

La poesia si apre con una domanda retorica rivolta a Lesbia: “Mi chiedi, Lesbia, quanti dei tuoi baci siano per me sufficienti e più che abbondanti.” Catullo risponde con due similitudini iperboliche:

  1. I granelli di sabbia della Libia: “Quanti sono i granelli di sabbia della Libia che giacciono nella Cirene produttrice di laserpizio, tra l’oracolo dell’ardente Giove e il sacro sepolcro del vecchio Batto.” Questa immagine evoca una quantità incalcolabile, sottolineando l’immensità del desiderio del poeta.
  2. Le stelle che osservano gli amori furtivi: “Oppure quante sono le stelle, quando la notte tace, che vedono gli amori furtivi degli uomini.” Anche in questo caso, Catullo ricorre a un’immagine di vastità infinita per rappresentare la quantità di baci desiderata.

Il poeta conclude affermando che un numero così elevato di baci sarebbe sufficiente per lui, e che tali baci sarebbero così numerosi da non poter essere contati dai curiosi né maledetti dalle lingue maligne.

Dal punto di vista stilistico, il carme è caratterizzato da un uso sapiente delle figure retoriche. L’iperbole è evidente nelle similitudini utilizzate, che amplificano l’intensità del sentimento espresso. La ripetizione del suono “s” in “sint satis superque” crea un’allitterazione che conferisce musicalità al verso. Inoltre, l’uso di termini come “vesano” (folle) per descrivere se stesso sottolinea la passione travolgente che prova per Lesbia.

Il Carme 7 riprende e amplifica il tema dei baci già presente nel Carme 5, dove Catullo chiedeva a Lesbia di dargli “mille baci, poi cento”. In questo componimento, tuttavia, il poeta eleva ulteriormente l’iperbole, utilizzando immagini cosmiche e naturali per esprimere un desiderio senza limiti.

In sintesi, il Carme 7 di Catullo è un inno all’amore passionale e illimitato, espresso attraverso immagini potenti e un linguaggio ricco di figure retoriche, che rendono il componimento uno dei più affascinanti della letteratura latina.

Temi principali

Il Carme 7 affronta diversi temi chiave della poesia catulliana:

  • Amore e desiderio: il poema esprime un desiderio ardente e insaziabile, sottolineando l’intensità dell’amore di Catullo per Lesbia.
  • Incommensurabilità: attraverso le iperboli, il poeta comunica l’idea che il suo desiderio non può essere misurato o quantificato.
  • Protezione dell’intimità: Catullo desidera che i loro baci siano così numerosi da non poter essere contati dai curiosi né maledetti dalle malelingue, evidenziando la volontà di proteggere la loro relazione dalle interferenze esterne.

Struttura e metrica

Il Carme 7 è composto da 12 versi in metrica falecia (endecasillabi faleci), una forma metrica prediletta da Catullo per la sua fluidità e musicalità. Questa metrica contribuisce a creare un ritmo incalzante e appassionato, in linea con il contenuto del poema.

Figure retoriche nel Carme 7

Catullo impiega diverse figure retoriche per amplificare la passione e l’intensità del componimento.

L’iperbole è l’elemento più evidente del carme, con la comparazione tra il numero dei baci e grandezze incalcolabili, come i granelli di sabbia della Libia e le stelle nel cielo notturno. Questo espediente retorico serve a enfatizzare l’infinità del desiderio amoroso, rendendolo qualcosa di grandioso e fuori dalla portata della razionalità umana.

Un’altra figura chiave è la metafora, come nel verso “nox tacet” (la notte tace), che descrive un mondo segreto e silenzioso, nel quale gli amori furtivi degli uomini vengono osservati dalle stelle. Questa immagine suggerisce un’atmosfera intima e misteriosa, in cui l’amore si consuma lontano dagli sguardi indiscreti.

L’allitterazione è un altro elemento stilistico importante, in particolare nella frase “sint satis superque”, dove la ripetizione del suono “s” crea un effetto musicale che sottolinea l’abbondanza del sentimento.

Il chiasmo, tipico della poesia latina, è presente nell’espressione “quae nec pernumerare curiosi possint nec mala fascinare lingua”. Qui Catullo incrocia le idee di curiosità e maldicenza, enfatizzando la sua volontà di proteggere l’amore da influenze esterne e da chi potrebbe invidiarlo o cercare di rovinarlo con il malocchio.

Infine, il carme è caratterizzato dall’anafora, con la ripetizione dell’espressione “quam”, che introduce le due comparazioni iperboliche. Questo rafforza l’intensità dell’enumerazione, creando un ritmo incalzante e avvolgente.

Contesto e riferimenti culturali

Per comprendere meglio il Carme 7, è utile analizzare i riferimenti geografici e mitologici presenti nel testo.

Uno degli elementi più affascinanti è il richiamo a Cirene, un’antica città della Libia famosa per la produzione di laserpizio, una pianta officinale ritenuta un afrodisiaco e un rimedio per vari disturbi. Catullo cita Cirene per enfatizzare la fertilità e l’abbondanza, creando un legame simbolico con il suo desiderio smisurato per Lesbia.

Il riferimento all’oracolo di Giove Ammone, situato nel deserto libico, aggiunge un tocco di misticismo e solennità. Questo oracolo era uno dei più importanti del mondo antico, frequentato da Alessandro Magno, e il suo richiamo nel carme suggerisce una dimensione sacrale dell’amore di Catullo.

Anche la menzione di Batto, mitico fondatore di Cirene, serve a radicare il componimento in una tradizione culturale e storica prestigiosa. Associando il suo amore a luoghi antichi e venerati, Catullo lo eleva a qualcosa di eterno e incorruttibile.

Il rapporto tra il Carme 7 e il Carme 5

Il Carme 7 può essere considerato il completamento del Carme 5, dove Catullo esprimeva la stessa idea in modo più diretto e numericamente definito.

Nel Carme 5, il poeta dice:

“Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum”

Qui l’amore è ancora quantificabile, seppur in termini esagerati. Nel Carme 7, invece, il concetto si trasforma in un amore senza misura e senza tempo, espresso attraverso elementi naturali vastissimi. Questo passaggio segna una crescita emotiva e concettuale: l’amore di Catullo non è più solo passione fisica, ma diventa qualcosa di mitico e infinito.

Il Carme 7 di Catullo è un componimento straordinario che fonde passione, mitologia e magia in un unico flusso poetico. Attraverso immagini grandiose e iperboliche, il poeta esprime un desiderio sconfinato, che va oltre i limiti imposti dalla realtà e dal tempo.

Ancora oggi, il Carme 7 continua a essere uno dei testi più studiati e amati della letteratura latina, grazie alla sua capacità di trasmettere un’emozione pura e universale, che attraversa i secoli e parla direttamente al cuore di chi lo legge.