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Eclissi lunare, cos’è e quando avviene

Un fenomeno affascinante e suggestivo, quello delle eclissi. Che ha incuriosito gli uomini fin dagli albori: sognatori, poeti, scienziati, sacerdoti.
In queste righe scopriamo il meccanismo dell’eclissi di luna, i suoi segreti, le interpretazioni, nonché le sue conseguenze

Valeria Biotti

Valeria Biotti

SCRITTRICE, GIORNALISTA, SOCIOLOGA

Sono scrittrice, giornalista, sociologa, autrice teatrale, speaker radiofonica, vignettista, mi occupo di Pedagogia Familiare. Di me è stato detto:“È una delle promesse della satira italiana” (Stefano Disegni); “È una scrittrice umoristica davvero divertente” (Stefano Benni).

I protagonisti dell’evento

Gli elementi coinvolti in una eclissi lunare sono tre:

– la Luna,
– la Terra,
– il Sole.

Una eclissi lunare si verifica nel momento in cui la Terra si trova esattamente tra Sole e Luna; pertanto, il nostro satellite attraversa il cono d’ombra generato dalla Terra stessa, rimanendone oscurata.
Nel ciclo delle fasi lunari, tale allineamento viene raggiunto durante la Luna piena, cioè quando l’emisfero lunare visibile dalla Terra è completamente illuminato dal Sole.

Come mai, allora, si assiste alle eclissi lunari solo occasionalmente?

Molto semplice: l’orbita lunare non è in perfetto allineamento con quella terrestre, ma presenta una inclinazione di circa 5°. L’allineamento mensile, allora, non conduce la Luna all’interno del cono d’ombra se non un paio di volte all’anno.

Per il resto, semplicemente, l’orbita lunare porta il satellite a passare sopra o sotto il cono stesso.

Eclissi totale e parziale

Nelle eclissi lunari, il cono d’ombra proiettato dalla Terra risulta di dimensioni decisamente più ampie del diametro della Luna (a causa non solo delle dimensioni dei tre protagonisti dell’evento, ma in ragione delle loro distanze).

Il cono d’ombra, dunque, è accompagnato da una zona ancora più vasta – il cono di penombra – dovuti al fatto che la Terra intercetti solo una parte dei raggi emessi dal Sole.

Una eclissi lunare totale si verifica nel momento in cui la Luna transita completamente attraverso l’ombra proiettata dalla Terra. Attraversa la zona di penombra, quindi il cono d’ombra, di nuovo poi l’ulteriore penombra.

A causa della colorazione rossastra che accompagna il fenomeno – dovuta agli effetti di rifrazione della luce che attraversa l’atmosfera terrestre – l’eclissi totale di Luna appare uno spettacolo particolarmente suggestivo.

Durante le eclissi, infatti, la Luna non cessa del tutto di ricevere luce. La colorazione che deriva da tale rifrazione può toccare parecchie sfumature cromatiche: dal rosso cupo, al rame, all’aranciato; ma anche assumendo transitoriamente toni bruni, tra il bluastro e il verde scuro, anche a causa della singola zona terrestre che si trova a riflettere i raggi solari (quindi zone ricche di terra, di mare o in cui domina una rigogliosa, verdeggiante natura).

Nel momento in cui la Luna non si trova sul piano dell’eclittica – ovvero il piano su cui avviene il perfetto allineamento tra Sole, Terra e, appunto, Luna – e nemmeno abbastanza vicina da transitare interamente all’interno del cono d’ombra, si verifica un parziale occultamento del satellite: una eclissi parziale lunare, appunto.

Di Luna e di Sole

Una eclissi totale lunare può avere una durata anche particolarmente significativa, arrivando a toccare anche i 100 minuti.

La Luna attraversa il cono d’ombra ad una velocità – quella del suo moto di rivoluzione, ovvero del suo muoversi attorno alla Terra – che risulta circa due volte superiore a quella con cui avviene la rotazione della Terra stessa, che a sua volta determina la durata delle eclissi solari in un determinato luogo.

A tale proposito, le eclissi di Luna non sono “fenomeni solitari”. L’allineamento che ne è all’origine, infatti, è il medesimo che dà vita alle eclissi di Sole durante la fase di Luna nuova.

Nelle circa due settimane in cui i tre corpi si trovano pressoché allineati c’è abbastanza tempo per assistere ad una immancabile eclissi parziale di Sole.

Presagio di sventura

C’è stato un tempo in cui “scienza” e religione, conoscenza, superstizione e suggestione avevano confini alquanto labili.

Nel momento in cui si interrogava la natura per avere risposte sulla vita, il moto dei corpi celesti ha giocato la parte del leone. In particolare – la Luna, assieme vicina e irraggiungibile, misteriosa e altera – era oggetto di profonda riflessione.

Lo scandire convenzionale del tempo, ancora oggi, trae di fatto origine dal ciclo delle fasi lunari, così come il nostro calendario.

30 giorni circa dura un mese. Ebbene, la durata del ciclo delle fasi lunari è pari a 29,5 giorni.

Qualsiasi anomalia imprevista – che riguardasse gli astri e i corpi celesti – era, dunque, foriera di grossa inquietudine; e una eclissi totale non poteva che essere interpretata come presagio di immensa sventura.

La Luna scompariva alla vista, come inghiottita, quindi ricompariva “rossa di sangue”: messa così, c’era poco da stare allegri.

I fatti, poi, spesso sembravano confermare i menagrami. Durante la Seconda Guerra del Peloponneso, ad esempio, nel 413 a.C., gli Ateniesi si trovavano al comando di Nicia nelle zone del siracusano. I locali – alleati con gli spartani – avevano riportato parecchie vittorie e inflitto agli avversari perdite pesantissime. Nicia, dunque, si era deciso a preparare rapidamente la ritirata per evitare di venir spazzato via.

Quand’ecco che – il 28 agosto – sopraggiunse una impressionante eclissi di Luna.
Il cielo si oscurò, poi si tinse del color del sangue
. I sacerdoti, inorriditi, accorsero da Nicia intimandogli di non intraprendere alcuna iniziativa: il presagio di sventura era fin troppo evidente. La partenza, dunque, venne rimandata di quasi un mese.

I siracusani, invece, colsero l’attimo. Attaccarono l’esercito ateniese ormai allo sbando infliggendo il colpo finale.

Ora resta solo da chiedersi come avessero letto e interpretato l’eclissi lunare i sacerdoti “dell’esercito di casa”.